giovedì 31 maggio 2007

mercoledì 30 maggio 2007

Statali: domani Conferenza Regioni valuta Direttiva contratto

(ECO) Statali: domani Conferenza Regioni valuta Direttiva contratto

Col Governo iniziative su costi politica; domani Stato-Citta'

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 mag - Si terra' domani una riunione della Conferenza Unificata convocata dal ministro Linda Lanzillotta con una sessione dedicata a "iniziative da intraprendere in ordine al contenimento dei costi della politica". Nella Conferenza delle Regioni, invece, si valutera' la Direttiva per il rinnovo del Contratto 2006-2009. Domani si tiene anche la Conferenza Stato-Citta' convocata dal ministro Giuliano Amato. L'Anci auspica che emergano dall'incontro proposte risolutive delle criticita' contenute nel Patto di stabilita' interno, in particolare sull'inutilizzabilita' degli avanzi di amministrazione. Altro problema, l'eliminazione delle sanzioni per l'estinzione anticipata dei mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti come e' stato gia concesso ai privati col decreto Bersani.

STATALI: PALERMI, GOVERNO ATTUI QUANTO DECISO IN FINANZIARIA SU PRECARI

STATALI: PALERMI, GOVERNO ATTUI QUANTO DECISO IN FINANZIARIA SU PRECARI =

(ASCA) - Roma, 30 mag - ''Chiediamo al governo di rispettare la Finanziaria e di attuare quanto deciso per i precari delle pubbliche amministrazioni''. Lo afferma in una nota Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a palazzo Madama.
''Un emendamento del Gruppo Verdi-Pdci, approvato e quindi diventato legge dello Stato, - ricorda - ha deciso la costituzione di un fondo per la stabilizzazione dei precari (contratti a termine, co.co.pro., lsu ecc.) delle pubbliche amministrazioni. Il governo si e' impegnato ad aprire, subito dopo la firma del contratto del pubblico impiego, un tavolo con i sindacati per decidere i criteri di assunzione (concorso, anzianita', ecc.)''. ''Questo - sottolinea la Palermi - ci permettera' di dare un segnale importante ai circa 600mila precari pubblici, migliaia di loro lo sono da dodici anni, e di aprire una prospettiva anche ai tantissimi precari delle imprese private che oggi, evidentemente all'insaputa di Montezemolo, lavorano a sottosalario e senza diritti. Assieme a Rifondazione e Sinistra Democratica, abbiamo deciso di chiedere un incontro al ministro Padoa-Schioppa per conoscere i tempi di attuazione della legge''.

martedì 29 maggio 2007

Manifesto MERITOCRAZIA

POLITICA: BALDELLI (FI), CONTRO LA CRISI UN MANIFESTO PER LA MERITOCRAZIA =
NECESSARIO VALORIZZARE GIOVANI E RECUPERARE RISPETTO PER LE RISORSE PUBBLICHE

Roma, 23 mag. - (Adnkronos) - "Da un lato ci sono 178mila eletti, dall'altra c'e' la grande disaffezione popolare verso la politica, che ha varie origini ma che non puo' essere ignorata. Penso che una via per uscirne sia una sorta di manifesto per la meritocrazia e la competitivita' su cui dovrebbero confrontarsi tutti i partiti".
Lo dice all'ADNKRONOS il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che, intervenendo nel dibattito sulla crisi della politica, aggiunge: "In ogni caso, l'Istat fornisce i dati su un'Italia vecchia, e la politica riflette questo elemento. Penso che un primo segnale importante sarebbe dare piu' spazio ai giovani impegnati in politica e nelle istituzioni. Facce fresche e gente non ferma al passato, al secolo scorso...".
Per l'ex leader dei giovani azzurri, l'analisi del discredito della politica non puo' prescindere da alcuni fatti: "Intanto -spiega- gli anni di piombo hanno inibito l'impegno di molti giovani che pure si sarebbero spesi per la cosa pubblica; inoltre, da un lato c'e' chi non ha fatto i conti con il comunismo e dall'altro, i partiti non hanno fatto i conti con la fine della prima Repubblica, lasciando che fosse processata nei tribunali. Senza contare i sindacati, spesso difensori di sacche di inefficienza".
Se questa e' l'analisi, la proposta di Baldelli e' un sostanziale 'largo ai giovani' e, appunto un manifesto per la meritocrazia. Ma senza scadere nel qualunquismo: "Ricordiamoci -conclude- che e' questa legge elettorale che ha consentito a molti giovani di entrare in Parlamento e di iniziare un ricambio di classe dirigente. Per esserne all'altezza, siccome i cittadini hanno ragione, basterebbe recuperare valori come il rispetto del denaro pubblico e i principi di efficienza nella Pubblica amministrazione".



POLITICA: CARICA DEGLI UNDER 40, SI' BIPARTISAN A MANIFESTO MERITOCRAZIA/ADNKRONOS =
BENE IDEA BALDELLI (FI), PAROLA A GIOVANI PER RIAPRIRE DIALOGO CON CITTADINI

Roma, 27 mag. (Adnkronos) - ''Largo ai giovani, ma solo quelli che meritano''. Potrebbe essere questo lo slogan del 'manifesto per la meritocrazia', proposto dall'azzurro Simone Baldelli per rilanciare la politica, che vive una stagione appannata dalla lontananza dai cittadini. Un rilancio che deve passare anche per un ringiovanimento della classe politica e ritrovare le ragioni del coinvolgimento di una larga parte della popolazione. ''Non c'e' bisogno della demagogia dell'antipolitica, serve invece la bella politica, trasparente, per tornare a una forte partecipazione'', spiega il deputato di Forza Italia. L'appello di Baldelli non cade nel vuoto e raccoglie consensi bipartisan tra i parlamentari piu' giovani. La carica degli 'under 40' lancia la sfida alla 'vecchia' politica e apre una finestra al dialogo con i cittadini. Al centro dell'iniziativa 'il merito' come faro della societa' e della politica.
Il 'manifesto' di Baldelli punta alla meritocrazia nell'istruzione: non solo per gli studenti, ma anche per gli insegnanti. Perche' ''e' giusto che vada avanti chi studia di piu', ma e' altrettanto giusto -rileva l'azzurro- che anche tra i professori valga la logica del piu' bravo''. Meritocrazia anche sul lavoro, con la detassazione della parte variabile del salario, come gli incentivi o gli straordinari, e la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell'azienda. ''Due proposte -assicura Baldelli- che favoriscono la competitivita' delle imprese''. Meritocrazia poi nel pubblico impiego, con ''una dura lotta al 'fannullismo': gli aumenti si danno a fronte di maggiore efficienza''. La lista delle priorita' e' aperta e tra gli aderenti ognuno propone nuove voci. Il diessino Andrea Orlando punta sul processo delle liberalizzazioni, sulla modernizzazione del capitalismo italiano, sulle riforme della legge elettorale e dell'assetto istituzionale del paese per superare il sistema attuale che si regge sulla ''cooptazione''. Importante, avverte, sara' anche il percorso del nuovo Partito democratico. Il verde Tommaso Pellegrino inserisce nella sua 'classifica' delle questioni da affrontare la sanita' e l'ambiente. Mentre la leghista Carolina Lussana punta l'indice contro i compensi milionari nella televisione pubblica e le carriere dei magistrati ''basate ancora oggi sull'anzianita'''. Baldelli, Orlando, Pellegrino e Lussana, quattro parlamentari di quattro partiti diversi accomunati dalla giovane eta' e dalla voglia di 'sparigliare' il tavolo della politica. Ma il manifesto desta attenzione anche al di fuori del Palazzo. Anche il leader di 'Generazione U', Mario Adinolfi, apprezza l'iniziativa di Baldelli (purche' non ci sia ''ipocrisia'') e mette in guardia: ''Democrazia e meritocrazia sono sinonimi, oggi non c'e' democrazia'', ma ''solo una oligarchia che rinnova se stessa''.
Riforme e Partito democratico. In questi due fattori ripone le speranze di un adeguamento della politica il diessino Orlando. Ma per il trentottenne deputato della Quercia la crisi del sistema ''e' generale'' e non investe solo la politica che certo ''non e' piu' chiusa del resto della societa'''. ''La crisi della politica -spiega il parlamentare Ds- non e' di queste settimane, ma e' un nodo strutturale che deriva da una transizione non compiuta. Per quanto riguarda l'appello di Baldelli, tutte le iniziative che mettono al centro il merito -sottolinea- sono una risposta seria''. ''Bisogna affrontare il tema a 360 gradi per dare le risposte non solo alla crisi della politica, ma anche ai problemi del paese'', avverte. ''Non e' certamente un caso che l'iniziativa nasca e trovi consensi tra i giovani, perche' la riorganizzazione della societa' e l'abbattimento degli strumenti di cooptazione e' la questione piu' sentita dalla nostra generazione: e' la voce di una generazione, la prima che ha a che fare con la crisi di un sistema che ha garantito in passato sviluppo e oggi invece consente la crescita delle rendite''. Per rinnovare il sistema bisogna ''andare avanti nel processo di liberalizzazioni'', dice, ma una ''risposta -insiste Orlando- verra' anche da come si realizzeranno le nuove classi dirigenti del Partito democratico, perche' i nuovi assetti dei gruppi dirigenti potranno fare da battistrada al rinnovamento e condizionare anche i cambiamenti nell'altro campo''. Tra le priorita' indicate da Orlando, oltre alle liberalizzazioni, la ''modernizzazione del capitalismo italiano'', ma anche ''una riforma della pubblica amministrazione che metta al centro il merito''. E poi serva una ''riforma della legge elettorale, perche' quella attuale ha istituzionalizzato il sistema di cooptazione, e piu' in generale dell'impianto istituzionale del paese''. Secondo Pellegrino i cittadini sono stanchi di assistere a risse e contrapposizioni su tutto, anche in modo strumentale. Bisogna tornare a ''confrontarsi in modo serio'' sulle questioni e trovare le soluzioni ai problemi del paese. E soprattutto, dice Pellegrino, la politica ''deve assumersi le sue responsabilita' e smetterla di demandare a altri, come consulenze, consorsi e commissariati vari''. ''Si respira un clima in cui la politica e' lontanissima dai cittadini e i giovani avranno un ruolo importante per il futuro. Bisogna dare segnali concreti, perche' la gente -spiega il trentacinquenne parlamentare dei Verdi- e' stanca della conflittualita', delle continue strumentalizzazioni, delle contrapposizioni su tutto. Non abbiamo piu' la capacita' di dialogare con i cittadini''. ''L'appello di Baldelli e' positivo, dobbiamo individuare le priorita' sulle quali confrontarci in modo serio e trovare le soluzioni ai problemi, perche' la gente -avverte Pellegrino- si accorge che oggi la politica non da' risposte''. Pellegrino, che e' medico chirurgo, vorrebbe vedere applicati alla politica i principi della sua professione: saper prendere le decisioni giuste al momento giusto. ''La politica -spiega- si deve assumere le sue responsabilita', non puo' piu' demandare agli altri. Allora si torni alla funzionalita' degli organi elettivi, basta con le consulenze, basta con i consorzi, i commissariati vari, le partecipate: tutti soldi sprecati, bisogna tagliare tutto e mettere fine alla politica clientelare'', mette in chiaro. Largo ai giovani, ma non pesa solo il fattore anagrafico perche' ''bisogna essere piu' snelli anche nelle idee'': oggi la politica ''e' statica e bisogna invece passare a una politica dinamica capace di fare le cose''. Per Pellegrino occorre trovare le risposte su tre tematiche fondamentali: il lavoro, la sanita' e l'ambiente.
L'iniziativa di Baldelli non e' contro la politica, ma a favore di un certo tipo di politica lontana dai grandi interessi e vicina ai cittadini. Per questo anche la deputata della Lega Nord, Carolina Lussana, aderisce al 'manifesto per la meritocrazia' lanciato dall'azzurro. Ma le deputata della Lega mette in guardia dalla moda di dare addosso alla politica. ''Dobbiamo stare attenti -avverte l'esponente del Carroccio, 36 anni ma gia' un lungo cursus honorum parlamentare- a non enfatizzare lo scollamento dei cittadini dalla politica, perche' si mettono sempre in evidenza i casi negativi mentre ci sono anche modi diversi di fare politica, che resta fatta di passione e di voglia di trovare le soluzioni ai problemi''. ''Ed e' proprio questo tipo di politica -insiste Lussana- che viene finalmente in risalto con l'iniziativa di Baldelli, che condivido, che non punta a delegittimare la politica, ma a valorizzare le proposte nuove''. ''Io -ricorda- sono entrata in politica dopo Tangentopoli proprio per l'esigenza di cambiare e la stessa Lega e' nata per contrastare la politica fatta di grandi interessi distanti dalla gente''. Quanto ai costi della politica, la parlamentare della Lega invita a guardare altrove per trovare i veri sprechi. ''Certamente e' utile fare l'indagine conoscitiva per capire dove eliminare o ridurre le spese del Palazzo. Ma ricordiamoci -rimarca- che se l'attivita' parlamentare viene svolta correttamente e' una risorsa per il paese, non uno spreco''. ''Piuttosto -rileva- andrei a colpire i compensi milionari per le star della televisione di Stato o gli stipendi dei manager pubblici strapagati''. Lussana non risparmia poi una stoccata ai magistrati, suoi 'bersagli' preferiti. ''La meritocrazia dovrebbe essere alla base degli avanzamenti di carriera anche dei magistrati, che ancora oggi -ricorda- vanno avanti in base all'anzianita'''.
L'invito di Baldelli non manca di attirare l'attenzione anche al di fuori del Palazzo. Si schiera con l'azzurro, anche se chiede coerenza fino in fondo, il giornalista Mario Adinolfi, leader dei blogger per il Partito democratico di 'Generazione U'. 'Quella di Baldelli e' un'operazione interessante -ammette Adinolfi- ma non deve essere ipocrita''. Perche' di partiti che fanno ''senatore il cavallo di Caligola'' ce ne sono in entrambi gli schieramenti. ''Io mi occupo di rompere le scatole alla mia parte'', spiega Adinolfi criticando le logiche che hanno portato alla composizione del comitato dei 45 per il Partito democratico. Ma nello stesso tempo, ''anche Baldelli deve rompere le scatole dentro Forza Italia'', auspica il blogger facendo riferimento ''all'arrivo in Parlamento delle soubrette di Forza Italia''. L'appello di Baldelli ''e' utile e sensato'', ma ''il terreno della meritocrazia o e' strumentale oppure e' vero, e allora dobbiamo parlare del rilancio di un paese che e' antropologicamente lontano dalla meritocrazia, legato invece a modelli familistici e di clan''. ''E' un problema di fondo e non si cura con una aspirina: si cura sostanzialmente -avverte Adinolfi- con la politica''. Il giornalista mette in evidenza alcune ''contraddizioni'' nell'iniziativa del deputato azzurro, ''perche' oggi siamo di fronte ad una politica che nomina il cavallo di Caligola senatore, come dimostra, nel mio campo, il comitato dei 45 del Partito democratico, ma anche, dall'altra parte, l'arrivo in Parlamento delle soubrette di Forza Italia''. Su questa ''contraddizione'' potrebbe ''soffiare il vento dell'antipolitica''. ''Noi guardiamo con favore ai modelli americani, ma rischiamo di ritrovarci in un modello sudamericano: in politica -spiega ancora Adinolfi- democrazia e meritocrazia sono sinonimi'', mentre il ''problema e' che e' sparita la democrazia''. ''Oggi al posto dei partiti ci sono feudatari e principi, esistono corti e bande, con una oligarchia che rinnova se stessa. E Montezemolo -insiste- puo' soffiare il vento dell'antipolitica''. ''Nella mia area -continua Adinolfi- il Pd fa 45 membri presi da una oligarchia e siccome tra questi ne piazzano uno di slow food, che gli consiglia il vino buono, pensano di aver messo dentro la societa' civile. E' clamoroso, il segnale di massima novita' si chiama 'Follini-Del Turco-Sbarbati'. Quindi quella di Baldelli e' un'operazione interessante, ma non deve essere ipocrita: io mi occupo di rompere le scatole alla mia parte, ma anche lui rompa le scatole alla sua''.

Le falsità del centrosinistra sul pubblico impiego

Le falsità del centrosinistra sul pubblico impiego

di Antonio Maglietta - 29 maggio 2007

Con la Finanziaria 2007 il governo Prodi ha cercato di consolidare il proprio elettorato di riferimento attraverso la previsione di una maxisanatoria nel pubblico impiego. Mediaticamente l'operazione è stata presentata come una «una risposta ad una emergenza sociale» nei confronti dei cosiddetti precari della Pubblica Amministrazione. Come se non bastasse, il tutto è stato condito con slogan demagogici che da un lato hanno attribuito alle politiche del governo Berlusconi ed alla legge Biagi le cause di tutti i mali che affliggono il pubblico impiego e dall'altro si sono incensate e glorificate le norme della Finanziaria 2007 come la soluzione geniale tirata fuori dal cilindro dei «migliori della politica» per eliminare hic et nunc, con un solo colpo di penna del legislatore, il fenomeno del cosiddetto precariato nella Pubblica Amministrazione. Insomma, un vero e proprio pugno nello stomaco alla corretta informazione ed alla realtà dei fatti. Proviamo a fare un po' di chiarezza.
Una delle leggende metropolitane venduta per verità è che una delle cause della moltiplicazione esponenziale dei contratti flessibili nel pubblico impiego (cioè tutti quelli non a tempo indeterminato) derivi dal blocco delle assunzioni adottato dal governo Berlusconi. Senza entrare nel merito del rapporto causa-effetto il punto che invece va evidenziato è che il blocco delle assunzioni è stato introdotto dal governo di Giuliano Amato nel '92 ed in seguito riproposto da quello Prodi nel '96. Il governo Berlusconi quindi si è solo limitato a rispettare una prassi consolidata di controllo della spesa pubblica. Ma questa è solo una delle tante bugie sul pubblico impiego.
Altra falsità. Si dice spesso che il precariato nella PA è frutto dell'applicazione della legge Biagi. In generale va detto che nel 1997 con il summit di Lussemburgo è nata la Strategia europea per l'occupazione (SEO) in risposta all'esigenza di cooperazione e coordinamento delle politiche occupazionali fra gli Stati membri ed in quel contesto sono state adottate le prime linee guida. In Italia, in linea con la SEO, le prime forme di lavoro flessibile vennero introdotte dal primo governo Prodi con la legge n. 196 del 1997 (c.d. pacchetto Treu). Il governo Berlusconi definì invece, a partire dal Libro Bianco del 2001, una riforma complessiva del mercato del lavoro, sempre nell'ambito della strategia comunitaria e nel solco della via percorsa dal precedente pacchetto Treu. Il citato Libro Bianco indicava gli obiettivi prioritari della riforma, obiettivi recepiti dal Patto per l'Italia del luglio 2002 che ha aperto la strada alla legge delega n. 30 del 14 febbraio 2003 (Legge Biagi) e ai successivi decreti attuativi. Fatta chiarezza sulla cronologia degli eventi, in ordine all'introduzione dei contratti cosiddetti flessibili nel nostro ordinamento, aggiungiamo la parte più importante e cioè che la legge Biagi non si applica al pubblico impiego (inoltre nella Pubblica Amministrazione esistono ancora i co.co.co., mentre nel privato, dal 24 ottobre 2004, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa sono usciti di scena, sostituiti da un istituto inserito ex novo dalla legge Biagi, che offre maggiori garanzie contro il fenomeno dei lavori subordinati camuffati da co.co.co.).
Altra bugia. La Finanziaria 2007 risolve il problema del precariato. In questo caso le anomalie da evidenziare sono sostanzialmente tre:
1. non si elimina alla radice il problema del ricorso indiscriminato ai contratti da lavoro flessibile come mezzo per aggirare il blocco delle assunzioni e non si incentiva il combinato disposto mobilità/formazione come strumento per sopperire alle esigenze di fabbisogno di personale (infatti parlare di carenze di organico con una Pubblica Amministrazione con circa 3 milioni e mezzo di dipendenti è alquanto curioso) con il rischio quindi di ritrovarci fra qualche anno con la stessa situazione ed una nuova strumentale propaganda sul precariato;
2. visto che i commi 558 e 562 della legge finanziaria 2007 prevedono la possibilità, per gli enti locali, di assumere a tempo indeterminato il personale precario alle proprie dipendenze, in presenza di determinati requisiti e quindi si parla di facoltà e non di obbligo (in ragione dell'autonomia di tali soggetti) è chiaro che il rischio di una discriminazione è dietro l'angolo (ad esempio il dipendente con contratto diverso da quello a tempo indeterminato del comune X verrà stabilizzato mentre quello del comune Y con pari requisiti no);
3. promuovere maxisanatorie (peraltro inutili perché le stabilizzazioni effettive non saranno quelle promesse) anziché riformare e rilanciare le procedure concorsuali, nel pieno rispetto del dettato costituzionale, significa ingenerare aspettative di future stabilizzazioni in chi oggi entra nella Pubblica Amministrazione con un contratto diverso da quello a tempo indeterminato oltre al fatto che in questo modo si mortifica il concetto stesso di meritocrazia.
Insomma, sembra chiaro che le falsità vendute per verità sul pubblico impiego servono solo a coprire la realtà dei fatti e cioè che il centrosinistra in materia di Pubblica Amministrazione ha sbagliato tutto: analisi, previsioni ed interventi normativi.

Tratto da Ragionpolitica.it

P.I.: BALDELLI (FI), GOVERNO INCAPACE A GUARDARE A COMPETITIVITA'

STATALI, PADOA SCHIOPPA AL SOLE: CRITICO CON IL SINDACATO

(9Colonne) - Roma, 30 mag - Il Sole 24 Ore intervista il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, che definisce quello raggiunto sul contratto degli statali un buon accordo, anche se, afferma l'esponente dell'esecutivo, per lui il tavolo era chiuso dal 6 aprile, e riaprirlo è stato un cedimento alle pressioni sindacali. A questo punto, l'aumento di 101 euro mensili "comporta risorse aggiuntive che vengono sottratte ad altre destinazioni che sono prioritarie per lo stesso sindacato. Tutto ciò in un contesto in cui il settore pubblico viene da anni di dinamica retributiva più sostenuta rispetto al settore esposto alla concorrenza internazionale, ed ha garanzie di sicurezza del posto e di tutela pensionistica di gran lunga superiori. Che il sindacato abbia fatto questa scelta, sapendo bene che le risorse collocate in una destinazione sono tolte da un'altra, è una decisione che non condivido".



P.I.: BALDELLI (FI), GOVERNO INCAPACE A GUARDARE A COMPETITIVITA' =

Roma, 29 mag.(Adnkronos) - "Con l'accordo raggiunto stanotte i sindacati hanno dimostrato, attraverso continui rilanci, di poter ottenere aumenti economici importanti senza offrire alcun impegno in tema di produttivita' e di mobilita', e in cui il Governo, sia per incapacita', sia per una posizione di contiguita' politica col sindacato, in particolare con la Cgil, si e' dimostrato incapace di tutelare l'interesse di cittadini e imprese ad avere un sistema piu' competitivo e meritocratico". E' Simone Baldelli, componente del direttivo di Forza Italia alla Camera e della Commissione Lavoro Pubblico e Privato a commentare l'accordo per il rinnovo del contratto degli statali.
"Questa assurda vicenda - conclude- dovrebbe far riflettere sul fatto che forse il sistema di contrattazione del pubblico impiego, cosi' come e' adesso, non funziona e che lo si debba superare con un meccanismo che permetta davvero la rappresentanza e la tutela dell'interesse generale del paese, che, in questa fase, invece, e' stato sacrificato sul tavolo di una estenuante ed improduttiva contrattazione permanente".


STATALI: UGL "LAVORATORI SVENDUTI"


ROMA (ITALPRESS) - "Dobbiamo prendere atto che quello che si firma la mattina viene puntualmente smentito la notte: c'era un accordo siglato il 6 aprile che non prevedeva la triennalita' della parte economica; eppure stamattina ci siamo ritrovati con un accordo tra sindacati e governo sulla triennalita'".
E' quanto dichiara Paola Saraceni, segretario nazionale dell'Ugl Ministeri, che non nasconde il proprio sdegno dopo la sottoscrizione dell'accordo a notte fonda a Palazzo Chigi. "Basta con il teatrino - continua la Saraceni - la mobilitazione generale non e' piu' rinviabile. L'aumento di 101 euro, che in fin dei conti riguarda un quadriennio economico per la mancata applicazione per il 2006 e la decorrenza dal febbraio 2007, sminuisce ancora di piu' l'aumento che gia' rappresenta un valore irrisorio. Mentre - continua la sindacalista - neanche si parla dell'assunzione dei precari, anzi il Disegno di legge proposto
dalla Funzione pubblica prevede altro precariato. Insomma, per mesi abbiamo assistito allo stillicidio delle accuse nei confronti degli statali. Il risultato - conclude la Saraceni - e' che l'allungamento della vigenza contrattuale al 2008-2010 diluira' ancor di piu' il potere d'acquisto degli stipendi".

Apc-*STATALI/ ACCORDO RAGGIUNTO, SINDACATI REVOCANO SCIOPERO

Apc-*STATALI/ ACCORDO RAGGIUNTO, SINDACATI REVOCANO SCIOPERO
_Vertenza sbloccata da ristretta Prodi-Epifani-Bonanni-Angeletti

Roma, 29 mag. (Apcom) - Con l'accordo sugli statali raggiunto da Governo e sindacato a Palazzo Chigi dopo circa cinque ore di trattativa, Cgil, Cisl e Uil revocano lo sciopero proclamato per il primo giugno. La decisione sarà comunicata nel prossimo pomeriggio all'Aran (agenzia negoziale per la rappresentanza delle pubbliche amministrazioni), dove cominceranno i negoziati per i singoli comparti. A sbloccare la vertenza, secondo quanto si apprende, è stata una riunione ristretta tra il premier Romano Prodi e i segretari generali delle tre confederazioni sindacali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

lunedì 28 maggio 2007

P.I.: INCONTRO GOVERNO-SINDACATI SLITTA ALLE 21,30

P.I.: INCONTRO GOVERNO-SINDACATI SLITTA ALLE 21,30 =

Roma, 28 mag. (Adnkronos) - Slitta di mezz'ora l'incontro tra Governo e sindacati per il rinnovo del contratto degli statali. La riunione inizialmente fissata per le ore 21 a Palazzo Chigi e' stata posticipata alle 21,30.

P.I: BONANNI, GOVERNO SPERGIURO SE NON MANTIENE IMPEGNI

P.I: BONANNI, GOVERNO SPERGIURO SE NON MANTIENE IMPEGNI =

Roma, 28 mag. - (Adnkronos) - "Sarebbe vergognoso" un governo che prima si dice pronto a dare 101 euro poi fa marcia indietro. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine di un convegno organizzato dall'Astrid, rispondendo ai giornalisti in merito al rinnovo del contratto sul pubblico impiego.
Bonanni ha aggiunto che se l'esecutivo non mantenesse fede agli impegni "a quel punto una protesta si dovra' fare" perche' "e' sconcertante un governo che non vuole muovere un dito e provoca una situazione imbarazzante. Prodi -ha concluso Bonanni- fa finta di non capire oppure non vuole smuovere chi sa chi".

Intesa o sciopero generale, statali all'ultimo bivio

Orenove/11. Intesa o sciopero generale, statali all'ultimo bivio

Assolutamente da non perdere

Roma, 28 MAG (Velino) - L'appuntamento tra governo sindacati, questa sera alle 21, potrebbe chiudere la vertenza statali o portare a un pesante sciopero generale del pubblico impiego previsto per venerdi' prossimo e tra una settimana replicare con la scuola. "Sul tavolo - scrive LA REPUBBLICA - c´e' la richiesta di 101 euro di aumento a regime, messa nero su bianco il 5 aprile scorso quando fu siglato un accordo che prendeva come riferimento una disponibilita' economica pari a 3,7 miliardi di euro. C´e' poi la questione dell´allungamento da due a tre anni della durata del contratto avanzata dall´esecutivo, una richiesta sulla quale i sindacati sono disponibili a trattare anche se 'non in sede di rinnovo' del pacchetto statali, come ha ribadito il segretario generale della Uil Luigi Angeletti: 'Sono cinque anni che diciamo che il modello contrattuale del 1993 deve essere cambiato. Ma solo discutendo tutti insieme su un tavolo dedicato e non durante la trattativa per il rinnovo di una sola categoria'.
Ai sindacati brucia pero' ancora lo slittamento della convocazione, spostata a sorpresa da giovedi' scorso a questa sera. Solo l´ultimo incidente di una serie di rinvii con forti polemiche che hanno toccato nervi scoperti, come la scarsa produttivita' e il numero stesso dei lavoratori coinvolti dal rinnovo: il leader della Cisl Raffaele Bonanni, nei giorni scorsi aveva bacchettato il governo, pronto a chiedere il rispetto delle 'compatibilita' finanziarie', ma colpevole di non sapere nemmeno quanti sono i dipendenti
pubblici. La sostanza dell´accordo e' infatti legata anche al numero degli statali: i 3,7 miliardi a disposizione potrebbero non bastare se la soglia dei dipendenti dovesse essere superiore ai 3,5 milioni. In questo caso l´aggiustamento richiederebbe dai 400 ai 600 milioni in piu'.
E per Rino Tarelli, segretario generale della Funzione pubblica della Cisl, 'e' l´ora di dare seguito con i fatti alle tante parole che abbiamo sentito negli ultimi mesi.
Bisognerebbe avere piu' rispetto per questi 3,5 milioni di lavoratori, visto che nella discussione non sono ancora entrati un progetto preciso e investimenti per il rilancio.
Certo - aggiunge - c´e' molto da fare sul fronte dell´efficienza e anche noi sapremo fare la nostra parte. Ma i 101 euro non sono assolutamente in discussione. Di durata triennale del contratto si puo' invece discutere. Ma non certo al tavolo degli statali'". (red)

giovedì 24 maggio 2007

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POLITICA: BALDELLI (FI), CONTRO LA CRISI UN MANIFESTO PER LA MERITOCRAZIA =

NECESSARIO VALORIZZARE GIOVANI E RECUPERARE RISPETTO PER LE RISORSE PUBBLICHE


Roma, 23 mag. - (Adnkronos) - "Da un lato ci sono 178mila eletti, dall'altra la grande disaffezione popolare verso la politica, che ha varie origini ma che non può essere ignorata. Penso che una via per uscirne sia una sorta di manifesto per la meritocrazia e la competitività su cui dovrebbero confrontarsi tutti i partiti".

Lo dice all'ADNKRONOS il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che, intervenendo nel dibattito sulla crisi della politica, aggiunge: "In ogni caso, l'Istat fornisce i dati su un'Italia vecchia, e la politica riflette questo elemento. Penso che un primo segnale importante sarebbe dare più spazio ai giovani impegnati in politica e nelle istituzioni. Facce fresche e gente non ferma al passato, al secolo scorso...".

Per l'ex leader dei giovani azzurri, l'analisi del discredito della politica non può prescindere da alcuni fatti: "Intanto -spiega- gli anni di piombo hanno inibito l'impegno di molti giovani che pure si sarebbero spesi per la cosa pubblica; inoltre, da un lato c'è chi non ha fatto i conti con il comunismo e dall'altro, i partiti non hanno fatto i conti con la fine della prima Repubblica, lasciando che fosse processata nei tribunali. Senza contare i sindacati, spesso difensori di sacche di inefficienza".

Se questa è l'analisi, la proposta di Baldelli è un sostanziale 'largo ai giovani' e, appunto un manifesto per la meritocrazia. Ma senza scadere nel qualunquismo: "Ricordiamoci -conclude- che è questa legge elettorale che ha consentito a molti giovani di entrare in Parlamento e di iniziare un ricambio di classe dirigente. Per esserne all'altezza, siccome i cittadini hanno ragione, basterebbe recuperare valori come il rispetto del denaro pubblico e i principi di efficienza nella Pubblica amministrazione".

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO. Governo allo sbando!

(ECO) Statali: Governo convoca sindacati lunedi' alle 21
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 25 mag - Si terra' lunedi' sera l'incontro tra Governo e parti sociali sul rinnovo del contratto degli statali. La convocazione, riferiscono fonti sindacali, e' fissata per le 21 a Palazzo Chigi.


==LA NOTIZIA: STATALI IN STAND-BY, CLIMA SI SURRISCALDA(ORE14) =
(AGI) - Roma, 25 mag. - Caldo dentro e....fuori alla vigilia dell'incontro di lunedi' sera tra governo e sindacati ancora in stand-by per il rinnovo del contratto degli statali.
L'attesa prima dell'ennesimo rinvio - dovuto come ha spiegato Palazzo Chigi all'assenza di Epifani ancora a Siviglia per il congresso della Ces - ha infatti surriscaldato il clima alla vigilia dell'incontro facendo irritare i responsabili dei lavoratori, stressati prima dalla notizia del rinvio in mattinata, poi ancora di piu' dall'apertura di Prodi che ha affermato di essere ugualmente pronto a incontrare i sindacati riaprendo di fatto le speranze.
Un'atteggiamento 'inaccettabile' da parte del governo, ha fatto notare oggi dalle pagine di Repubblica il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, "irritato e arrabbiato" dagli 'stop and go' che hanno segnato la giornata di ieri. "Non e' cosi' che si fanno le trattative", ha affermato.
Un clima infuocato anche dal 'manifesto' lanciato ieri dal leader della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. "E' chiaro che e' un programma che porta allo scontro frontale con i sindacati - ha commentato stamane Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom e leader della sinistra Cgil. Ed il fatto che - ha aggiunto il sindacalista - nel governo il ministro dell'Economia concordi con esso dimostra ancor di piu' la necessita' dello sciopero generale che a questo punto va rivolto sia verso la politica economica di Padoa-Schioppa, sia verso la Confindustria di Montezemolo".
Intanto pero' arrivano buone notizie per le buste paga: le retribuzioni contrattuali orarie hanno continuato a crescere ad aprile registrando un aumento dello 0,1% su base mensile e tendenziale annuo pari al 2,5%. Un incremento - ha spiegato l'Istat - dovuto soprattutto ai rinnovi contrattuali ma anche da miglioramenti fissati da accordi gia' vigenti, come pure dal pagamento, per alcuni contratti, dell'indennita' di vacanza contrattuale. Resta il fatto che la quota di dipendenti in attesa di rinnovo e' sempre piu' alta: pari al 55% contro il 48% dello scorso anno. (AGI)



STATALI: BONANNI, C'E' CHI STA PERDENDO TEMPO

(ANSA) - FIRENZE, 24 MAG - ''Continuo a non capire il perche' di questa perdita di giorni importanti e utili. Ma 3 milioni e mezzo di italiani devono sapere che c'e' chi perde tempo''. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando il rinvio a lunedi' prossimo dell'incontro sul contratto del pubblico impiego.
''Rimandare un incontro - ha aggiunto - senza sapere perche' e' un errore. Comunque, facciamo di necessita' virtu' e speriamo che lunedi' si possa chiudere questa partita''. (ANSA).

P.I.: BONANNI, GOVERNO NON PUO' 'SCONVOCARE' INCONTRO =
ASPETTIAMO PAROLA CHIARA DA PREMIER, NON SI PUO' LAVORARE COSI'
Firenze, 24 mag. - (Adnkronos) - "Il presidente del Consiglio non puo' 'sconvocare'" l'incontro previsto per stasera tra governo e sindacati sul rinnovo del contratto degli statali, solo "perche' alcuni mancano. Le organizzazioni sono grandi e hanno piu' dirigenti".
Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, conversando con i giornalisti a Firenze, a margine della conferenza nazionale sulla famiglia.
"Il sindacato non manca, e' una settimana che stiamo cercando l'incontro -ha ricordato Bonanni- Qui ci sono in ballo gli interessi di 3 mln e mezzo di persone: non capiamo questa disinvoltura, che ci ha molto, molto irritato. Adesso aspettiamo una parola chiara da parte del presidente del Consiglio -ha aggiunto il numero uno della Cisl- non si puo' lavorare in questo modo".




Statali: sindacati e governo alla ricerca del tavolo
Roma, 24 MAG (Velino) - Quella che stamane il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha definito una "barzelletta" sta assumendo sempre piu' i contorni di una commedia dell'assurdo. Ricapitoliamo: ieri sera Prodi si diceva "ottimista" sull'esito dell'incontro coi sindacati fissato per stasera alle 21 per il rinnovo del contratto degli statali scaduto da 17 mesi. Questa mattina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, comunicava che l'incontro era spostato a lunedi' "perche' i vertici dei sindacati oggi sono ancora impegnati a Siviglia nell'ambito del Congresso europeo dei sindacati". Una motivazione che ha destato non poche perplessita' sia perche' il calendario del summit spagnolo era fissato da tempo e tutti ne erano a conoscenza, sia perche' i confederali avevano comunque garantito la loro presenza. La spiegazione del rinvio formulata da Angeletti appariva la piu' appropriata: "Il governo non e' pronto a chiudere un accordo per dissensi interni sulla disponibilita' delle risorse". Nel primo pomeriggio, l'ennesimo dietrofront: il presidente del Consiglio si dice "pronto al confronto con i sindacati anche stasera".
Ce n'e' abbastanza per far saltare i nervi ai sindacati. Quello del governo "e' un atteggiamento un po' irresponsabile", dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Che aggiunge: "In questi minuti mi sono scocciato". Secondo il numero uno della Cisl "la trattativa si convoca in modo trasparente, le riunioni durano fino a quando ci sono delle divergenze e si chiudono solamente quando si trova un accordo" mentre "sarebbe preoccupante se il rinvio fosse fatto per Epifani".
E allora Bonanni farebbe bene a preoccuparsi, almeno a sentire Prodi. "Se i sindacati stasera verranno tutti – dice il premier - evidentemente io sono contento di fare la riunione stasera. Se non possono perche' hanno problemi internazionali, la rinviamo. Ma non e' certo il governo che la rinvia. Io sono a Palazzo Chigi ad aspettarli tutti. So che non possono - aggiunge il Professore - e' chiaro che la rinviamo. Pero' ripeto, se per circostanze ancora non prevedibili, Epifani potesse liberarsi da un impegno internazionale, io resto in attesa". La Cgil replica che "le convocazioni per l'incontro a Palazzo Chigi le fa il governo: la Cgil e' pronta a partecipare al confronto per il rinnovo del contratto del pubblico impiego in qualsiasi momento il governo intenda convocarlo". Quindi la dichiarazione che
mette Prodi in un angolo: "Chi partecipera' all'incontro rappresentera' a pieno titolo la Cgil". Il segretario confederale di Corso d'Italia, Paolo Nerozzi, conferma: ''Se c'e' la convocazione, la Cgil sara' presente all'incontro questa sera, a meno che non ci siano problemi verso la nostra delegazione". Quindi la stoccata finale: ''Vorrei essere sicuro - aggiunge Nerozzi - che il governo rispetti gli accordi gia' sottoscritti sulle risorse. Ho la certezza che i problemi non siano nel sindacato, ma nel governo".
Le divisioni nell'esecutivo vertono sulla copertura finanziaria. Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa offre 3,7 miliardi, Cgil, Cisl, Uil e la sinistra radicale ne rivendicano sei-settecento in piu' per garantire un aumento in busta paga di 101 euro mensili. Nei giorni scorsi e' spuntata l'ipotesi, da parte dell'esecutivo, di accordare l'aumento ma contestualmente alle modifiche all'impianto contrattuale del '93, portando cioe' la durata dei contratti da due a tre anni. Ma qualsiasi soluzione ha bisogno di un tavolo intorno al quale si siedano rappresentanti del governo e dei lavoratori. E finora questo tavolo non si e' trovato. I confederali annunciano che stasera alle 21 saranno comunque a Palazzo Chigi ma al momento di certezza ce n'e' una sola: lo sciopero del 1 giugno seguito il 4 da quello della scuola.


STATALI: BALDELLI (FI), DA PRODI SUDDITANZA ALLA CGIL
(ANSA) - ROMA, 24 MAG - ''Proprio nella giornata in cui anche da Montezemolo e da Confindustria si leva la richiesta di una Amministrazione Pubblica piu' efficiente ecco che da Prodi e compagni arriva l'ennesimo segnale di sudditanza alla Cgil e di incapacita' di chiudere al piu' presto la vertenza del contratto pubblico per difendere cosi' l'interesse di cittadini e imprese''. Lo sottolinea Simone Baldelli del direttivo di Fi e esponente azzurro in commissione Lavoro alla Camera.
''Dopo che, a causa dell'assenza di Epifani, Prodi ha trasformato quello che avrebbe dovuto essere un incontro con i sindacati per il rinnovo del contratto degli statali, in un invito ai segretari confederali di Cisl e Uil a prendere un aperitivo a Palazzo Chigi, o come dice stizzito Bonanni per un caffe', e' curiosamente giunta una nota della Presidenza del Consiglio a smentire Prodi ed a cancellare definitivamente l'incontro. Adesso apprendiamo che Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti non intendono affatto rinunciare all'aperitivo ed annunciano che si presenteranno alle 21 a Palazzo Chigi, pur sapendo che senza la Cgil molto probabilmente l'incontro sara' inutile. Francamente - conclude - sarebbe il caso che si chiudesse al piu' presto questa ennesima esilarante puntata di oggi della interminabile telenovela sul contratto dei dipendenti pubblici''. (ANSA).



STATALI: P.CHIGI, RINVIO DIPENDE DA ALCUNI VERTICI SINDACALI
(ANSA) - ROMA, 24 MAG - ''La Presidenza del Consiglio, a fronte di dichiarazioni e ricostruzioni inesatte diffuse nelle ultime ore, ribadisce che il rinvio a lunedi' 28 maggio dell'incontro con i sindacati per il rinnovo del contratto degli statali, fissato per questa sera a Palazzo Chigi, e' dovuto esclusivamente all'impossibilita' a essere presenti da parte di alcuni dei vertici sindacali convocati'': e' quanto si afferma in una nota diffusa da Palazzo Chigi. (ANSA).

STATALI: PRODI, PRONTO PER INCONTRO ANCHE STASERA
(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Se i sindacati sono disponibili, ''io sono a Palazzo Chigi e sono pronto ad incontrarli anche stasera''. Lo dice Romano Prodi, lasciando l'assemblea annuale di Confindustria.(ANSA).

Statali: salta il tavolo di stasera, Angeletti: una barzelletta
Roma, 24 MAG (Velino) - Si allungano i tempi per una soluzione alla vertenza contrattuale del pubblico impiego. Il tavolo governo-sindacati, in programma per questa sera a Palazzo Chigi, e' slittato a lunedi' prossimo. La decisione, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, e' stata presa per "questioni organizzative" perche' "fino a domani c'e' il congresso dei sindacati a Siviglia". "Questa e' una barzelletta", e' stato il commento del segretario della Uil, Luigi Angeletti, secondo il quale "il governo non e' nelle condizioni politiche di chiudere per dissensi interni sulla destinazione delle risorse". "In realta' - ha aggiunto Angeletti - l'incontro non e' stato mai formalmente convocato". D'altronde gia' da martedi' era noto che, ad ascoltare il governo nell'appuntamento fissato per oggi, sarebbero stati i segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Angeletti, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil della categoria del pubblico impiego mentre era annunciata l'assenza di Guglielmo Epifani, impegnato appunto in Spagna. Tanto che Bonanni ha oggi sottolineato che "se il rinvio fosse fatto per Epifani sarebbe preoccupante". La Cisl chiede comunque all'esecutivo "senso di responsabilita'" e conferma sia lo sciopero del primo giugno sia quello del 4 per la scuola. Il nodo resta sempre quello delle risorse.
Il ministero dell'Economia ha finora reso disponibili in Finanziaria 3,7 miliardi di euro, insufficienti per soddisfare i 101 euro chiesti in busta paga dai sindacati: servirebbero 600-700 milioni in piu'. Le ipotesi circolate nei giorni scorsi prevedevano il si' del governo ai 101 euro di aumento in cambio di modifiche all'impianto contrattuale del 1993, portando la durata dei contratti da due a tre anni. Proprio ieri il presidente del Consiglio si era detto "ottimista" sulla chiusura della vertenza. Tanto che oggi Bonanni commenta: "Sara' quello che dice il premier Prodi, ossia che i soldi ci sono, ma vorremmo vederli". Cgil, Cisl, Uil e la sinistra radicale premono per il rinnovo del contratto del pubblico impiego scaduto da 17 mesi ma per ora i giochi sono rimandati a dopo le elezioni.

Ma come non erano d'accordo?Sbugiardati Prodi e Nicolais

STATALI: BONANNI, IN MOLTI NON VEDO SENSO DI RESPONSABILITA'

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - la Cisl chiede ''senso di responsabilita''' per il rinnovo del contratto degli statali e a proposito del rinvio dell'incontro di stasera a lunedi' sottolinea che lo sciopero previsto al momento per il 1 giugno e il 4 per la scuola e' confermato.
''Chiedo grande senso di responsabilita' - ha detto entrando all'assemblea di Confindustria - che non vedo in molti ambienti''.
A proposito della motivazioni del rinvio (il governo ha sottolineato che al tavolo si vuole attendere l'arrivo di Epifani al momento impegnato a Siviglia per il congresso dei sindacati europei) Bonanni ha detto ''se il rinvio fosse fatto per Epifani sarebbe preoccupante''. (ANSA).



STATALI: ANGELETTI; DISSIDI SU RISORSE,GOVERNO NON E' PRONTO

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Sulla vertenza per gli statali ''il governo non e' pronto a chiudere un accordo, per dissensi interni sulla disponibilita' delle risorse. Lo sciopero si fara'''. Cosi', il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, entrando all'auditorium per la relazione annuale di Confindustria. (ANSA).


(ECO) Montezemolo: statali, pagare meglio chi lavora ma fuori i fannulloni

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 mag - La pubblica amministrazione "deve aprirsi alla concorrenza e al merito, premiando e pagando meglio chi lavora e chi e' capace, ma facendo a meno dei cosiddetti fannulloni". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, davanti all'assemblea della Confederazione.

P.I.: POLVERINI (UGL), RINVIO A LUNEDI' SEGNALE INQUIETANTE

P.I.: POLVERINI (UGL), RINVIO A LUNEDI' SEGNALE INQUIETANTE =

Roma, 24 mag. - (Adnkronos) - "L'incontro con il governo e' stato rinviato a lunedi'". E' quanto fa sapere il segretario dell'Ugl,Renata Polverini, sull'incontro tra governo e sindacati in merito al rinnovo del contratto degli statali a margine dell'assemblea di Confindustria. "Un segnale inquietante perche' l'accordo e' ormai sottoscritto e tutti questi rinvii non fanno sperare bene". Il rinvio a lunedi', fa sapere la Polverini "non toglie che c'e' bisogno di stabilire il rinvio al 4 giugno per lo sciopero nel rispetto dei 10 giorni stabiliti dalla commissione".

STATALI: LETTA, RINVIO INCONTRO PER QUESTIONI ORGANIZZATIVE

STATALI: LETTA, RINVIO INCONTRO PER QUESTIONI ORGANIZZATIVE

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - E' stato rinviato a lunedi'l'incontro tra governo e sindacati per cercare una soluzione alla vertenza contrattuale del pubblico impiego. Lo ha confermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta. Alla domanda se ci sono problemi nel governo per trovare le risorse per i contratti, Letta ha risposto che l'incontro e' rinviato solo per ''questioni organizzative'', visto che il congresso dei sindacati europei non e' ancora finito. (ANSA).

STATALI: NUOVO INCONTRO LUNEDI' A PALAZZO CHIGI

STATALI: NUOVO INCONTRO LUNEDI' A PALAZZO CHIGI

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Un nuovo incontro sul contratto degli
statali tra governo e sindacati e' stato fissato per lunedi' a
Palazzo Chigi. E' quanto si apprende da fonti del governo. Lo
slittamento della riunione di questa sera sarebbe dovuto
all'impossibilita' di far coincidere gli impegni di tutti i
partecipanti.(ANSA).

STATALI: SALTA INCONTRO QUESTA SERA PALAZZO CHIGI

STATALI: SALTA INCONTRO QUESTA SERA PALAZZO CHIGI

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - E' saltata la riunione di questa sera
a Palazzo Chigi tra governo e sindacati sul rinnovo contrattuale
del pubblico impiego. Secondo quanto apprende l'ANSA, potrebbe
non esserci nessun altro appuntamento in settimana.(ANSA).

mercoledì 23 maggio 2007

POLITICA: BALDELLI (FI), CONTRO LA CRISI UN MANIFESTO PER LA MERITOCRAZIA

POLITICA: BALDELLI (FI), CONTRO LA CRISI UN MANIFESTO PER LA MERITOCRAZIA =
NECESSARIO VALORIZZARE GIOVANI E RECUPERARE RISPETTO PER LE
RISORSE PUBBLICHE

Roma, 23 mag. - (Adnkronos) - "Da un lato ci sono 178mila eletti, dall'altra che la grande disaffezione popolare verso la politica, che ha varie origini ma che non può essere ignorata. Penso che una via per uscirne sia una sorta di manifesto per la meritocrazia e la competitività su cui dovrebbero confrontarsi tutti i partiti".
Lo dice all'ADNKRONOS il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che, intervenendo nel dibattito sulla crisi della politica, aggiunge: "In ogni caso, l'Istat fornisce i dati su un'Italia vecchia, e la politica riflette questo elemento. Penso che un primo segnale importante sarebbe dare più spazio ai giovani impegnati in politica e nelle istituzioni. Facce fresche e gente non ferma al passato, al secolo scorso...".
Per l'ex leader dei giovani azzurri, l'analisi del discredito della politica non può prescindere da alcuni fatti: "Intanto -spiega- gli anni di piombo hanno inibito l'impegno di molti giovani che pure si sarebbero spesi per la cosa pubblica; inoltre, da un lato c'è chi non ha fatto i conti con il comunismo e dall'altro, i partiti non hanno fatto i conti con la fine della prima Repubblica, lasciando che fosse processata nei tribunali. Senza contare i sindacati, spesso difensori di sacche di inefficienza".
Se questa è l'analisi, la proposta di Baldelli è un sostanziale 'largo ai giovani' e, appunto un manifesto per la meritocrazia. Ma senza scadere nel qualunquismo: "Ricordiamoci -conclude- che è questa legge elettorale che ha consentito a molti giovani di entrare in Parlamento e di iniziare un ricambio di classe dirigente. Per esserne all'altezza, siccome i cittadini hanno ragione, basterebbe recuperare valori come il rispetto del denaro pubblico e i principi di efficienza nella Pubblica amministrazione".

STATALI: BALDELLI (FI), PRODI OTTIMISTA? PREOCCUPIAMOCI

STATALI: BALDELLI (FI), PRODI OTTIMISTA? PREOCCUPIAMOCI

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - ''Piu' Prodi e Nicolais si dichiarano ottimisti per l'incontro di domani sul contratto degli statali - afferma l'azzurro Simone Baldelli, componente della commissione Lavoro della Camera - e piu' gli italiani devono essere preoccupati perche' significa che il Governo, dopo aver gia' rinunciato ad inserire il principio di meritocrazia nelle direttive inviate all'Aran, e' in procinto di sacrificare sul tavolo della trattativa sindacale qualche altra fetta del sacrosanto interesse dei cittadini ad avere un'amministrazione meno costosa e piu' efficiente''.(ANSA).

ANCHE NELLA MAGGIORANZA QUALCOSA SI MUOVE SUL CASO VISCO

Orenove/5. Unipol, Di Pietro: Fatto grave, anche Prodi ha sbagliato

Roma, 23 MAG (Velino) - Antonio Di Pietro aveva gia' lanciato un allarme. Se l'azzeramento dei vertici della Guardia di finanza in Lombardia fosse stato sollecitato da autorita' politiche, aveva detto, "sarebbe un fatto senza precedenti e di inaudita gravita'".
"Ministro Antonio Di Pietro, il comandante generale della Gdf Roberto Speciale nel verbale del 19 luglio 2006 parla di pressioni. 'L'ho detto quel 19 luglio e lo confermo oggi: quella fu una pagina poco chiara che certo non ha nobilitato la politica'.
Prodi - scrive il CORRIERE DELLA SERA - dice che la Cdl fa propaganda accusando Visco di ingerenza. 'Che a una settimana dalle elezioni venga rispolverata una vicenda sviscerata nelle sedi giudiziarie e politiche e' un fatto. Ma che l'evento non ebbe conseguenze solo per la determinazione del comandante della Gdf a resistere alle pressioni e per l'intervento del procuratore generale di Milano lo e' altrettanto'.
Quali conseguenze avrebbero avuto i trasferimenti auspicati da Visco? 'Gravissime. Decapitare la testa investigativa di indagini caldissime come quelle su Unipol, Antonveneta, sulla Banca Popolare di Lodi e le scalate dei "furbetti del quartierino" significava azzerarne la memoria storica. Come formattare un computer'. Ma Prodi in Parlamento parlo' di 'normale avvicendamento'. 'Purtroppo fu indotto in errore. Checche' se ne dica non lo era'.
Perche'? 'Era anomalo per prassi. E la legge assegna al ministro delle Finanze (e non dice al viceministro) il compito di coordinamento funzionale.
Ma non lo e' ordinare su un fogliettino scritto di proprio pugno al comandante generale della Gdf il trasferimento immediato e senza motivazione del vertice della Gdf della Lombardia'. Perche' se ne interesso' la magistratura? 'Speciale invece di disporre il trasferimento apri' un procedimento amministrativo chiedendo ai diretti interessati:"volete andare via?". Loro caddero dalle nuvole e si rivolsero alla procura. Il procuratore chiese al pg cosa stesse succedendo. E il pg chiese "perche' mandate via di colpo le stesse persone a cui 20 giorni fa abbiamo dato un encomio per alta professionalita'? È una punizione?". E Speciale, che lo e' di nome e di fatto, non si tiro' indietro. Parlo' dell'ordine immotivato. Ne nacquero polemiche e diverse interpellanze. I giornali ne presero atto. E, grazie a Dio, la pratica mori''.
Ora Berlusconi vi accusa di usare i finanzieri per colpire gli avversari. 'Berlusconi puo' stare tranquillo: il generale Speciale ha dimostrato che le disposizioni immotivate non vengono eseguite'. Ma le disposizioni Visco le diede? 'Se fu un mero errore e' positivo che ci sia stato un ripensamento. Sarebbe davvero grave se fosse stata un'azione di altra natura. Ma a provarlo deve essere eventualmente la magistratura'.
L'opposizione chiede le dimissioni di Visco. 'Innanzitutto il viceministro dovrebbe chiarire le vere ragioni che l'hanno indotto a fare quella richiesta'.
Prodi gli riconferma la fiducia. 'Prodi la prossima volta farebbe bene, prima di andare in Parlamento, a parlare direttamente col comandante generale della Guardia di Finanza'".


UNIPOL: CAPEZZONE, TROPPA OMERTA' 'SULL'AFFAIRE' VISCO


(ANSA) - ROMA, 23 MAG - ''Vedo, nella maggioranza, troppa omerta' a proposito dell' 'affaire Visco'. Sarebbe invece interesse di tutti fare massima chiarezza'': lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Attivita' produttive della Camera.
''Sono e resto garantista, naturalmente, ma occorrono spiegazioni convincenti, dinanzi a un problema tanto semplice quanto grave. La questione puo' essere riassunta cosi': come fanno a restare contemporaneamente al loro posto un vice-ministro e il comandante della Guardia di Finanza che lo accusa di avergli fatto delle pressioni per rimuovere degli ufficiali? Si chiarisca chi ha mentito. Uno dei due se ne deve andare. Intanto - conclude - vivissimi complimenti a 'il Giornale' per la coraggiosa inchiesta giornalistica di questi giorni''. (ANSA).



VISCO-GDF. DI PIETRO: VICENDA CHE NON NOBILITA IL GOVERNO

(DIRE) Roma, 23 mag. - "Il caso Visco e' una di quelle vicende poco chiare che non nobilitano le azioni del nostro governo". E' quanto ribadito oggi dal ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro durante il dibattito di 'Omnibus' su LA7.
Sull'avvicendamento dei vertici della Guardia di Finanza in Lombardia, Di Pietro ha poi precisato che "mandare via chi conosce tutti gli atti di indagini delicatissime, come quelli della Unipol, della Bnl e dei 'furbetti del quartierino', equivale a decapitare l'intera testa investigativa e far ricominciare le indagini da capo". E poi, "se le preoccupazioni dei cittadini di un livellamento al ribasso del senso etico della politica- aggiunge di Pietro- non sono prese di petto e noi del centrosinistra stiamo a guardare, tergiversando invece di prendere posizioni e rispettare le promesse degli elettori, rischiamo di essere uguali agli altri".



UNIPOL: BERTINOTTI; NON SO, MA SERVE RISANAMENTO POLITICA
(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Fausto Bertinotti ''non ha un'idea sulla vicenda'' Visco-Speciale relativa al caso Unipol. Ma, a margine della presentazione del rapporto annuale Istat, il presidente della Camera auspica: ''Vorrei solo che si evitasse di introdurre elementi in quel grande fuoco che alimenta la crisi della politica''. E lancia un appello: ''C'e' un problema di risanamento generale della politica su cui bisognerebbe applicarsi con una coesione che consenta di fare e di fare presto''. (ANSA).

Fatevi un'idea...

IL GIORNALE” DEL 22 MAGGIO 2005

"Il viceministro minacciò conseguenze se non avessi agito"
di Redazione - martedì 22 maggio 2007

Ecco il verbale dell'interrogatorio del comandante generale della Guardia di Finanza generale Roberto Speciale sulle ingerenze del viceministro Vincenzo Visco nella Guardia di Finanza, per azzerarne il vertice della Lombardia.
«L'anno 2006, addì 17 luglio 2006, alle ore 16.10 presso gli uffici del Comando Regionale Lombardia della Guardia di Finanza, viene redatto il presente verbale. Avanti all’Avvocato generale dottoressa Manuela Romei Pasetti è presente il Generale di Corpo d’Armata Roberto Speciale che dichiara.
«Via quei comandanti» «Il giorno 13 luglio alle ore 15.00 circa il mio Capo ufficio, Colonnello Michele Carbone, mi ha informato che ero stato convocato alle ore 17.30 dello stesso giorno dal vice ministro Visco. In un secondo tempo lo stesso ufficialemi ha riferito di aver appreso, solo in quel momento che Visco avrebbe ricevuto, prima di me, il Comandante in Seconda del Corpo, Generale Italo Pappa (ore 15.30) e l’Ispettore per gli Istituti di Istruzione,Generale Sergio Favaro (ore 16.00). Recatomi all'appuntamento il Vice Ministro Visco mostrandomi un appunto dattiloscritto recante quanto segue: * Comando Regionale Lombardia Generale Forchetti
* Comando Nucleo Regionale Lombardia Colonnello Lorusso *ComandoNucleo Provinciale PT Milano Colonnello Pomponi
* Gruppo servizi Polizia Giudiziaria Tenente Colonnello Tomei
Mi ha impartito l’ordine di avvicendare i suddetti ufficiali e di avanzargli delle alternative proposte di impiego. Visco inoltreha disposto perentoriamente di concertare, da quel momento in poi, ogni decisione d’impiego con i generali Pappa e Favaro. Alla miaobiezione che prima di effettuare detti provvedimenti sarebbe stato opportuno informare l’Autorità Giudiziaria di Milano, Visco mi ha risposto categoricamente che non avrebbe costituito alcun problema il non avvertirla o informarla successivamente. Rientrato in ufficio ho ricevuto i Generali Pappae Favaro. Il Comandante in Seconda mi ha detto che il Vice Ministro gli aveva parlato della sua intenzione di avvicendare i comandanti dei reparti del Corpo alla sede di Milano senza indicarne le motivazioni alla base; ha inoltre aggiunto che sarebbe stato auspicabile arrivare ad un'ipotesi d'impiego condivisa all’unanimità, onde evitare che ognuno, così come richiesto da Visco in caso di disaccordo, avesse dovuto presentare la propria proposta. Dopo tali premesse il generale Pappa mi ha illustrato le ipotesi di avvicendamento, già da lui concordate con il generale Sergio Favaro. Su queste proposte sono intervenuto al fine di razionalizzare le ipotesi di impiegodel generale Mario Forchetti, proponendo di destinarlo a un comando regionale di pari livello, onde salvaguardarne il profilo di carriera e del colonnello Lorusso allo scopo di lasciarlo a Milano, per delicati problemi familiari a me noti, nell’incarico di capo di stato maggiore del Comando Interregionale di corso Sempione».
Giudici in allarme «Il 14 luglio tali proposte sono state oggetto della comunicazione che hoinviato alla persona del Vice Ministro. Alle 15 circa dello stesso giorno ho contattato il procuratore della Repubblica di Milano, dottor Manlio Minale, che mi aveva precedentemente chiamato in ufficio. Lo stesso mi ha riferito di essere quanto mai sorpreso ed allarmato da voci circa il presunto avvicendamento dell’attuale gerarchia della Guardia di Finanza di Milano, rappresentandomi che la stessa godeva della indiscussa fiducia della propria Procura e che tale improvviso avvicendamento avrebbe determinato serie problematiche alla prosecuzione delle delicate investigative in corso. Ho risposto che il piano impiego dei dirigenti era stato approvato e definito nel mesedimarzoe che in tale pianononc'era traccia di trasferimenti interessanti la sede milanese, in quanto non ve ne era alcuna necessità. Ho quindi aggiunto di essere stato convocato dall’Autorità Politica la quale, invece, mi ha dato precise indicazioni nominative sugli ufficiali che dovevano con immediatezza essere avvicendati da Milano. A conclusione il dottor Minale mi ha preannunciato l’invio di una sua missiva contenente richiesta di delucidazioni che allego in copia».
Le pressioni di Visco «Alle ore 15.20 dello stesso giorno, il generale Pappa mi ha informato di aver ricevuto, per il tramite del gen. Zanini (vice capo gabinetto Vice Ministro Visco, ndr), una busta chiusa a me indirizzata, da parte del Vice Ministro. Dopo averla aperta me ne riferiva il contenuto. Alle 17.42 circa, arrivato a Bari, - dove mi ero recato per prendere parte alle celebrazioni del centenario di istituzione della Legione Allievi della Guardia di Finanza -, il vice capo di gabinetto di Visco, generale Flavio Zanini,mi ha riferito di aver appreso da Giovanni Sernicola, caposegreteria particolare del vice ministro, che quest’ultimo si aspettava la diramazione degli ordini di trasferimento, di cui alla missiva del 14 luglio. In risposta ho riferito di trovarmi a Bari e di non poter essere a Roma, prima del pomeriggio del giorno successivo, nonché di aver già concordato con il Gen C.A. Italo Pappa la fissazione di una riunione di Stato Maggiore avente per oggetto la tempistica dei movimenti in questione, datenersi la settimana successiva. Alle 17.57 il Generale Zanini mi ha comunicato che Visco, a seguito della propria lettera indirizzatami nello stesso giorno, considerava i trasferimenti in parola esecutivi e che, quindi, doveva partire il messaggio. Al riguardo ho ribadito di essere alla sede di Bari e di non poter rientrare a Roma che il giorno dopo».
GdF commissariata «Alle 19.21 il gen. Zanini ha fatto sapere al maggior Cosentino che Visco voleva parlarmi. Alle ore 19.22 il vice ministro mi ha riferito che i trasferimenti dovevano essere eseguiti immediatamente. Alle 19.40, l'Aiutante di Campo del comandante in seconda, maggiore Mario Salerno ha rappresentato al maggiore Casentino che il generale Pappa desiderava parlarmi. Alle ore 20.06 Pappa mi ha proposto di diramare i trasferimenti degli ufficiali in questione, senza fissare nel relativo messaggio le rispettive decorrenze. In merito gli ho manifestato la necessità di rispettare le norme amministrative in materia che prescrivono la partecipazione dei destinatari di eventuali trasferimenti al processo decisionale. Alle ore 20.15hodato ordine al comandante in Seconda di diramare i messaggi di comunicazione di avvio del procedimento amministrativo di impiego. In data 15 luglio 2006, rientrato a Roma, alla presenza del generale Spaziante, ho incontrato nelmio ufficio il generale Pappa a cui ho mostrato la lettera (di richiesta di chiarimenti, ndr) ricevuta dal procuratore capo di Milano. Il generale Pappa ha minimizzato l'accaduto sostenendo che di lettere come quella di Minale ne arrivano tante. Ho chiesto a Spaziante di contattare Zanini al fine di incontrare il prima possibile il vice ministro Visco. Dopo aver sentito il predetto ufficiale generale, Spaziante mi ha riferito che l'incontro non sarebbe stato possibile prima del lunedì successivo, 17 luglio e che comunque Zanini insisteva nell'avere assicurazione della partenza del messaggio dei movimenti definitivi. Nella serata di domenica 16 luglio 2006, alle 22.50 circa ho ricevuto una telefonata da parte del generale Zanini che mi ha riferito della notizia Ansa, di cui allego copia e che in proposito Visco sollecitava da parte mia, una immediata smentita alla notizia, con riferimento alla sua connessione alla vicenda Unipol. Alle 23.20 sono stato ricontattato nuovamente da Zanini che mi ha chiesto di accelerare l’uscita della smentita alla notizia Ansa nei termini di cui sopra. Ho convocato di conseguenza il Capo di Stato Maggiore e il Sottocapo. A mezzanotte circa Zanini mi ha informato telefonicamente che Visco aveva provveduto personalmente alla smentita e che si aspettava altrettanto dal sottoscritto. Dopo una consultazione con il capo e il sottocapo di Stato Maggiore ho ordinato di provvedere alla diramazione di un comunicato stampa, nel quale si precisavano i reali termini del provvedimento da me adottato.
Pronte le dimissioni Alle ore 9.26 del 17 luglio 2006 sono stato informato dal colonnello Carbone che il colonnello Ortello lo aveva chiamatoriferendogli che avrei dovutochiamare subito il vice ministro Visco. Contattatolo immediatamente questi mi ha riferito di ritenermi responsabile di quanto accaduto, di non aver rispettato alcuna regola deontologica non avendo dato io esecuzione istantanea a quantomiera statoda lui ordinato, di riunirmi subito con i generali Pappa e Favaro per dare a quegli ordini esecuzione immediata e di concordare con loro una risposta da dare alla Procura di Milano. Il vice ministro Visco ha aggiunto che se non avessi ottemperato a queste direttive, erano chiare le conseguenze cui sarei andato incontro. Preso atto, ho risposto al vice ministro che l’osservanza delle regole è stata da sempre il faro della mia vita, di non poter, pertanto, assecondare queste sue ultime richieste e che, piuttosto, ero pronto a rassegnare il mandato. L’intera conversazione telefonica è avvenuta alla presenza del colonnello Carbone e del maggiore Cosentino. Alle ore 12.00 circa del 17 luglio 2006 il generale Spaziante mi ha informato che con due distinte telefonate sia Pappa sia Favaro gli hanno riferito che, su disposizione del vice ministro Visco, loro pervenuta per il tramite del generale Zanini, il contenuto della lettera di risposta, da inviare al procuratore di Milano, sarebbe dovuto essere preventivamente concertato con entrambi i suddetti generali di Corpo d’Armata. In conclusione non è mai emersa alcuna motivazione che potesse concretizzare addebiti per comportamenti tenuti dagli ufficiali di Milano. Anzi devo precisare che mi era stata comunicata verso la metà di giugno la nota n. 2094/06 datata 1 giugno 2006 a firma del procuratore capo della procura di Milano, Manlio Minale, indirizzata al Comandante Regionale Lombardia, generale Forchetti, il cui contenuto evidenzia la grandeprofessionalità degli ufficiali in questione nell’attività di servizio. Fatto, letto, chiuso alle ore 17.30 in data 17/07/2006 e nel luogo come sopra». (a cura di Gianluigi Nuzzi)


Due domande al signor Fisco
di Maurizio Belpietro - martedì 22 maggio 2007

«Un avvicendamento unicamente riconducibile a esigenze di servizio». «Cambi del tutto ordinari». «Trasferimenti concordati, pianificati dal comando generale della Guardia di finanza, senza contare che per alcuni degli ufficiali in partenza è una promozione».
Non risparmiò le parole Vincenzo Visco quel 17 luglio di un anno fa. Sorpreso dalla bufera politica che stava montando dopo la decapitazione dell’intero vertice della Gdf in Lombardia, il viceministro dell’Economia si affrettò a gettare acqua sul fuoco, negando che quei trasferimenti fossero punitivi, smentendo d’esserne l’ispiratore, ma soprattutto respingendo qualsiasi relazione tra l’allontanamento di generali e colonnelli e l’inchiesta Unipol.
In una parola: mentiva, se è vero ciò che ha riferito ai magistrati il comandante generale della Guardia di finanza Roberto Speciale. Il Giornale è in grado di riportare integralmente il verbale dell’interrogatorio. Se è vero ciò che racconta Speciale, l’azzeramento dell’intero vertice delle Fiamme gialle della Lombardia e di Milano non era frutto di promozioni, e non lo era nemmeno di ordinari avvicendamenti. Visco - come spiega il nostro Gianluigi Nuzzi - ordinò al comandante in capo di rimuovere senza indugi il generale Forchetti e i suoi collaboratori e indicò personalmente i nomi degli ufficiali che dovevano fare le valigie. Secondo Speciale, al viceministro non importava assolutamente nulla di ciò che avrebbero fatto in futuro i militari rimossi, bastava che fossero spediti il più in fretta possibile lontano da Milano. La colpa di cui si erano macchiati agli occhi di Visco non è conosciuta, ma certo si sa che gli alti ufficiali avevano svolto le indagini sui furbetti del quartierino e sugli ancor più furbetti uomini delle Coop rosse. Anzi, su questi ultimi stavano ancora indagando e, proprio prima dell’estate, in Procura a Milano c’era un certo attivismo. Visco ordinò un trasferimento in tutta fretta, intervenendo di persona, telefonando con insistenza. E, siccome il comandante generale tergiversava perché non trovava ragione alcuna per quella improvvisa rimozione, il viceministro diessino giunse a minacciarlo, facendogli intendere che se non avesse dato il via immediato ai trasferimenti ne avrebbe sopportato le conseguenze. In pratica, la sua carriera sarebbe stata irrimediabilmente compromessa.
Se dobbiamo dar retta alla testimonianza del numero uno della Guardia di finanza, lo scontro al vertice fu molto duro e inconsueto. Speciale, alla fine, fu costretto ad adeguarsi. Soltanto l’esplodere delle polemiche dopo la diffusione dei provvedimenti fermò la decapitazione delle Fiamme gialle. La presa di posizione della Procura di Milano e le interrogazioni parlamentari indussero Visco a indietreggiare, ma soprattutto a negare un suo intervento per bloccare l’inchiesta Unipol. Ma delle vaghe giustificazioni del viceministro non resta in piedi nulla dopo aver letto la testimonianza del generale Speciale, che meticolosamente ha annotato ogni passaggio dell’oscura vicenda e lo ha riferito ai giudici.
Restano due domande. La prima: perché Visco aveva così fretta di cacciare i vertici della Gdf della Lombardia? Cosa temeva? Perché quegli ufficiali non potevano restare ai loro posti un giorno di più? A questa domanda risponderà la Procura. La seconda domanda è più politica: può un viceministro restare al suo posto dopo aver tentato, con pressioni e minacce, di far trasferire ufficiali che indagavano sugli affari rossi? A questa so rispondere anch’io: no, non può.

(ECO) Statali: Prodi, ottimista su intesa? Sempre

(ECO) Statali: Prodi, ottimista su intesa? Sempre

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 23 mag - E' ottimista su un'intesa per il rinnovo del contratto degli statali? "Sempre". Cosi' il presidente del Consiglio, Romano Prodi, interpellato al termine della presentazione del rapporto Istat.

STATALI: NICOLAIS, FIDUCIOSO SU ACCORDO CON SINDACATI

STATALI: NICOLAIS, FIDUCIOSO SU ACCORDO CON SINDACATI

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Il ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais si dice ''fiducioso'' sulla possibilita' di trovare un accordo con i sindacati sulla vertenza per il rinnovo dei contratti pubblici. ''Sono sempre fiducioso'', ha detto rispondendo a una domanda dei cronisti sull'incontro previsto per domani sera a Palazzo Chigi per cercare di trovare un'intesa.
I contratti scaduti a fine 2005 riguardano oltre tre milioni di lavoratori.(ANSA).

martedì 22 maggio 2007

IL GIORNALE - «Sbagliato dare aumenti a pioggia Così si mortifica chi lavora bene» di Gian Battista Bozzo - martedì 22 maggio 2007

IL GIORNALE
«Sbagliato dare aumenti a pioggia Così si mortifica chi lavora bene»
di Gian Battista Bozzo - martedì 22 maggio 2007

da Roma

«Questo contratto mi sembrava l’occasione giusta per un cambiamento, per un salto di qualità nella Pubblica amministrazione: mi sembra, invece, che siamo sempre al solito punto. Peccato». Giuseppe Morandini, vicepresidente della Confindustria e numero uno della piccola impresa, non nasconde la delusione per il negoziato old style sul rinnovo contrattuale degli statali; e ricorda che in questi anni, i contratti pubblici sono stati molto generosi, e poco riguardosi della meritocrazia.
Che impressione ha, dottor Morandini, di fronte a questa trattativa quantomeno insolita fra governo e sindacati?
«Sinceramente, mi aspettavo che questo rinnovo contrattuale potesse rappresentare l’occasione giusta per un rinnovamento della Pubblica amministrazione, per un salto di qualità nella macchina dello Stato. Invece, nulla cambia rispetto al passato: si indicono gli scioperi, poi si fanno gli accordi in una singolare inversione dei termini di un corretto confronto fra parti. I sindacati dicono: prima i soldi, poi vedremo i contenuti. Invece, ci vogliono criteri che giustifichino la corresponsione di cifre tutt’altro che trascurabili».
Più di 100 euro in media.
«E si tratta, tra l’altro, di aumenti concessi a pioggia, senza alcun criterio di meritocrazia, a mortificazione di quei tanti che lavorano bene nella Pubblica amministrazione. Ci sono tanti che lavorano bene nel pubblico: penso, ad esempio, ad alcuni sportelli unici per l’impresa davvero straordinari, che funzionano benissimo. Perché questi meriti non vengono premiati? Dando la stessa cifra a tutti, si mortifica chi vuole lavorare bene. Da questo appiattimento si sarebbe potuto uscire intervenendo sulla dirigenza pubblica, consentendo cioè ai dirigenti di premiare chi è più motivato, come accade nel privato. Se non accade questo, ci ritroveremo fra due, tre, dieci anni a dire le stesse cose in un’altra intervista».
Molti ritengono troppo elevato l’aumento proposto, a cui vanno aggiunti trascinamenti di ogni tipo. La vicinanza delle elezioni ha fatto allargare i cordoni della borsa?
«Io guardo alle dinamiche, e la dinamica degli incrementi contrattuali nel pubblico impiego è molto più elevata rispetto al settore privato. Noi abbiamo scelto di premiare chi lavora meglio; il settore pubblico si muove nella logica opposta. Aggiungo soltanto che proprio la vicinanza delle elezioni, a mio avviso, impedisce di ragionare di meriti nella Pubblica amministrazione».
Non si capisce ancora bene se parte del «tesoretto» dovrà essere utilizzata per gli statali. Non sarebbe stato meglio indirizzare le risorse verso un obiettivo unico e riconoscibile, come la riduzione del debito?
«Assolutamente sì, e lo abbiamo detto più volte. La priorità per il Paese è il risanamento della finanza pubblica, e la sola alternativa è di ridare qualcosa a chi ha permesso il rilancio dell’economia: i lavoratori e le imprese. Le aziende alle prese con i bilanci sanno perfettamente quanto sta incidendo la fiscalità rispetto all’anno precedente: stiamo pagando molto di più, e pagano quelli che lo facevano già in precedenza. Non vedo in giro molti elenchi di evasori totali pizzicati dall’amministrazione finanziaria».
È aperta anche la partita delle pensioni: con quali esiti, a suo giudizio?
«Aspetto i risultati del tavolo di concertazione, ma intanto ricordo che la legge Maroni è in vigore e che prevede risparmi consistenti di spesa. La nostra posizione è chiara: comandano i numeri, scalone o scalini non importa purché le cifre restino inalterate».
Mancano poche ore all’assemblea di Confindustria: si attende un richiamo del presidente Montezemolo alla politica per un atteggiamento diverso nei confronti delle imprese?
«I messaggi forti vanno bene, ma voglio capire come vengono poi tradotti in realtà. Sono molto amareggiato perché sento parlare molto di piccola impresa, e poi non vedo alcuna misura concreta».

lunedì 21 maggio 2007

STATALI: BALDELLI (FI), GOVERNO SOMIGLIA A VECCHIA TARTARUGA

STATALI: BALDELLI (FI), GOVERNO SOMIGLIA A VECCHIA TARTARUGA

(ANSA) - ROMA, 21 MAG - ''Sul contratto degli statali il governo somiglia a una vecchia tartaruga stordita arenata sulla battigia, vittima dei propri movimenti lenti, goffi e appesantiti, e schiacciata da un guscio enorme''. Lo afferma Simone Baldelli, deputato di Fi e componente della commissione Lavoro. ''E' evidente - aggiunge - che questo guscio enorme e' costituito dalla coabitazione politica con un sindacato confederale, in particolare la Cgil, capace solo di chiedere aumenti e minacciare scioperi generali senza collaborare alla maggiore produttivita' e competitivita' del sistema''.(ANSA).

Guglielmo Epifani:il ministro Nicolais parla troppo

Guglielmo Epifani:il ministro Nicolais parla troppo

SIVIGLIA - "Il ministro Nicolais parla troppo, anticipando cose che ancora non ci sono": così il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - da Siviglia dove partecipa al Congresso dei sindacati europei - ha commentato le parole del titolare della Funzione pubblica che ha annunciato l'imminente chiusura del contratto degli statali e l'apertura di una discussione sul modello contrattuale triennale. "Per ora - ha detto Epifani - abbiamo solo ricevuto una telefonata del presidente Prodi che ci ha detto di aver ricevuto il mandato per fare una discussione con i sindacati, per vedere come si può risolvere il problema del rinnovo dei contratti pubblici.

Ora Prodi si è messo a supplicare i sindacati e ad usare strani giri di parole...

PRODI A SINDACATI, COLLABORATE

Vertenza pubblico impiego: c'e'spazio per interesse comune

(ANSA) - ROMA,21 MAG - Nella vertenza sul pubblico impiego Prodi chiede la collaborazione dei sindacati."C'e' lo spazio per un grande interesse comune", dice. "Abbiamo sottoscritto un memorandum d'intesa con i sindacati che, se preso alla lettera, e' un grandissimo strumento di progresso. C'e' una vertenza forte e radicale, ma c'e' lo spazio di convenienza e di grande interesse comune. Il governo e' pronto a coglierlo e invito i sindacati a non concentrarsi solo sull' aspetto finanziario".

ED INFATTI COME VOLEVASI DIMOSTRARE...L'ACCORDO DEFINITIVO ANCORA NON C'E'! W IL CAOS

TESORETTO: SINISTRA CHIEDE VERTICE

Fini: usare fondi per sicurezza. Epifani: superare scalone

(ANSA) - ROMA, 21 MAG - Dopo il vertice di ieri sulla destinazione del "Tesoretto", la sinistra dell'Unione chiede un vertice di maggioranza. La richiesta arriva dal Verde, Cento, sottosegretario all'Economia. Il segretario del Prc, Giordano, propone invece di destinare i fondi all'abolizione dello scalone per le pensioni. Dall'opposizione, Fini invece invita a finanziare le politiche sulla sicurezza. Per i sindacati sono giuste le priorita' indicate dal governo, ma occorre agire sullo scalone.

TRATTO DA Ansa.it

MA L’ACCORDO TRA I MINISTRI SUI SOLDI PER I RINNOVI DEGLI STATALI C’E’ O NON C’E’? PER NICOLAIS C’E’…PER DI PIETRO NO!

NICOLAIS, TROVATI I FONDI PER GLI STATALI

ROMA - Si va verso il contratto triennale per gli statali. Lo ha annunciato il ministro della funzione pubblica Luigi Nicolais spiegando che la riunione di ieri a Palazzo Chigi ''e' andata bene'' e che ci sono per il rinnovo dei contratti pubblici ''fondi aggiuntivi''.
La riunione è andata bene - ha detto Nicolais - inaugurando il forum della pubblica amministrazione penso ci siano fondi aggiuntivi che ci dovrebbero permettere di chiudere il rinnovo del contratto". Nicolais ha aggiunto che ci si prepara ad "avviare una nuova era di contratto triennale" e che si lavora quindi per "chiudere un'epoca e aprirne un'altra. "Spero che questo - ha concluso a proposito dello sciopero proclamato dei sindacati per il primo giugno scongiuri lo sciopero".

TRATTO DA Ansa.it



DI PIETRO, EXTRAGETTITO? ANCORA TUTTO IN DISCUSSIONE
VERONA - Per il ministro Antonio Di Pietro la destinazione dell'extra gettito fiscale, il cosiddetto 'tesoretto', "si vedrà nel Dpef. Oggi è ancora tutto in discussione". "Nel merito - ha aggiunto - non c'é dubbio che ognuno di noi tira il ministro Padoa-Schioppa per la giacca perché ognuno di noi sa di avere bisogno di fondi per far funzionare il suo dicastero".
Di Pietro, parlando oggi a Verona, ha tuttavia fatto appello ''al senso di realismo, di lealta' e di concretezza dei ministri, perche' dobbiamo pensare alle fasce sociali piu' deboli''. ''E' il primo impegno - ha sottolineato - a cui deve essere rivolto questo tesoretto: andare incontro a chi non ha stipendi e pensioni sufficienti, soprattutto non ha lavoro''.
Sulla possibilita' che una parte del surplus fiscale sia destinata anche alle infrastrutture, Di Pietro ha ricordato che le priorita' da questo punto di vista ''sono gia' state concordate con le singole Regioni. Discutendo con il territorio credo che in questo momento dobbiamo tutti insieme pero' avere il senso della realta' e partire dalla considerazione che se c'e' un tesoretto vuol dire che la politica del governo in questo primo anno e' stata una politica seria, responsabile che non ha sperperato denaro e che anzi e' riuscita a riempire il salvadanaio''. ''Se avessimo ascoltato le sirene dell'antipolitica - ha concluso Di Pietro - oggi quei soldi non ci sarebbero''.

TRATTO DA Ansa.it

sabato 19 maggio 2007

Palazzo Chigi prepara cinquecento assunzioni

Palazzo Chigi prepara cinquecento assunzioni

TRATTO DA “IL GIORNALE” – 19.05.2007 - di Felice Manti


Sono 500, sono giovani e forti, e saranno assunti dalla presidenza del Consiglio. Contro il parere del sindacato. I dipendenti privati del Formez, l’istituto che fornisce assistenza tecnica e servizi formativi soprattutto alle amministrazioni locali e che risponde al Dipartimento della Funzione pubblica, finiranno, a meno di una clamorosa retromarcia, nell’Agenzia per la formazione dei dipendenti e dei dirigenti pubblici. Un’operazione voluta fortemente dal ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, e che vedrà la fusione tra il Formez e la Scuola superiore di pubblica amministrazione.
Un obiettivo ambizioso, previsto dalla Finanziaria 2007, che però sarà anche particolarmente costoso: «L’ipotesi di una fusione - secondo Carlo Flamment ed Enrico Borghi, presidente e vicepresidente di Formez - appare di difficile attuazione e avrebbe costi altissimi in termini finanziari sul bilancio dello Stato».
I sindacati autonomi della presidenza del Consiglio, primo paradosso, non li vogliono: in una lettera aperta al presidente del Consiglio, Romano Prodi, le sigle Flp, SnaPrecom, Sipre e Ugl-Pcm hanno chiesto di non inserire il Formez «nel comparto di contrattazione della presidenza», perché sarebbe in contrasto «con i principi di omogeneità previsti dalla legge». Il secondo paradosso è che presso la presidenza del Consiglio ci sono diversi dipendenti che si vedranno in molti casi «scavalcati» d’ufficio dai 500 neoassunti, che varcheranno la soglia di Palazzo Chigi (terzo paradosso) senza aver mai fatto alcun concorso.
Ma l’operazione Formez ha anche un altro padre. Quel Franco Bassanini, ex ministro e coniuge dell’attuale responsabile degli Affari regionali e delle Autonomie locali, Linda Lanzillotta, che aveva lanciato l’idea dalle colonne della rivista Astrid da lui diretta. Bassanini aveva anche pubblicato una bozza di regolamento attuativo, «frutto del lavoro svolto dalla commissione di studio» istituita dal ministro Nicolais, che aveva fatto infuriare i sindacati e che aveva costretto il capo del Dipartimento della funzione pubblica, Antonio Naddeo, a smentire in fretta e furia le anticipazioni di stampa. Inutilmente, vista la reazione dei sindacati a una vera e propria «sanatoria» che farà acquistare a 500 privati lo status di dipendenti pubblici. L’anticipazione di Bassanini non sorprende, visto che il governo sta pensando di affidare la presidenza dell’Agenzia proprio all’ex ministro ds.
Alla finestra rimangono anche gli oltre 200 precari del Formez, personale qualificato e che svolge un lavoro «equiparabile nella sostanza a quello di un dipendente», che da mesi chiedono (inutilmente) il rinnovo dei contratti a un governo che si vanta di voler combattere il precariato.

STATALI, CONFERMATO LO SCIOPERO PRODI: NESSUNA CONVOCAZIONE

STATALI, CONFERMATO LO SCIOPERO PRODI: NESSUNA CONVOCAZIONE
ROMA - - "No, non c'é bisogno di nessuna convocazione. Con i sindacati ci telefoniamo continuamente. E' una telefonata continua". Così Romano Prodi risponde alla richiesta dei sindacati di una convocazione nelle prossime 24 sul contratto degli statali.

CONFERMATO LO SCIOPERO DEGLI STATALI
I sindacati del pubblico impiego hanno confermato lo sciopero generale del primo giugno a sostegno della vertenza per il rinnovo contrattuale della categoria. In occasione dello sciopero, si terrà una manifestazione nazionale a Roma, che vedrà la partecipazione dei leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il comizio conclusivo si terrà a Piazza del Popolo.
La conferma della protesta è stata decisa dalla riunione unitaria delle federazioni di categoria Fp-Cgil, Fps-Cisl, Uil-Pa e Fpl-Uil, le quali si atterranno all'invito della commissione di garanzia escludendo dallo sciopero, dunque, i comuni interessati dal voto amministrativo del 27-28 maggio. I sindacati hanno inoltre deciso che dal 24 al 29 maggio si terranno in ogni capoluogo assemblee a manifestazioni regionali. Nella stessa settimana si svolgerà un'ora di 'sciopero al contrario': Il personale degli uffici, cioé, lavorerà un'ora in più gratuitamente effettuando i servizi all'utenza, ma spiegando anche ai cittadini le ragioni della protesta.


PRODI: ULTIMO SFORZO MA LO SCIOPERO NON DIVENTI RICATTO
"Sul rinnovo del contratto degli statali il Governo, attraverso i ministri competenti, ha fatto proposte concrete nel metodo e nel merito, fino ad arrivare a definire cifre e un percorso che io stesso avevo sollecitato". Lo afferma il premier Romano Prodi che al riguardo poi precisa: "Ci sono problemi oggettivi che non nascono per volontà preconcette, ma lo stallo fa male sia ai lavoratori che ai sindacati. Ma soprattutto al Paese". "C'é bisogno di fare un ultimo sforzo di buona volontà reciproca, proseguendo in quella concertazione che continuo a condurre in prima persona. Lo sciopero è un diritto costituzionale, ma non deve diventare arma di ricatto, così come non dobbiamo vedere arroccamenti reciproci. L'Italia ha grandi sfide di fronte e le deve affrontare in modo coeso. Non si tratta di 'trovare' una soluzione. Si tratta piuttosto - conclude - di chiudere una contrapposizione lacerante. Sono convinto di risolvere rapidamente la questione".

EPIFANI: SINDACATO E' IRRITATO
Siamo qui anche per manifestare "l'irritazione" del sindacato che la trattativa per il contratto degli statali e che "porterà allo sciopero". Lo ha detto il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, al termine della riunione a Palazzo Chigi, ripetendo che, a questo punto anche gli altri tavoli, "che sono correlati, hanno poco senso".


BONANNI A GOVERNO, 24 ORE PER TROVARE UNA SOLUZIONE
Il governo deve " trovare in 24 ore una soluzione per il pubblico impiego e non rinviare la partita a dopo le elezioni". Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine del tavolo di Palazzo Chigi. Sulla questione del contratto del pubblico impiego - continua - c'e' da parte del governo ''molta irresponsabilita''' e ''c'e' qualcuno che cerca uno scontro''. Il governo ''mi sembra molto confuso'' sostiene Bonanni, aggiungendo che ''chi ha avuto la felice idea di rinviare al 28 il tavolo ha avuto un'idea geniale ed un po' provocatoria''. Inoltre, nota, ''proprio mentre oggi parliamo di produttivita' c'e' qualcuno che ha fatto di tutto per non entrare nel merito al tavolo del pubblico impiego''. ''Spero che il presidente del consiglio si faccia sentire al piu' presto'' conclude il leader sindacale.

TRATTO DA Ansa.it

venerdì 18 maggio 2007

CONCERTAZIONE: EPIFANI, SENZA SOLUZIONE STATALI SITUAZIONE PESERA' SU TAVOLI

CONCERTAZIONE: EPIFANI, SENZA SOLUZIONE STATALI SITUAZIONE PESERA' SU TAVOLI =
TUTTO SI TIENE, NON SI PUO' FARE FINTA DI NIENTE

Roma, 18 mag. - (Adnkronos) - "Non ci puo' essere una rottura su un punto cosi' importante e poi fare finta di niente sugli altri tavoli. Se non si trovera' una soluzione allo sciopero degli statali questo pesera' anche sul resto". E' il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, a spiegare cosi', nella breve conferenza stampa seguita alla conclusione dell'incontro con il governo sulla produttivita', come l'incandescente partita sul rinnovo del contratto degli statali si rifletta anche sul confronto in corso con l'esecutivo e sui tavoli di concertazione aperti.
"Abbiamo spiegato al governo la nostra irritazione per il trascinamento della trattativa statali e lo sciopero conseguente. E' un atto dovuto perche' come piu' volte detto il tavolo, per quanto sia composto, da tanti tavoli, si tiene assieme. Non ci puo' essere una rottura su un punto cosi'importante e poi far finta di niente su altri tavoli. C'e' una iterazione evidente tra le cose. Se non si trovera' una soluzione allo sciopero questo pesera'".

STATALI: CONFERMATO SCIOPERO CON MANIFESTAZIONE A ROMA

STATALI: CONFERMATO SCIOPERO CON MANIFESTAZIONE A ROMA

(ANSA) - ROMA, 18 MAG - I sindacati del pubblico impiego hanno confermato lo sciopero generale del pubblico impiego del 1 giugno a sostegno della vertenza per il rinnovo contrattuale della categoria. In occasione dello sciopero, si terra' una manifestazione nazionale a Roma, che vedra' la partecipazione dei leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il comizio conclusivo si terra' a Piazza del Popolo. La conferma della protesta e' stata decisa oggi dalla riunione unitaria delle federazioni di categoria Fp-Cgil, Fps-Cisl, Uil-Pa e Fpl-Uil, le quali si atterranno
all'invito della commissione di garanzia escludendo dallo sciopero, dunque, i comuni interessati dal voto amministrativo del 27-28 maggio.
I sindacati hanno inoltre deciso che dal 24 al 29 maggio si terranno in ogni capoluogo assemblee a manifestazioni regionali.
Nella stessa settimana si svolgera' un'ora di 'sciopero al contrario': Il personale degli uffici, cioe', lavorera' un'ora in piu' gratuitamente effettuando i servizi all'utenza, ma spiegando anche ai cittadini le ragioni della protesta. (ANSA).

Apc-STATALI/ BONANNI: MINISTRI SUBDOLI CONTRO SINDACATI (IL GIORNALE)

Apc-STATALI/ BONANNI: MINISTRI SUBDOLI CONTRO SINDACATI (IL GIORNALE)
_Governo incapace di corrispondere a preciso dovere contrattuale

Roma, 18 mag. (Apcom) - Lo sciopero degli statali del primo giugno non potrà che avere un "effetto slavina", ma la colpa non è di tutto il governo ma di chi tenta "in modo subdolo" di "fare saltare il tavolo" con i sindacati. Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in un'intervista a Il Giornale, punta il dito nella maggioranza di governo per il mancato accordo sul pubblico impiego e esprime un giudizio negativo anche sulle pensioni.
"Ci sarà lo sciopero. Ma quello che mi preoccupa - spiega il sindacalista - è che il governo sembra incapace, oltre che di mettere a disposizione le risorse necessarie, di corrispondere a un preciso dovere contrattuale e anche di presentare un piano industriale. Io che sono un ottimista impenitente, non posso non riscontrare come ci sia qualcuno che in modo subdolo vuole fare saltare tutto il banco delle relazioni sindacali. Se è così, auguri al governo".

P.A.: EPIFANI, SI VA A SCIOPERO. CHE SENSO HANNO ALTRI TAVOLI?

P.A.: EPIFANI, SI VA A SCIOPERO. CHE SENSO HANNO ALTRI TAVOLI? =

(ASCA) - Roma, 18 mag - Per il rinnovo del contratto del Pubblico impiego ''ormai si va allo sciopero e niente sara' come prima. Mi chiedo che senso abbiano gli altri tavoli di concertazione''. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, all'incontro con il governo dedicato oggi alla competitivita' e produttivita'. Ma inevitabili sono i riferimenti agli altri tavoli di concertazione e alla 'partita' degli statali. Secondo Epifani, quindi, l'esito negativo della trattativa sui contratti pubblici non potra' non avere ripercussioni anche sugli altri momenti di concertazione.

giovedì 17 maggio 2007

STATALI:EPIFANI,INTOLLERABILE CHE SITUAZIONE NON SI SBLOCCHI

STATALI:EPIFANI,INTOLLERABILE CHE SITUAZIONE NON SI SBLOCCHI

(ANSA) - PALERMO, 17 MAG - ''E' buona tradizione non parlare
di scioperi se non quando si proclamano, e a quel punto farli''.
L'ha detto a Palermo il segretario della Cgil Guglielmo Epifani.
''Finora - ha aggiunto - abbiamo due scioperi: l'1 e il 4
giugno riguardano i lavoratori pubblici e la scuola. Purtroppo
la situazione non si sblocca ed e' intollerabile''.
''Anche nel settore privato - ha concluso Epifani - ci sono
situazioni che si trascinano da oltre due anni come il contratto
dei giornalisti''. (ANSA).

STATALI: ISAE, AUMENTO SALARI COLLEGATO A PIU' EFFICIENZA

== STATALI: ISAE, AUMENTO SALARI COLLEGATO A PIU' EFFICIENZA =
(AGI) - Roma, 17 mag. - "Il tentativo di collegare la spesa per le retribuzioni con l'innalzamento dei livelli di efficienza ed efficacia costituisce un passaggio ineludibile se si vuole innalzare il livello salariale del personale pubblico". E' il suggerimento che emerge dal primo rapporto dell'Isae su "finanza pubblica e istituzioni" presentato oggi a Roma. Nello studio si sottolinea come "sia difficile il controllo della dinamica della spesa del pubblico impiego, sintetizzata dalle evoluzioni divaricate delle serie storiche riferite alle retribuzioni contrattuali e alle retribuzioni di fatto".
Secondo l'Isae, inoltre, "gli interventi di riorganizzazione, il trasferimento di funzioni e compiti a Regioni ed Enti locali, lo scorporo e la nascita di nuovi comparti di contrattazione hanno spesso comportato aumenti retributivi se non duplicazioni di benefici salariali". L'Isae suggerisce che in questa situazione "un ruolo rilevante e' giocato anche dalla contrattazione integrativa, sebbene sia difficile valutarne gli effetti specifici a causa della mancanza di quantificazioni attendibili sui fondi unici di amministrazione che contribuiscono a finanziarla". (AGI)

mercoledì 16 maggio 2007

STATALI: BALDELLI (FI), GOVERNO PROTAGONISTA DI UNA FARSA

STATALI: BALDELLI (FI), GOVERNO PROTAGONISTA DI UNA FARSA

(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Simone Baldelli, di Forza Italia, sostiene che ''in tema di rinnovo del contratto del pubblico impiego il governo (e in particolare il ministro Nicolais), sta dando vita ad una vera e propria farsa, condita con tanto di balletto di cifre, accordi sotto banco e minacce di scioperi generali''.
''Una farsa - prosegue Baldelli - in cui a perderci sono come sempre i cittadini e le imprese, che hanno diritto ad una pubblica amministrazione piu' efficiente al loro servizio e che, invece, assistono amareggiati ad un braccio di ferro permanente tra governo e sindacati in cui nessuno sembra essere in grado di tutelare l'interesse generale che vorrebbe una maggiore produttivita' dei dipendenti pubblici a fronte di una cifra di aumento finalmente chiara''. (ANSA).

La corte dei conti bacchetta il governo sugli statali

martedì 15 maggio 2007

LA CARICA DEI 500 DIPENDENTI FORMEZ

LA CARICA DEI 500 DIPENDENTI FORMEZ

Vincenzo Ariemma per l’Indipendente


Ci sono precari e precari. Alcuni vanno tenuti sulla graticola sotto minaccia del mancato rinnovo dell’incarico. Altri invece sono da “stabilizzare”, ossia da sistemare tra le accoglienti braccia dello Stato (la presidenza del Consiglio dei ministri, in questo caso): è questo ciò che potrebbe accadere ai 500 dipendenti – privati – in servizio al Formez, che potrebbero essere assorbiti nella istituenda Agenzia per la formazione dei dipendenti e dirigenti pubblici voluta dal Ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais.
Il tutto sotto gli occhi di coloro che, assunti per concorso, da anni lavorano in “comando” presso i diversi uffici di Palazzo Chigi e che finiranno così per rimanere i veri precari dell’amministrazione. Così, almeno, prevedono la Finanziaria del 2007 e la conseguente bozza di regolamento che dovrà disciplinare l’Agenzia che si occuperà della formazione dei dirigenti e dipendenti pubblici (oltre al Formez, assorbirà la Scuola superiore della pubblica amministrazione).
Il paradosso è che i dipendenti “in comando” presso la Presidenza da vari lustri (alcuni anche da più di vent’anni) saranno destinati a rimanere tali, assistendo all’ingresso nel comparto di Palazzo Chigi di dipendenti privati, assunti senza alcun concorso. La nuova Agenzia, secondo la Finanziaria di quest’anno che intende razionalizzare le diverse scuole di formazione pubblica esistenti, sarà operativa dopo l’entrata in vigore del regolamento predisposto dal Dipartimento per la funzione pubblica. È lo schema di regolamento attuativo che potrebbe introdurre l’ennesima “sanatoria”.
La bozza era stata pubblicata nei giorni scorsi nella rivista Astrid diretta dall’ex senatore Franco Bassanini. I sindacati sono insorti, temendo che la sostanza del provvedimento governativo fosse stata decisa senza aver consultato il sindacato. Ma il Capo del Dipartimento della funzione pubblica, Antonio Naddeo, ha smentito tutto, assicurando che lo schema circolato non era altro che il risultato del «lavoro svolto dalla commissione di studio» istituita dal ministro Nicolais.
Le spiegazioni non hanno soddisfatto i sindacati. Lauro Crispino, coordinatore FLP (Federazione lavoratori pubblici), ritiene inaccettabile non solo che i lavori di una commissione siano pubblicati in una rivista prima di essere discussi, ma soprattutto che dipendenti privati acquistino d’improvviso lo status di dipendenti pubblici. Gli fanno eco, con diverse sfumature, altre sigle sindacali, come la Sipre, Snaprecom, Ugl e Dirstat.

giovedì 10 maggio 2007

Statali, Nicolais avvia direttiva ma non e' la mossa risolutiva

Statali, Nicolais avvia direttiva ma non e' la mossa risolutiva

Roma, 10 MAG (Velino) - Non ci sono solo le pensioni a turbare la pace del governo. Sul tavolo c'e', com'e' noto, anche il dossier statali da risolvere e al momento non si registrano novita'. E questo nonostante il ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais abbia oggi annunciato di aver inviato all'Aran la direttiva per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. In realta' la direttiva lascia irrisolta la questione principale che e' quella economica e che ha portato i sindacati a proclamare lo sciopero per il primo giugno. "C'e' un problema economico da risolvere - ha detto Nicolais -. Stiamo lavorando a questo con attenzione". Insomma sui fondi disponibili, e sui quali Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto un chiarimento politico a Prodi, il governo deve ancora fare i conti. Le risorse, spiega Nicolais, "dovranno essere divise per il numero dei dipendenti per vedere se la somma e' compatibile con l'aumento di 101 euro (secondo l'intesa firmata con le parti sociali il 6 aprile scorso, ndr). Speriamo sia possibile altrimenti dovremo trovare altre soluzioni".
Su una pronta soluzione della questione si e' espresso stamani il premier Romano Prodi. Da Trieste ha sdrammatizzato precisando: "L'accordo sotto l'aspetto economico non e' cosi' lontano come qualcuno puo' pensare". La differenza di posizioni, tra governo e sindacati, per il professore e' "limitata": "Siamo - ha detto Prodi - molto, molto piu' avanti rispetto alle pensioni".
Anche qui in realta', come sul dossier pensioni, e' il rigore del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa di ostacolo alle "ambizioni" dei sindacati. Tps vuole rimettere in discussione l'importo dei 101 euro mensili, senza contare poi l'altro nodo, i fondi per la contrattazione integrativa. Al momento comunque il governo non intende convocare i sindacati. "Possiamo avviare la trattativa direttamente con l'Aran - precisa Nicolais - e quindi raggiungere lo stesso obiettivo senza difficolta'". La macchina dello sciopero "e' stata messa in moto", ricorda il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta. "Siamo ancora alle chiacchiere, il governo ora si sveglia, meglio tardi che mai", aggiunge. E il segretario di categoria del sindacato di via Po, Rino Tarelli, avverte: "Il governo piangera' se stesso quando si trovera' a fronteggiare la crescente lotta sindacale dei lavoratori pubblici". Che si potrebbe prolungare anche dopo lo sciopero del primo giugno.

Baldelli (FI): Prodi su pensioni e statali solo danni al paese

Baldelli (FI): Prodi su pensioni e statali solo danni al paese

Roma, 10 MAG (Velino) - "Sulle pensioni e sul contratto degli statali Prodi tenta in modo ridicolo di minimizzare una situazione molto grave che e' di fronte agli occhi di tutti: il governo e la maggioranza hanno trascinato il paese in mezzo al guado di una contrattazione e di una concertazione permanente con i sindacati e tra i litigiosi partiti della sinistra, giocate al rialzo per i loro interessi e al ribasso per quelli degli italiani, in particolare dei giovani". È quanto afferma Simone Baldelli, componente del direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Lavoro di Montecitorio. "È infatti evidente che sino a ora, per esempio sul pubblico impiego, in barba ai proclami del ministro Nicolais, il sistema non e' stato migliorato di una sola virgola mentre gli italiani hanno ricevuto in cambio soltanto frottole, minacce di scioperi e prospettive di grandi aumenti della spesa pubblica, che incideranno sulle loro tasche".