martedì 10 marzo 2009

P.A.: BALDELLI (PDL), CON CENSIMENTO PRECARI CHIAREZZA E TRASPARENZA

Roma, 10 mar. (Adnkronos)- "Il monitoraggio varato oggi dal ministro Brunetta sui lavoratori flessibili del pubblico impiego e' una operazione di trasparenza e di chiarezza assolutamente necessaria per far emergere numeri, modalita' e criticita' di un fenomeno che troppo spesso e' stato terreno di speculazione politica". E' quanto dichiara Simone Baldelli, Vice Presidente del gruppo del Pdl alla Camera e componente della commissione lavoro di Montecitorio.

"Con il monitoraggio, infatti, -sottolinea Baldelli- si comprendera' quanti sono, come sono stati assunti e se abbiano diritto o meno di essere stabilizzati questi lavoratori temporanei, e si porra' dunque fine all'improbabile balletto di cifre che abbiamo ascoltato in questi ultimi anni, da quando la sinistra italiana si e' avventurata nella improvvida e rovinosa battaglia delle cosiddette stabilizzazioni, grazie alla quale proprio la stessa sinistra italiana ha illuso e deluso questi lavoratori".
"E' importante in questa fase anche l'attenzione che il ministro Brunetta sapra' dedicare ad un'altra forma vergognosa e diffusa di precariato nel pubblico impiego: quella dei molti giovani che, essendo stati chiamati nella pubblica amministrazione attraverso un bando a prepararsi per una prova selettiva, hanno vinto questa prova ed ora aspettano da anni, senza stipendio e senza certezze, di essere assunti come invece avrebbero diritto" afferma ancora Baldelli.

tratto dal blog dell'on. Simone Baldelli

"Atipici nelle P.A.,vederci chiaro"

10/3/2009
"Atipici nelle P.A.,vederci chiaro"
Brunetta a Tgcom:"Faremo luce"


Nel consueto appuntamento del martedì, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, intervistato dal direttore di Tgcom Paolo Liguori, ha parlato dei lavoratori atipici nel settore pubblico. "Faremo luce sui contratti a termine, per vedere se sono necessari, questi rapporti non devono per forza trasformarsi a tempo indeterminato", ha detto. "Censiremo le situazioni per capire se ci può essere una spinta clientelare", ha aggiunto.
Nella quinta chiacchierata di "Brunetta 2.0", l'ormai consueta rubrica del martedì del Tgcom, il ministro si è soffermato su diversi spunti proposti dai lettori con le loro domande. Ha iniziato proprio con il lavoro atipico negli enti pubblici finendo poi per parlare anche di piano casa, età pensionalbile delle donne e stipendi dei parlamentari.

"Non chiamateli precari!"
"Nella Pubblica amministrazione esistono lavoratori atipici e flessibili assimilabili a quelli del settore privato, ma non chiamateli precari", ha esordito Brunetta rispondendo alla domanda sul censimento che il suo ministero vuole fare proprio su questa categoria. "Stiamo cercando di capire la natura di questi contratti a termine per ruoli specifici, la loro necessità", ha aggiunto. E ancora: "Secondo il sindacalismo estremo questi rapporti devono per forza diventare a tempo indeterminato, ma non è detto, se appunto la loro stagionalità è legata a un compito da svolgere in un lasso di tempo preciso".

"Ora cercheremo di capire quanti sono, cosa fanno questi lavoratori e per quanto tempo, non vorrei che per colpa di alcuni di loro, i vincitori di concorso siano rimasti spiazzati e senza lavoro, anche perché temo che un po' di questa gente lavori con 'chiamata diretta' figlia di un brutto rapporto clientelare", ha detto ancora il ministro.
Brunetta ha aggiunto che il censimento è partito, sarà aggiornato settimana dopo settimana e durerà un mese. "Io non voglio licenziare nessuno, voglio che la P.A. funzioni perché il pubblico non rappresenta un ammortizzatore sociale, voglio mantenere i lavoratori atipici 'seri' e allo stesso tempo garantire chi deve essere garantito".

L'assegno di disoccupazione ai co.co.pro
Rispondendo a una specifica domanda di un lettore, il ministro ha affermato di stare pensando a delle misure per dare una mano ai co.co.pro rimasti senza lavoro. "Sulla carta -ha affermato- si tratta di lavoratori autonomi e come tali non hanno diritto a un assegno di disoccupazione. Di fatto in molti casi è finto lavoro autonomo perché il committente è uno e si configura una sorta di rapporto di dipendenza. Stiamo pensando a un ammortizzatore sociale per questa categoria che comprende circa 150mila persone, ma non è facile".

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