giovedì 10 maggio 2007

Statali, Nicolais avvia direttiva ma non e' la mossa risolutiva

Statali, Nicolais avvia direttiva ma non e' la mossa risolutiva

Roma, 10 MAG (Velino) - Non ci sono solo le pensioni a turbare la pace del governo. Sul tavolo c'e', com'e' noto, anche il dossier statali da risolvere e al momento non si registrano novita'. E questo nonostante il ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais abbia oggi annunciato di aver inviato all'Aran la direttiva per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. In realta' la direttiva lascia irrisolta la questione principale che e' quella economica e che ha portato i sindacati a proclamare lo sciopero per il primo giugno. "C'e' un problema economico da risolvere - ha detto Nicolais -. Stiamo lavorando a questo con attenzione". Insomma sui fondi disponibili, e sui quali Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto un chiarimento politico a Prodi, il governo deve ancora fare i conti. Le risorse, spiega Nicolais, "dovranno essere divise per il numero dei dipendenti per vedere se la somma e' compatibile con l'aumento di 101 euro (secondo l'intesa firmata con le parti sociali il 6 aprile scorso, ndr). Speriamo sia possibile altrimenti dovremo trovare altre soluzioni".
Su una pronta soluzione della questione si e' espresso stamani il premier Romano Prodi. Da Trieste ha sdrammatizzato precisando: "L'accordo sotto l'aspetto economico non e' cosi' lontano come qualcuno puo' pensare". La differenza di posizioni, tra governo e sindacati, per il professore e' "limitata": "Siamo - ha detto Prodi - molto, molto piu' avanti rispetto alle pensioni".
Anche qui in realta', come sul dossier pensioni, e' il rigore del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa di ostacolo alle "ambizioni" dei sindacati. Tps vuole rimettere in discussione l'importo dei 101 euro mensili, senza contare poi l'altro nodo, i fondi per la contrattazione integrativa. Al momento comunque il governo non intende convocare i sindacati. "Possiamo avviare la trattativa direttamente con l'Aran - precisa Nicolais - e quindi raggiungere lo stesso obiettivo senza difficolta'". La macchina dello sciopero "e' stata messa in moto", ricorda il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta. "Siamo ancora alle chiacchiere, il governo ora si sveglia, meglio tardi che mai", aggiunge. E il segretario di categoria del sindacato di via Po, Rino Tarelli, avverte: "Il governo piangera' se stesso quando si trovera' a fronteggiare la crescente lotta sindacale dei lavoratori pubblici". Che si potrebbe prolungare anche dopo lo sciopero del primo giugno.

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