giovedì 29 marzo 2007


LA NOTIZIA: GOVERNO METTE SUL TAVOLO SUD E PENSIONI(ORE 14) =
(AGI) - Roma, 29 mar. - Sud e Pensioni: due portate principali per il "menu" della seconda giornata di concertazione tra governo e parti sociali a Palazzo Chigi. Dopo la questione calda del modernizzazione della Pubblica amminsitrazione, su cui pesa la spada di Damocle dello sciopero degli statali il 16 aprile, oggi il confronto e' ripartito dallo sviluppo del Mezzogiorno e proseguira' nel pomeriggio con l'argomento del Welfare.
L'economia italiana potrebbe crescere fino al 3% ma per far questo - ha fatto notare il sottosegretario all'Economia, Sergio D'Antoni - il Sud dovrebbe far registrare una crescita su ritmi del 6%.
Per i sindacati invece, ha spiegato a nome di tutti Giorgio Santini segretario confederale della Cisl, "questo tavolo deve selezionare gli obiettivi e concertare le risorse per superare i punti di divario che ci sono col Nord e fare i passi avanti mancati in questi anni".
Quattro le linee guida su cui andare anvanti con un prossimo incontro sul tema Mezzogiorno fissato per il 12 aprile. Sicurezza-legalita', infrastrutture-rete logistica, formazione-istruzione-ricerca e politiche per lo sviluppo. Con
l'obiettivo di chiudere con un accordo entro la fine del mese di aprile sulle "strategie funzionali a un rilancio dello sviluppo nel Mezzogiorno, con particolare riferimento a questioni quali l'attrazione degli investimenti, la legalita', l'introduzione delle zone franche urbane, la qualita' della spesa per la riduzione del deficit infrastrutturale e logistico, la formazione e l'inclusione sociale, l'individuazione di piu' efficaci modalita' di incentivazione" si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Intanto 'paletti' alle decisioni che dovra' prendere il Governo in tema di Mezzogiorno sono stati fissati da Confindustria e sindacati: "Bisogna concentrarsi su poche misure automatiche, come il credito d'imposta, che sollecitino gli investimenti delle imprese" ha detto il vicepresidente di Confindustria con delega per il Sud Ettore Artioli. In particolare, le risorse vanno concentrate su "poche opere strategiche" e cioe' il completamento della Salerno-Reggio Calabria che e' "l'eterna favola del Mezzogiorno", la rete portuale e il collegamento tirreno-adriatico. "La pubblica amministrazione al Sud e' inadeguata e scoraggia gli investimenti esteri" ha poi rilevato il segretario generale della Cna Giancarlo Sangalli. "E' positivo il coordinamento di risorse nazionali ed europee per avviare una politica infrastrutturale che e' il viatico per il rilancio del Sud. Ma il credito d'imposta e il cuneo sono fermi e soprattutto la fiscalita' di compensazione non e' piu' in agenda" ha rilevato il segretario confederale dell'Ugl Salvatore Ronghi, che ha partecipato al tavolo di concertazione sul Mezzogiorno a palazzo Chigi. Per Ronghi, "non bastera' cambiare nome a Sviluppo Italia per portare investimenti al Sud". (AGI)


CONCERTAZIONE: ANGELETTI, CON GOVERNO SERIE DIVERGENZE
(ANSA) - ROMA, 29 MAR - La strada per un accordo con il governo sui diversi tavoli di concertazione e' ''molto stretta'' perche' dall'esecutivo ''non ci sono atti che vanno nella giusta direzione, ma solo parole''. Lo sottolinea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti secondo il quale tra il sindacato e il governo ''si stanno cumulando serie divergenze''.
''Si stanno cumulando - ha detto Angeletti rispondendo ad una domanda sulla possibilita' che si possa trovare un accordo con il governo su pensioni, ammortizzatori sociali, sviluppo e pubblico impiego - una seria divergenza tra noi e il governo.
Sugli statali, sul rilancio delle Ferrovie, sulla tassazione delle rendite finanziarie, che per loro resta al 12,5%, mentre per i lavoratori le imposte sono al 33%, mi sembra che questo governo stia facendo poco per i lavoratori. L'accordo e' difficile - ha aggiunto - la strada e' stretta. Non ci sono fatti che vanno nella giusta direzione''.
Alla domanda se sia possibile trovare un accordo sul pubblico impiego Angeletti ha detto che forse il 3 aprile ci sara' la firma ufficiale per il protocollo sul pubblico impiego.(ANSA).

mercoledì 28 marzo 2007

Sciopero del pubblico impiego confermato

STATALI: SINDACATI CONFERMANO SCIOPERO 16 APRILE
(ANSA) - ROMA, 28 MAR - I sindacati hanno confermato lo
sciopero dei lavoratori pubblici del 16 aprile al termine della
riunione a Palazzo Chigi con il governo. (ANSA).

Articolo "L'Italia sciopera per contestare Prodi" di Antonio Signorini - Il Giornale 28.03.2007 - pag. 8

Cari amici,
vi segnaliamo un interessante articolo del giornalista Antonio Signorini, pubblicato sul quotidiano Il Giornale oggi in edicola, dal titolo "L'Italia sciopera per contestare Prodi". Basta cliccare sul link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=167050&START=0&2col=

Quando il sindacato chiama il Governo risponde...


STATALI: BONANNI, SERVE CHIARIMENTO DEFINITIVO SU RISORSE
(ANSA) - ROMA, 28 MAR - Sulle risorse per il contratto dei dipendenti pubblici ''ci vuole qualcuno che metta un punto definitivo a questa questione ormai stucchevole''. Lo ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale ''le parole di Prodi dovevano essere sufficienti a diradare ogni dubbio''. Tuttavia, ha aggiunto il segretario della Cisl, il fatto che successivamente alla disponibilita' espressa dal premier ''ci siano state parole diverse e' una cosa che esige ora un chiarimento''.
''Non si puo' stare un anno e mezzo a vedere se i soldi ci sono o meno, se la partenza e' dal 2007 o dal 2008. Posso capire - ha notato ancora Bonanni a margine di un convegno della Cisl - che ci sia qualcuno voglia pescare nel torbido, ma questo non conviene ne' ai lavoratori ne' al governo''. (ANSA).

(ECO) Statali: Nicolais, entro 3/4 tavolo rinnovo contratto e risorse
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 mar - Il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, intende convocare un tavolo entro il 3 aprile con il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, sindacati, Regioni ed Enti locali, per avviare una vera trattativa sul rinnovo del contratto del pubblico impiego per il biennio 2006-2007 prevedendo risorse necessarie aggiuntive rispetto a quelle previste nella Finanzaria 2007. Lo ha annunciato il ministro Nicolais, secondo quanto di apprende dai partecipanti all'incontro, ai sindacati


Apc-*STATALI/ DAMIANO: PROBLEMA RISORSE C'E' MA NON SI PARTE DA ZERO
Sciopero non pregiudica avvio concertazione
Roma, 28 mar. (APCom) - Sui contratti pubblici un problema di risorse "indubbiamente c'è", anche se "non si parte da zero". E' quanto ha affermato il mnistro del Lavoro, Cesare Damiano, a margine dell'assemblea di Confcooperative, sottolineando che lo sciopero proclamato dai sindacati per il 16 aprile "non pregiudica l'avvio della concertazione".
Damiano ha sottolineato che per il pubblico impiego il Governo "ha già stanziato risorse" tuttavia, è necessario "completare il quadro" reperendo fondi aggiuntivi. Secondo Damiano il tema dei contratti e, più in generale, quello della modernizzazione, si risolvono "con la discussione e il confronto. Mi auguro - ha proseguito - che ai tavoli si risolvono i problemi e che ci siano i margini per ritirare lo sciopero proclamato dai sindacati. Ma questa è una decisione che ovviamente riguarda i sindacati". Il ministro del Lavoro guarda alla trattativa con le parti con molto ottimismo, anche se "non si sa come andranno a finire le cose".

martedì 27 marzo 2007

STATALI: BALDELLI, GOVERNO EMANI ATTI INDIRIZZO QUALIFICANTI


STATALI: BALDELLI, GOVERNO EMANI ATTI INDIRIZZO QUALIFICANTI
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - ''Il governo farebbe bene ad emanare immediatamente atti di indirizzo qualificanti all'Aran, affinche' il rinnovo del contratto avvenga al piu' presto all'insegna del miglior funzionamento della Pubblica Amministrazione. Per evitare la solita distribuzione a pioggia
di denaro il governo dovrebbe inserire negli atti di indirizzo, e il sindacato dovrebbe successivamente accettare, criteri che portino a maggiori servizi ai cittadini, come quelli della valorizzazione della produttivita' e dell'aumento della mobilita'''. E' quanto afferma il deputato di Fi Simone Baldelli, componente del direttivo di Forza Italia della Camera e della commissione Lavoro.(ANSA).

Sciopero generale per gli aumenti salariali dei lavoratori in ruolo. I sindacati litigano tra loro. Ed i vincitori ed idonei dei concorsi..?

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Lo sciopero generale nel pubblico impiego sara' il 16 aprile, insieme a quello gia' proclamato per la scuola. Una proposta in questo senso e' stata fatta dalle segreterie nazionali dei sindacati di categoria di Cgil-Cisl-Uil agli esecutivi. La protesta e' stata indetta a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto, scaduto da quindici mesi.
(ANSA).

STATALI: RDB, QUELLO DEL 30 MARZO UNICO VERO SCIOPERO
(AGI) - Roma, 27 mar. - "L'annuncio dello sciopero del pubblico impiego per il 16 aprile altro non e' che una mossa propagandistica tesa a cercare di limitare il successo dello sciopero della RdB/CUB del 30 marzo": cosi' Giuliano Greggi della direzione nazionale della RdB Pubblico impiego. "Il 30 marzo porteremo a Roma decine di migliaia di lavoratori e precari pubblici, e saranno centinaia di migliaia coloro che sciopereranno contro il Memorandum e gli 'accordicchi' tra Governo e Cgil, Cisl e Uil", prosegue l'esponente RdB-CUB. "Il 16 aprile, se pure dovesse davvero essere proclamato lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil, assisteremmo alla triste passeggiata romana di un po' di funzionari e un manipolo di pensionati. Questi sindacati non hanno piu' alcuna vera relazione con i lavoratori pubblici: i numeri delle loro iscrizioni sono drogati, ed essere iscritto ad un sindacato come il loro equivale a farsi una assicurazione sulla carriera, non certo un atto di condivisione delle loro politiche", conclude Greggi. (AGI)

Apc-STATALI/DOMANI INCONTRO NICOLAIS-SINDACATI SU DIRETTIVE CONTRATTI La riunione precederà il tavolo a Palazzo Chigi su P.A. Roma, 27 mar. (Apcom) - Domani il ministro delle Riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, incontrerà i responsabili del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil e i segretari generali delle categorie per illustrare e discutere il contenuto delle direttive sui contratti pubblici che il Governo si appresta ad emanare e inviare all'Aran. E' quanto apprende Apcom. La riunione precederà di poche ore il tavolo sulla modernizzazione della pubblica amministrazione convocato a Palazzo Chigi per le 16.

Articolo del Messaggero

Cari amici,
vi segnaliamo il link del quotidiano Il Messaggero dove è possibile consultare un interessante articolo del giornalista Pietro Piovani dal titolo: "Precari, la sanatoria dei 150.000 ma molti rischiano di essere esclusi" http://www.ilmessaggero.it/index.php?data=20070326&pag=16&dorso=NAZIONALE&sez=ECONOMIA&ediz=01_NAZIONALE&vis=G&ps=0&tt=P

lunedì 26 marzo 2007

La battaglia prende piede in tv...

Cari amici,
vi postiamo un link http://controadinolfi.ilcannocchiale.it/ dove è possibile vedere l'intervento del 26.03.07 dell'on.Simone Baldelli nel programma radiofonico (ed online) Controadinolfi a cura del famoso blogger romano Mario Adinolfi. Si è parlato anche del tema a noi caro!

giovedì 22 marzo 2007

Notizie del giorno

Apc-STATALI/ ESPONENTI SINISTRA SOLIDARIZZANO CON DIRIGENTI CUB
Pagliarini, Caruso, Venier e De Paolis si recano a Palazzo Vidoni

Roma, 22 mar. (Apcom) - Solidarietà da diversi esponenti della sinistra di governo è stata espressa oggi ai rappresentanti delle Rdb-Cub che da ieri stanno occupando la sala riunioni del ministero della Funzione pubblica. Oggi a Palazzo Vidoni si sono recati il presidente della commissione Lavoro della Camera, Gianni Pagliarini, e il deputato Iacopo Venier (Pdci).
Pagliarini e Venier hanno manifestato il loro appoggio alle motivazioni della protesta - riferisce una nota della Cub – e hanno criticato l'esclusione della Cub dai tavoli di trattativa su welfare, sviluppo e riforma della P.A. in violazione alle regole della rappresentanza sindacale. Al ministero si è recato che Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista.
Di fronte a Palazzo Vidoni si è intanto riunito un folto presidio di lavoratori e delegati sindacali a sostegno dell`occupazione. La Cub si dichiara pronta a proseguire la protesta a oltranza. Manifestazioni di solidarietà anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Emilio De Paolis,
e dal senatore Ferdinando Rossi, che - riferisce la Cub - si sono recati a Palazzo Vidoni.



PUBBLICO IMPIEGO: BALDELLI (FI), SU PRECARI GOVERNO IN STATO CONFUSIONALE
Roma, 22 mar. - “Sul tema dei precari del pubblico impiego, il Governo e la maggioranza sono in un preoccupante stato confusionale. Quando infatti i rappresentanti del sindacato Rdb-Cub occupano le stanze del ministero della Funzione Pubblica contro il Governo ed ottengono la solidarietà di autorevoli esponenti della maggioranza parlamentare, come il presidente della commissione Lavoro della Camera, Gianni Pagliarini, se non addirittura quella di esponenti del Governo, allora vuol dire che il caos regna sovrano e che le norme inserite nella Finanziaria, con cui il Governo ha creato l’illusione della stabilizzazione indiscriminata per i dipendenti flessibili del pubblico impiego, sono un inestricabile garbuglio capace solo di ingenerare disparità e fermento non soltanto tra i lavoratori ma anche tra i sindacati. E’ evidente che il ministro Nicolais debba riflettere sul fatto che su questo argomento sta scontentando tutti: enti locali, sindacati, vincitori di concorsi, idonei, precari, Parlamento e forse anche il Governo stesso”. E’ quanto afferma il deputato azzurro Simone Baldelli, componente del direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Lavoro di Palazzo Montecitorio.

mercoledì 21 marzo 2007

4000 visite in un mese!

Cari amici, Care amiche,

Un sentito ringraziamento, da parte mia e di tutto lo staff, per aver contribuito al successo mediatico del blog: abbiamo raggiunto 4000 visite in un solo mese, un successo sopra ogni più rosea aspettativa, una gratificazione che ci riempie di gioia e ci da ulteriori forze per continuare nell'impegno che ci siamo prefigurati; la nostra battaglia, grazie al vostro apporto, sarà ora ancora più forte.
Grazie anche all'on. Baldelli che ha recepito e portato in Parlamento una problematica che coinvolge drammaticamente migliaia di Italiani.
A questo punto non possiamo fare altro che attirare l'attenzione dei mass media verso la nostra causa.

Un cordiale saluto
Il Webmaster

BALDELLI (FI), SU PRECARI PUBBLICI SI CONFERMA PASTICCIO

In tema di precariato nel pubblico impiego, quanto accaduto oggi al Ministero della Funzione Pubblica, con l’occupazione della sala da parte delle rappresentanze di base Cub, e la costituzione diquest’altro tavolo permanente con i sindacati, che rinvia ad ulteriori tavoli tecnici, in barba al Parlamento e agli enti locali, conferma la nostra tesi rilanciata oggi anche dai sindacati, secondo cui ilGoverno e la maggioranza hanno combinato un enorme ed ingestibile pasticcio demagogico di cui dovrebbero chiedere scusa a tutti i cittadini, a partire dagli stessi precari.
Dopo l’irresponsabile approvazione di norme irrazionali all’interno della Finanziaria, infatti, il Ministro Nicolais non è più in grado di coordinare i diversi comparti come enti locali, università, regioni edenti di ricerca. Nelle amministrazioni locali ancora nessuno sa come vanno applicate queste norme. E ciò che è ancora più incredibile è che alla fine non si è riusciti neppure a dare una definizione di questicosiddetti precari, cosicché si rischia di mettere sullo stesso piano un lavoratore flessibile che da oltre cinque anni collabora con la pubblica amministrazione e chi fa il portaborse di un sindaco da menodi un anno.
A questo proposito e tanto per iniziare a fare chiarezza, il Ministro Nicolais potrebbe iniziare col dirci quanti sono i precari storici, diciamo con più di 5 anni di anzianità, e dove dovrebbero esserestabilizzati.

21/03/2007

News di aggiornamento su Tavolo precariato Governo-sindacati h.14.55

STATALI: ACCORDO NICOLAIS-SINDACATI SU PRECARI
(V. ''STATALI: RDB-CUB OCCUPANO SALA... '' DELLE 11:29)
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il ministro per le riforme, Luigi Nicolais, e Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un accordo di metodo sul piano di stabilizzazione degli oltre 300 mila precari nella Pubblica Amministrazione. L'intesa prevede l'istituzione di un tavolo permanente per assicurare l'applicazione delle disposizioni della legge finanziaria. Obiettivo: consentire la completa assunzione nel corso della legislatura del personale precario, come previsto anche dal recente memorandum sul lavoro pubblico e la riorganizzazione delle amministrazioni.
L'accordo non e' stato sottoscritto dai sindacati autonomi e dalle Rdb-Cub che, nonostante sia terminata la riunione con il ministro, continuano l'occupazione della sala Stoppani a Palazzo Vidoni. L'occupazione - confermano le Rdb - proseguira' ad oltranza finche' non ci saranno assicurazioni sull'incontro con Prodi. (ANSA).

News di aggiornamento su Tavolo precariato Governo-sindacati h.11.45

STATALI: RDB-CUB OCCUPANO SALA RIUNIONI A PALAZZO VIDONI

(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Le rappresentanze di base, aderenti alla Cub, hanno occupato la sala Stoppani, al ministero della Funzione Pubblica, dove e' in corso la riunione tra il ministro, Luigi Nicolais, e i sindacati sulla stabilizzazione del personale precario e annunciano che non lasceranno Palazzo Vidoni finche' non avranno assicurazioni di un incontro con il premier, Romano Prodi.
Le Rdb protestano per essere state escluse fino ad oggi dalle trattative. Sostengono, infatti, di essere state convocate solo oggi, mentre nei giorni scorsi ci sono state riunioni riservate solo con Cgil, Cisl e Uil.
Un'analoga occupazione da parte del sindacato di base avvenne nel '97 con l'allora ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini. Paola Palmieri dell'esecutivo nazionale delle Rdb punta l'indice contro il governo di centrosinistra che ''sta violando la legge sulla rappresentanza, non ci convoca scegliendo i propri interlocutori''. La legge sulla rappresentanza, non ci piace, a suo tempo l'abbiamo combattuta, ma non puo' essere proprio il governo di centrosinistra a disattenderla''.
La Cub protesta, quindi, anche per essere stata esclusa dal tavolo di trattativa che parte domani a Palazzo Chigi su pensioni, sviluppo e pubblica amministrazione. (ANSA).

martedì 20 marzo 2007

STATALI: BALDELLI (FI), GOVERNO INADEMPIENTE SU PRECARI

STATALI: BALDELLI (FI), GOVERNO INADEMPIENTE SU PRECARI

(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Alla vigilia dell'incontro fra il ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais, e i sindacati del pubblico impiego, Simone Baldelli, di Forza Italia, denuncia ''ritardi, incomprensioni e fallimenti'' nell'attuazione delle norme per i precari previste nella legge finanziaria.
''Dopo oltre tre mesi dall'approvazione - protesta Baldelli - ancora non si sa quali saranno le linee interpretative delle norme che autorizzano gli enti a prevedere un percorso di stabilizzazione per tutti coloro che prestano la loro attivita' lavorativa nella pubblica amministrazione con un contratto diverso da quello a tempo indeterminato''.
Per Baldelli, ''sarebbe il caso che il governo la smettesse di giocare con la vita e le aspettative dei lavoratori, che invece meritano rispetto, chiarezza, trasparenza e una legislazione conforme alla Costituzione e al principio della meritocrazia, come si augurano i 140.000 tra vincitori di concorso ed idonei che ancora attendono risposte e che forse hanno piu' diritti rispetto ai portaborse dei sindaci''. (ANSA).

sabato 17 marzo 2007

Aperto il nuovo forum del blog!

Cari amici, Care amiche,

A seguito dell'enorme successo del blog, abbiamo deciso di dare a voi che ci seguite un nuovo strumento d'interazione: un forum di discussione, dove potrete interagire direttamente con il comitato ed esporre le vostre idee in maniera da avere un efficace e rapido scambio di opinioni con tutti coloro che stanno seguendo insieme a noi la battaglia parlamentare.
IL FORUM

Saluti

domenica 11 marzo 2007

Articolo del Sole 24 ore e comunicato stampa

Cari amici,
vi segnaliamo un articolo del Sole24ore ed una nota dell'on.Simone Baldelli del 09/03/2007.

Link articolo del Sole24ore.

Nota dell'on.Simone Baldelli:
BALDELLI: ROTTURA TAVOLO PRECARIATO CONFERMA PASTICCIO

Roma, 9 marzo.Simone Baldelli, deputato azzurro e componente della Commissione Lavoro della Camera, che nella giornata di ieri ha illustrato un’interpellanza proprio in tema di pubblico impiego, interviene sulla rottura del tavolo del precariato delle pubbliche amministrazioni:
“Il fatto che ieri sia saltato il tavolo sul precariato conferma la pericolosa superficialità con la quale il Governo da un lato e i sindacati dall’altro stanno gestendo questa delicata vicenda, senza neppure porsi il problema di consultare un’opposizione parlamentare che è maggioranza nel Paese. L’inserimento di norme confuse, irrazionali, contraddittorie e molto probabilmente incostituzionali all’interno della Finanziaria, fa sì che non si possa distinguere tra i veri pochi casi di precariato e i moltissimi altri casi di normale ricorso al lavoro flessibile nelle pubbliche amministrazioni, un lavoro flessibile che in parte, specie negli enti locali, rischia di essere viziato da dinamiche di natura clientelare.
Questo scellerato modo di procedere, che intreccia convenienze politiche della sinistra con quelle del sindacato e che equipara lavoratori precari di lungo corso e portaborse dei sindaci, rischia di trasformarsi in una sanatoria pubblica, senza regolare concorso, di oltre 400mila lavoratori che metterà in ginocchio l’efficienza del pubblico impiego e le casse dello Stato, oppure se, come è più prevedibile, questo pasticcio sarà dichiarato incostituzionale, deluderà moltissime aspettative suscitate a torto ed irresponsabilmente da chi tratta il sistema pubblico e i lavoratori come pedine nello scacchiere del potere.”

9/3/2007

giovedì 8 marzo 2007

Resoconto stenografico della Camera dei Deputati

Stenografico Aula in corso di seduta

Seduta n. 122 dell'8/3/2007


(Norme della legge finanziaria 2007 relative alla stabilizzazione del personale precario delle pubbliche amministrazioni - n. 2-00374)

PRESIDENTE. L'onorevole Baldelli ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00374 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Scanu per la sua presenza, anche se avremmo preferito - senza offesa, signor sottosegretario! - la presenza del ministro Nicolais. Il ministro, infatti, su questo tema ci è sembrato in difficoltà già la scorsa settimana, in sede di Commissione lavoro, nel corso di una audizione relativa al memorandum, nel momento in cui lo abbiamo sollecitato in merito ad alcuni elementi, che abbiamo riscontrato in sede di approvazione della legge finanziaria, relativi alle cosiddette stabilizzazioni dei cosiddetti precari del pubblico impiego. L'interpellanza che il gruppo di Forza Italia ha presentato, e di cui ho l'onore di essere primo firmatario, pone al Governo alcune questioni in ordine ai criteri utilizzati per queste stabilizzazioni. Noi crediamo, infatti, che si tratti di criteri configgenti, che attorno a quelle norme aleggino alcuni profili di incostituzionalità e che ci sia il rischio di creare aspettative che, di fronte ad un pronunciamento della Corte costituzionale, potrebbero diventare disillusioni piuttosto amare. Il bacino dei cosiddetti precari del pubblico impiego che dovrebbero essere stabilizzati è molto ampio.
Si parla tra le 350 mila e le 400 mila unità. Crediamo che si tratti di un tema molto delicato che mette in discussione anche la stabilità, l'efficienza, la funzionalità e l'economicità del pubblico impiego e, quindi, è un tema caro a tutte le forze politiche, al paese e ai cittadini, che del servizio del pubblico impiego sono i principali fruitori e i contribuenti.
Quindi, crediamo che il Governo debba fornire delle spiegazioni sul motivo per cui, ad esempio, la norma prevede la stabilizzazione del personale che ha fatto una selezione solo a tempo determinato e che tale selezione non può valere per l'assunzione a tempo indeterminato, poiché alla selezione per incarichi a tempo determinato hanno partecipato solo candidati interessati ad un rapporto a termine. A tale proposito si vedano le sentenze della Corte costituzionale n. 205 del 2006 e n. 363 del 2006.
Sono previsti alcuni criteri, che sono individuati dai commi 417, 519, 558, 565, 566, 940 e 1156, lettera f), diversi e non coerenti. Ricordo che stiamo parlando di un maxiemendamento di 1.400 commi introdotto al Senato in sede di disegno di legge finanziaria, che né le Commissioni né il Parlamento hanno potuto discutere con serenità.
I criteri sono i seguenti: coloro che hanno meno di un anno di anzianità, visto che è sufficiente, secondo queste norme, avere un contratto alla data del 29 settembre 2006 (non stiamo parlando di precari di lungo corso, ma di gente assunta a quella data); coloro che hanno avuto contratti con diverse amministrazioni in periodi diversi; coloro che hanno lavorato nei gabinetti di incarichi politici (torneremo su questo argomento, perché proprio in questi minuti si è svolta in Commissione l'audizione del presidente dell'ANCI, Domenici, che conferma la circolare, peraltro già annunciata da indiscrezioni giornalistiche, in ordine ad un chiarimento e alle possibilità di sistemare e di stabilizzare i portaborse e i collaboratori dei vari sindaci: io, da persona che svolge l'attività politica, mi sento solidale nei confronti di questi soggetti, ma non credo sia giusto che essi scavalchino i vincitori di concorso e gli idonei); coloro che non hanno fatto selezione, potendogliela fare dopo appositamente (quindi, assumiamo coloro che non hanno fatto alcun genere di selezione e gliene facciamo fare una su misura ed ex post) ;
Dopo anni di blocco e di relative proroghe di graduatorie, vi sono oltre 70 mila vincitori di concorso ed altrettanti idonei che potrebbero vantare un diritto maggiore e costituzionalmente legittimo di essere assunti. Credo che il Governo lo sappia. Se noi conosciamo questi dati, li conosce anche il Governo.
Vi sono disparità di trattamento tra le diverse amministrazioni. Il comma 519, per i ministeri, prevede che possa essere assunto solo personale a tempo determinato, con i precisi limiti temporali già richiamati. Il comma 558, per regioni ed enti locali, prevede che possano essere assunti anche i lavoratori socialmente utili. Il comma 565, per le aziende sanitarie locali, fa riferimento a tutto ciò che non rientra nei contratti a tempo indeterminato (ossia, tempo determinato, collaborazione coordinata e continuativa, somministrazione, lavori socialmente utili), senza prevedere una anzianità minima. Il comma 417 consente a tutte le amministrazioni la stabilizzazione di tutte le tipologie «non a tempo indeterminato», senza prevedere fattispecie e durata minima. Il comma 1156 consente ai comuni sotto i 5.000 abitanti di stabilizzare solo i lavoratori socialmente utili che appartengano ai profili bassi.
Tali differenze, non essendo fondate razionalmente, creano situazioni di disparità incostituzionali, in quanto non razionali, consentendo alle amministrazioni di individuare i propri precari con regolamento.
Vi è, inoltre, una questione relativa al patto di stabilità. Nel decreto «mille proroghe» - approfitto di questa occasione anche per un chiarimento di tale aspetto - a differenza di quanto previsto dalla legge finanziaria, si deroga perfino al rispetto del patto di stabilità interna. I comuni che non abbiano rispettato il patto di stabilità interna per il 2006 possono comunque assumere personale, mentre nella finanziaria vi era un blocco preciso. I comuni che avessero avuto un'amministrazione virtuosa avevano il permesso di assumere e gli altri no. A questo si è derogato, evidentemente su pressione dell'ANCI, ma comprendiamo che tutto ciò apre l'ennesima falla nelle casse del sistema pubblico a danno della fiscalità generale.
Attraverso la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, che appartengono alle categorie meno alte, le pubbliche amministrazioni dovranno ricreare i profili di basso livello, che fanno riferimento a funzioni che ormai dovrebbero essere state esternalizzate, anche attraverso la creazione di società partecipate dalle amministrazioni. Dopo aver portato le amministrazioni a ridurre gli organici, oggi le stesse sono costrette a riempire i posti solo con il personale generico, dato che il 90 per cento del personale precario non ricopre profili specialistici, tranne negli enti di ricerca. Le organizzazioni sindacali stanno dicendo che le assunzioni dei precari sono da computare, pur se riservate, come assunzioni esterne, per consentire sui posti rimanenti di fare i concorsi riservati ai dipendenti interni, e questo impedirebbe di destinare i posti degli organici ai concorsi pubblici.
Il 60 per cento dei posti messi a concorso per il tempo determinato vengono riservati obbligatoriamente ai collaboratori coordinati e continuativi, e questo genera ulteriore aspettative e, tra l'altro, raddoppia il rapporto con le pubbliche amministrazioni.
Chiediamo se il Governo abbia contezza del grande pasticcio che si sta combinando con questa normativa, delle difficoltà interpretative, delle eventuali questioni di incostituzionalità che a tal proposito sorgeranno, e se non ritenga di non glissare sul problema. Infatti, noi riconosciamo che esiste un problema di stabilizzazione di alcune situazioni di effettivo precariato, ma non crediamo nella sovrapponibilità automatica del concetto di precariato e di flessibilità. In altre parole, il precariato è presente dove da molti anni dei lavoratori stipulano un contratto di collaborazione o a tempo determinato con la pubblica amministrazione, che, effettivamente, ingenera una difficoltà; ma lavoratori più recenti, portaborse dei sindaci, non rappresentano questa tipologia e questo problema. Quindi, si può dialogare sulla stabilizzazione dei veri precari, ma sui falsi precari crediamo che fare un'operazione del genere sia un danno generale per le casse dello Stato, per l'efficienza della pubblica l'amministrazione e per la fiscalità generale. Inoltre, il Governo come crede di poter gestire questa situazione dal punto di vista interpretativo, regolamentare, costituzionale, e di poter limitare la creazione di sacche di nuovo precariato? Se questo «precariato» è stato creato fino ad oggi, in un meccanismo negativo - cioè, per arginare il blocco del turn over, per non fare i concorsi pubblici, ma arrivare alle chiamate dirette di questi collaboratori -, come si limita la tendenza negativa, specie negli enti locali, a far dilagare la spesa pubblica e a fare assunzioni, che poi diventano precariato che rimane a carico delle amministrazioni?
Questa è la domanda che facciamo al Governo. Ci saremmo francamente aspettati un atteggiamento diverso. Si tratta del pubblico impiego, che è un patrimonio comune dove ci sono tanti dipendenti pubblici che hanno voglia di lavorare bene, e noi non crediamo che sia giusto lasciarsi andare a facili demagogie. Crediamo però che dove il pubblico impiego sia costoso, dove ci sono situazioni e sacche di oggettiva difficoltà, si debba fare un ragionamento volto in larga parte all'efficienza. Questa campagna di maxi sanatoria non è certamente impostata in questa direzione. Vogliamo capire cosa intenda fare il Governo per allontanare il sospetto che si tratti di una pura operazione elettorale, pagata dalle tasche dei cittadini, dei ceti produttivi e che, tra l'altro, danneggia e mortifica tutto il pubblico impiego che, invece, vuole andare avanti, vuole rigore, efficienza ed efficacia nelle pubbliche amministrazioni per rendere migliore il proprio scopo, cioè il servizio al cittadino.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione, Gian Piero Scanu, ha facoltà di rispondere.

GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Onorevoli deputati, onorevole Baldelli, mi rammarico di non poter adeguatamente rappresentare il ministro Nicolais, nonostante la sua cortesia abbia determinato in maniera assolutamente chiara un accesso comunque gradito in termini di risposta del Governo. Pertanto, mi dolgo di non poter conferire dignità ministeriale ad alcune considerazioni che ritengo possano costituire un cappello alla risposta che avrò modo di leggere; tuttavia, sono convinto che gli interpellanti abbiano posto una serie di problemi assolutamente pertinenti e, comunque, comprensibili.
Onorevole Baldelli, mi permetta però di sgombrare il campo rispetto ad un giudizio politico che ritengo non abbia informato l'azione del Governo; mi riferisco a quando lei ritiene di dover affermare che quella sul precariato sia stata un'operazione portata avanti con uno scopo clientelare. Sempre nella parte conclusiva del suo intervento, lei ha opportunamente sottolineato il fatto che stiamo parlando di una pubblica amministrazione, o meglio delle pubbliche amministrazioni, che costituiscono un patrimonio laico del nostro paese. Le pubbliche amministrazioni sono un apparato servente dello Stato; ed uno Stato, ancorché governato dalle rappresentanze politiche, per sua definizione deve esprimere la propria laicità.
Credo che, muovendo da questo assunto, possa risultare in primo luogo chiara la difficoltà con la quale il Parlamento, seppure sulla spinta di una proposta del Governo, ha dovuto affrontare questo problema, che non riguarda poche migliaia di persone, ma diverse decine di migliaia, forse alcune centinaia di migliaia di persone.
Si tratta di persone che sono state chiamate dalle pubbliche amministrazioni, quindi da coloro che hanno la responsabilità di costituire il vertice dei segmenti e delle articolazioni dello Stato, a svolgere un'attività di rilievo pubblico. Non sono state chiamate ad assecondare, ancorché in una chiave assolutamente legittima e comprensibile, logiche e fini di carattere imprenditoriale, aventi quindi una connotazione esclusivamente privatistica, ma a governare meglio i ministeri, gli enti di ricerca, le agenzie fiscali, le regioni, le province e i comuni. Stiamo parlando, quindi, di donne e uomini che hanno esercitato il diritto-dovere al lavoro ponendosi a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
Questo già costituisce, se non un discrimine nei confronti di quanti, godendo degli stessi diritti costituzionali, lavorano nell'ambito privato, quanto meno un elemento dal quale partire per considerare la natura politica e, per certi versi, etica di questi provvedimenti.
Lei, onorevole Baldelli, ha avanzato, con comprensibile timore, il dubbio che questa possa essere una sanatoria. Il Governo non intende fare sanatorie, perché non rientra nei poteri dell'esecutivo sanare determinati provvedimenti adottati, peraltro, anche da altri ambiti istituzionali; mi riferisco, in particolare, al sistema delle autonomie, che sono in grado di esercitare un'autonomia regolamentare.
Il Governo ha voluto favorire l'emersione di questo tipo di lavoro, che certamente non è in nero - infatti, è stato svolto alla luce del sole -, ma ha una sua connotazione riconducibile a quella degenerazione (di cui tante volte si è parlato) che porta dalla flessibilità verso la precarietà.
Onorevole Baldelli, onorevoli deputati, spesse volte è successo - e lei, onorevole Baldelli, vi ha fatto in qualche modo riferimento nella sua interpellanza - che la stessa amministrazione abbia assunto sotto diverse modalità, a volte addirittura tre o quattro modalità diverse, la stessa persona, che per un anno magari ha svolto l'attività come lavoratore a tempo determinato, poi come procuratore assunto con contratto di formazione e lavoro, poi come LSU e magari, alla fine, anche come lavoratore interinale. Stiamo parlando di pubbliche amministrazioni. Allora, senza accedere ad un'insana tentazione di formulare azioni di carattere generalistico, connotabili come una sanatoria, era - ed è - dovere del Governo portare avanti un'azione anzitutto ricognitiva e, poi, di messa a regime di un contesto che non può essere fatto deteriorare, tenendo anche conto del fatto che, oltre all'aspetto strettamente lavoristico, può esistere anche un aspetto correlato al contenzioso che, più o meno legittimamente, potrebbe essere attivato da quanti dovessero ritenere di essere stati trattati male dall'amministrazione, in violazione delle norme vigenti. Quindi, per ciò che può valere il mio personale parere, benché mi onori, in questa sede, di parlare a nome del Governo, mi permetta di dire - a lei, onorevole Baldelli, ed agli altri firmatari dell'interpellanza - che considero non solo legittime, in quanto declinate in questa sede, ma per certi versi pertinenti (intendendo per valutazioni pertinenti tutte quelle che sono informate alla necessità di chiarire aspetti che non sono del tutto chiari) le preoccupazioni che lei ha manifestato.
Con il suo permesso, signor Presidente, leggerei la relazione, che forse in maniera più puntuale di quanto non abbia fatto finora, vorrebbe rispondere alle domande poste dagli onorevoli interpellanti.
Nell'ambito del generale processo di riorganizzazione della pubblica amministrazione, il Governo non poteva non affrontare anche le problematiche connesse al fenomeno del precariato, che ha ormai raggiunto dimensioni preoccupanti, sia per la sua entità, sia per il protrarsi della sua durata negli anni, tanto da mettere in discussione la stessa ratio ispiratrice di istituti giuridici quali le collaborazioni coordinate e continuative e i contratti a tempo determinato, ossia la necessità di un loro utilizzo limitato, a fronte di esigenze straordinarie. D'altro canto, tale fenomeno riguarda un numero considerevole di giovani che hanno trascorso anni - con grande impegno e sacrificio, senza certezza sul futuro e, in alcuni casi, con uso distorto degli strumenti della flessibilità - al servizio dello Stato e delle sue istituzioni.
La modernizzazione della pubblica amministrazione, che prevede anche l'immissione di forze nuove e qualificate nell'amministrazione stessa, è dunque realizzabile anche attraverso la stabilizzazione della posizione lavorativa dei giovani precari. A tal proposito, la legge finanziaria per l'anno 2007 ha introdotto una serie di norme volte a favorire la stabilizzazione di circa 8 mila unità di personale precario nell'ambito dello Stato, recuperando fondi per un importo pari a 180 milioni. Di tali unità di personale, 6.962 sarebbero stabilizzati con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in corso di registrazione. In particolare, il comma 519 dell'articolo 1 della legge finanziaria per l'anno 2007 dispone che il personale interessato alla stabilizzazione deve essere in possesso dei seguenti requisiti: essere in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, ed essere stato assunto mediante selezione concorsuale o altra modalità prevista dalla legge.
Qualora le unità in attesa di stabilizzazione fossero state assunte a tempo determinato tramite selezione diversa da quella concorsuale, si rende necessario l'espletamento di apposite prove selettive.
Per i precari non in possesso del requisito del triennio è, comunque, prevista la possibilità di continuare a prestare servizio, in attesa che i posti da loro ricoperti vengano occupati da personale assunto a tempo indeterminato.
Inoltre, ai sensi dei commi 523 e 526, per gli anni 2008 e 2009 tutte le amministrazioni dello Stato, compresi i corpi di polizia e quelli dei vigili del fuoco, le agenzie e le agenzie fiscali, limitatamente al personale non dirigente, possono provvedere a stabilizzare precari che abbiano conseguito tre anni di anzianità di servizio e l'assunzione a termine tramite selezione concorsuale, nella misura del 40 per cento delle cessazioni di rapporti di lavoro dell'anno precedente, nonché ad assunzioni a tempo indeterminato nella misura del 20 per cento delle predette cessazioni.
Al fine di completare questo processo di stabilizzazione, il comma 529 prevede, poi, il riconoscimento del periodo di lavoro già prestato, quale titolo valutabile nell'ambito delle procedure selettive per l'assunzione a tempo determinato. In particolare, per il 2007-2009 le pubbliche amministrazioni - che procedono all'assunzione di personale a tempo determinato - nel bandire le relative prove selettive riservano una quota del 60 per cento del totale dei posti programmati ai soggetti con i quali hanno stipulato uno o più contratti di collaborazione coordinata e continuativa, per la durata complessiva di almeno un anno, raggiunta alla data del 29 settembre 2006, qualora con tali contratti le medesime abbiano fronteggiato esigenze attinenti alle ordinarie attività di servizio.
Analogamente, per quanto concerne le specifiche esigenze del personale degli enti di ricerca, in considerazione della particolare valenza strategica del settore nel contesto dello sviluppo economico e scientifico del paese, il comma 520 prevede la stabilizzazione dei ricercatori e tecnologi degli enti di ricerca, istituendo un apposito fondo con uno stanziamento pari a 20 milioni di euro per il 2007 e a 30 milioni a decorrere dal 2008. In tal modo, è possibile implementare tali professionalità e ridurre nel contempo l'elevato indice di invecchiamento della categoria rispetto al contesto europeo ed internazionale.
Allo stesso modo, con i commi 566 e 940 si provvede, rispettivamente, all'assunzione a tempo indeterminato dei precari degli istituti zooprofilattici e del personale fuori ruolo del Parco nazionale del Gran Sasso e della Maiella.
Al comma 558 vengono poi contemplate apposite forme di sostegno anche per la stabilizzazione del personale delle regioni e degli enti locali, fermo restando il rispetto delle regole del patto di stabilità interno. Inoltre, per i piccoli comuni che hanno carenze nell'organico, il comma 1156 alla lettera f) prevede la possibilità di stabilizzare con le stesse procedure anche soggetti occupati in attività socialmente utili.
Infine, il comma 565 prevede che le regioni, nella definizione degli indirizzi per la predisposizione di un programma annuale di revisione delle consistenze organiche degli enti del Servizio sanitario nazionale, e in particolare per la trasformazione dei rapporti di lavoro precario in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, possono nella loro autonomia far riferimento ai principi fissati dalla medesima legge finanziaria per le amministrazioni centrali.
Tanto rilevato, in merito ai presunti profili di incostituzionalità richiamati dagli onorevoli interpellanti, si sottolinea che in tutte le ipotesi di stabilizzazione di personale precario contemplate dalle citate disposizioni della legge finanziaria 2007 sono comunque previste procedure selettive pubbliche, già espletate, in ossequio ai principi costituzionali in materia, all' ingresso ovvero da espletare successivamente, idonee ad accertare il possesso dei requisiti e competenze funzionali all'assunzione presso la pubblica amministrazione.
Per quanto attiene, poi, al lamentato rischio di una disparità di trattamento, derivante dalla coesistenza di diverse modalità di stabilizzazione del personale precario, si fa presente che la diversità di disciplina è soltanto apparente, in quanto i requisiti che consentono la stabilizzazione sono, in ogni caso, quelli previsti in via generale dal comma 519 e che eventuali asimmetrie rilevate dagli interpellanti o riguardano categorie particolari di lavoratori, per le quali non è prevista l'immediata stabilizzazione, oppure sono dovute alla necessità di assicurare l'autonomia organizzativa di regioni ed enti locali, garantita dalle note disposizioni del titolo V della Costituzione.
Nei confronti di tali enti territoriali, la legge finanziaria può soltanto indicare, infatti, principi generali ai quali i medesimi enti, in virtù dell'autonomia loro riconosciuta dalla Costituzione nella materia in questione, possono fare riferimento nell'adozione della propria disciplina.
Concludo, infine, annunciando che il Governo sta predisponendo un atto di indirizzo volto a chiarire i dubbi interpretativi sorti in merito all'applicazione concreta della nuova disciplina; ciò anche al fine di consentirne una tempestiva ed univoca attuazione. In tal senso, inoltre, è intenzione del ministro per le riforme e le innovazioni istituire un tavolo di concertazione con regioni, enti locali ed organizzazioni sindacali, per avviare un approfondimento al riguardo.
In ogni caso, è intenzione del Governo salvaguardare, nell'ambito della complessa azione di stabilizzazione del personale precario, che comunque avverrà nei tempi previsti dalla legge finanziaria per il 2007, le finalità di operare scelte di qualità e di adottare criteri di selezione rigorosamente improntati al rispetto del principio costituzionale dell'imparzialità. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. L'onorevole Baldelli ha facoltà di replicare.

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Scanu per la risposta che ci ha fornito ed anche per il fatto che, a differenza del ministro, è venuto qui in aula a controbattere i rilievi che, come egli stesso ha riconosciuto, sono pertinenti e, quindi, comprensibili. Anche se il Governo, evidentemente, non condivide le nostre osservazioni, do atto al sottosegretario Scanu di aver cercato di difendere, anche se con qualche difficoltà, una posizione poco difendibile del Governo.
Chiaramente, mi considero insoddisfatto della risposta: ritengo, infatti, che non sia stata data risposta, tanto sul piano giuridico quanto su quello politico, alle obiezioni di fondo che noi abbiamo mosso. Sottosegretario Scanu, lei giustamente sostiene che la disciplina è volta a stabilizzare persone che sono state chiamate a svolgere un compito. Ma da chi sono state chiamate? Da amministratori, i quali hanno cercato di ampliare i posti delle pubbliche amministrazioni, delle amministrazioni locali, probabilmente in barba alle regole, compresa quella del concorso pubblico. Ciò vuol dire che non sono state assicurate pari opportunità a tutti coloro i quali ambivano ad un posto a tempo indeterminato alle dipendenze delle predette pubbliche amministrazioni. La via maestra, in questi casi, è quella della selezione concorsuale: tutto il resto sono stratagemmi che eludono sia la regola del concorso pubblico sia il blocco delle assunzioni, del turn over.
In buona sostanza, stiamo dando un premio - ricordo che il provvedimento cosiddetto «mille proroghe» ha cancellato la clausola del rispetto del patto di stabilità interno - agli enti locali, ad amministrazioni che erano state poco virtuose ed alle loro guide politiche, le quali non hanno tutelato l'interesse pubblico, l'interesse dei cittadini ad avere maggiori servizi, più ampi orari di apertura degli uffici delle pubbliche amministrazioni, servizi migliori; non hanno tutelato l'interesse pubblico perché hanno assunto i cosiddetti precari.
Un'altra questione va chiarita: il lavoro flessibile in questo paese non è illegale, e non lo dico a lei, ma alla generalità delle forze politiche, in particolare alla sinistra del centrosinistra che parte da un assunto sbagliato. Il lavoro flessibile non è illegale, ma è lecito, legale, disciplinato e peraltro è stato introdotto dal centrosinistra nel corso del precedente, sciagurato Governo Prodi, insieme ai cosiddetti LSU che rappresentano un altro problema che ci ritroviamo ancora oggi, nel 2007, a gestire. Il lavoro flessibile è stato introdotto nella piena legittimità e riformulato dalla cosiddetta legge Biagi.
Il lavoro a tempo determinato non è illegale: chi lavora a tempo determinato con contratto di progetto presso la pubblica amministrazione non è una persona che sta in una situazione drammatica di reato, ma sta facendo un'esperienza presso la pubblica amministrazione che può rivendersi nell'ambito del mercato, se crede di essere competitivo in questo. In caso contrario, decide di fare un concorso, come tutti gli altri.
Ci sono situazioni di effettivo precariato? Dobbiamo sederci ad un tavolo per ragionarci sopra. Ma a questi tavoli non dovete invitare solo i sindacati, ma anche quella parte dell'opposizione che legittimamente sa che c'è un problema e va risolto. Questo problema non è stato risolto dal Parlamento, su indicazione del Governo. Infatti, il Parlamento non l'ha nemmeno visto «di striscio» dal momento che lo avete inserito in un comma con 1.400 emendamenti che, soltanto a leggerlo, ci sarebbe voluta una settimana! In Senato, invece, lo avete fatto passare con la fiducia in due giorni. Per non parlare delle Commissioni competenti alla Camera, dove i testi sono stati esaminati per qualche ora. Per questo motivo, il Parlamento non ha affatto discusso di questo. È questo il vero problema.
Poi vi è ancora il memorandum che sindacalizza ancor di più il pubblico impiego: il vostro meccanismo concertativo sta regalando al sindacato le carriere dei dirigenti che invece andrebbero responsabilizzati, considerato che sono le figure sulle quali dovrebbe poggiare la responsabilità. Di questo fatto non ha colpa nessuno: sono stati assunti i precari. Di chi è pertanto la responsabilità? Di nessuno! Ma di qualcuno sarà pure la responsabilità di situazioni difficili, di permanenza del cosiddetto precariato, il quale è altro dalla flessibilità!
Guardi, signor sottosegretario, c'è un blog che si sta occupando di questo e che si chiama «vincitoriconcorsi.blogspot.com». Un ragazzo mi scrive: «Onorevole Baldelli, non ho votato per la sua coalizione alle ultime lezioni. Sono uno dei tanti giovani laureati che attende di essere assunto, dopo aver vinto un concorso per un contratto a tempo indeterminato. Circa due mesi fa un mio collega ed amico ha ottenuto un interessante posto di lavoro grazie ad una fortunata coincidenza, in quanto suo padre era compagno di scuola dell'attuale dirigente regionale, eccetera. Si è sempre contenti quando un amico si sistema, ma io ho provato un tantino di amarezza: non ho amici potenti, né genitori con conoscenze in paradiso. Ho vinto un concorso, mi sono classificato ventisettesimo su circa ottomila partecipanti. È stata dura. Mi viene detto «bravo! Meritavi di vincere quel posto», ma ora sono senza un lavoro. Vivo in condizioni umilianti e un costante senso di disperazione accompagna le mie giornate. Ho provato a cercare qualcuno che mi sostenesse, quelli che, come me, attendono un'assunzione dopo aver vinto un concorso. Ma niente: i sindacati difendono i lavoratori, le associazioni di categoria difendono i professionisti; noi vincitori di concorso, in pratica, non esistiamo, non abbiamo diritti. Siamo una categoria scomoda, quella dei laureati meritevoli. La sua interpellanza giunge come un'inaspettata boccata d'aria, mentre si lotta per non annegare. Grazie».
Ora, come questo ragazzo vi sono circa settantamila vincitori di concorso e settantamila idonei. Noi crediamo che a queste persone si debba dare risposta: inventatevela, ragioniamoci insieme, ma ragioniamoci! Noi abbiamo una pubblica amministrazione che non può diventare una sacca elettorale. Abbiamo quattrocentomila eccedenze riconosciute. Ogni dipendente pubblico costa alle tasche dei cittadini e della collettività circa 33 mila euro l'anno. Con quattrocentomila eccedenze, stiamo parlando di circa 13 miliardi di servizi che non vengono svolti.
Ora qui siamo di fronte ad un pacchetto di altri circa quattrocentomila nuovi assunti, molti dei quali con basse qualifiche e che non rispondono alle esigenze effettive di organico. Parliamoci chiaro! Allora, io penso che ci sia un filo conduttore: quando si comincia a fare una campagna contro il precariato che in realtà intacca la flessibilità; quando si cominciano a minare gli obiettivi della cosiddetta legge Biagi e poi si arriva a programmare una specie di sanatoria come questa, è evidente che probabilmente - e non sarà il volere del sottosegretario Scanu o del ministro Nicolais - qualcuno nel centrosinistra due calcoli se li è fatti.
Se la classe operaia va in paradiso, il nuovo elettorato su cui si vuole puntare è rappresentato dal pubblico impiego, specie dopo l'accordo, come quello del memorandum, in barba alla meritocrazia, di cui si parla maggiormente nel progetto Ichino che, guarda caso, imbarazza gran parte della maggioranza, mettendo in difficoltà il sindacato! Non si trovano certo nel memorandum le parole «meritocrazia» e «mobilità». Ci si riempie solo la bocca di questi termini, ma, nei fatti, si lasciano nella mani della concertazione persino le carriere dei dirigenti che, ripeto, vanno valorizzate. Sembra tanto che questo progetto abbia scopi politici ed elettorali più che scopi di maggiore efficienza della pubblica amministrazione.
La pubblica amministrazione ci sta tanto a cuore che crediamo di dover valorizzare quei moltissimi esponenti delle pubbliche amministrazioni, impiegati, capaci e meritevoli, al pari di quei laureati, capaci e meritevoli, che hanno vinto i concorsi, come avviene in tutte le amministrazioni serie, a partire dalla Camera dei deputati; si svolgono concorsi seri, perché il personale deve essere capace e rappresentare un'iniezione di freschezza, di entusiasmo, di competenze e di dimestichezza con le nuove tecnologie. Le pubbliche amministrazioni del domani devono essere volano di sviluppo, non la palla al piede del paese! Pertanto, solo con questo sistema riusciamo ad essere competitivi in Europa e nei mercati globali, altrimenti continuiamo con la logica del posto fisso a vita e questo non può più accadere!
Allora, lasciamo stare i giovani, perché se l'esempio che diamo è quello del posto pubblico fisso a vita con gli scatti di anzianità, non diamo un buon esempio!
I giovani italiani lo sanno; molti hanno già capito che, per essere competitivi e per andare avanti, si devono rimboccare le maniche, devono studiare ed essere preparati! Non devono essere amici del politico o del sindaco di turno che gli attribuisce posti precari, perché tanto arriva il Governo e sana tutto e tutto si aggiusta!
È una logica devastante e negativa! La meritocrazia è un'altra cosa! Dobbiamo mettercelo in testa, a partire dal ministro Nicolais, che oggi, forse, è impegnato altrove e attribuisce a lei la facoltà di rispondere in questa sede, ma lei non risolve il problema da noi sollevato. È un problema che va affrontato con il Governo!
Si parla di collaborazione; sono stati attivati tavoli di concertazione con tutti, ma dovete dialogare anche con l'opposizione su tale tema! La meritocrazia non può aspettare i comodi di questa maggioranza né le sue esigenze elettorali
(Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)

mercoledì 7 marzo 2007

Il governo risponde

Cari amici,

vi informiamo che domani un rappresentante del Governo risponderà, in Aula alla Camera, all'interpellanza urgente (2-00374) presentata dall'On.Simone Baldelli.

Vi terremo aggiornati sulle evoluzioni dell'iniziativa parlamentare e sulla risposta da parte del governo.

giovedì 1 marzo 2007

Resoconto stenografico della Camera dei Deputati

Cari amici, pubblichiamo il resoconto stenografico della discussione avvenuta alla Camera in merito agli emendamenti soppressivi dell'art. 6, comma 8-sexies del milleproroghe che elimina il divieto di assunzioni per gli enti locali che non abbiano rispettato le regole del patto di stabilità interno. Ricordiamo che a seguito di questa discussione l'On. Simone Baldelli ha presentato un ordine del giorno accolto dal Governo ed il cui testo è stato pubblicato su questo blog:


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 114 del 22/2/2007

Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 300 del 2006: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni di delegazione legislativa (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2114-B) (Seguito della discussione)

PRESIDENTE (?)Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cota 6.11, Baldelli 6.12, Benedetti Valentini 6.31 e Ronconi 6.33.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Per una certa brevità, mi riporterò ai numerosi interventi di colleghi che hanno sottolineato la delicatezza estrema e la portata, quantitativa e qualitativa, di questo aspetto.
Per qualche collega che ancora non l'avesse letta, la norma che chiediamo di sopprimere insieme ai presentatori di analoghi emendamenti dispone: per l'anno 2007, agli enti che non abbiano rispettato per il 2006 il patto di stabilità interno non si applicano le disposizioni previste dall'articolo 1, comma 561 della legge n. 296 del 2006.
A chi ha accusato in passato Governi e maggioranze di fare delle sanatorie inique rilevo che una sanatoria più vergognosa di questa, lasciatemi usare la parola, non possa esistere. Noi stiamo punendo duramente gli enti locali che sono stati virtuosi e stiamo incoraggiando quelli che hanno peccato duramente, rendendoci in questo modo poco credibili non solo nei confronti dell'opinione pubblica e della vasta platea degli amministratori che guardano ai nostri input, ma anche nei confronti dell'Unione europea, con tutti i reciproci rapporti che si possono determinare.
Qui, siamo di fronte ad un'assoluzione a chi non ha espresso pentimento, non stiamo all'evangelico «vai e non peccare più», diciamo «vai e puoi continuare a peccare, non avrai problemi, anzi in qualche modo te ne puoi fare anche premio». Secondo me la portata qualitativa e quantitativa, perché si tratta di risorse ingentissime, che possono essere coinvolte da questa norma, è molto grave.
Quindi, a mio modesto parere, accogliere l'emendamento di Alleanza Nazionale, in sintonia con quello di altri gruppi, rappresenta un segno di responsabilità verso la collettività nazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Mi associo alle considerazioni del collega Benedetti Valentini. L'emendamento di cui sono primo firmatario prevede l'ipotesi di soppressione di un comma, inserito al Senato dal relatore Vitali e votato da quella che è ora l'ex maggioranza parlamentare del Senato (che verificheremo poi nei prossimi giorni che fine farà), che apre la possibilità di operare la sanatoria dei cosiddetti precari nel pubblico impiego e negli enti locali anche per gli enti che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno per il 2006.
Presidente, spero che il sottosegretario D'Andrea, impegnato a leggere carte, che spero siano attinenti a questo provvedimento, sia consapevole del fatto che questa norma...

GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Sono impegnato a leggere la nota del Servizio studi proprio su questo articolo!

SIMONE BALDELLI. Non la sento sottosegretario: se vuole ci possiamo appartare tra di noi dopo. Credo che se il Governo è consapevole del pasticcio e della sanatoria che si compie con questa norma, di quanto questa norma apre i cordoni della spesa pubblica, di ciò che essa comporta, dovrebbe seriamente riflettere sul fatto di aver dato un parere conforme a quello del relatore, cioè contrario a questi emendamenti.
È evidente, colleghi, che dare la possibilità a 163 mila precari del pubblico impiego di essere assunti senza concorso dagli enti locali - si parla di persone nella maggior parte dei casi con bassa qualifica - configura una normativa che ravvisa dei profili molto gravi di incostituzionalità (Commenti dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Capisco che i colleghi di Rifondazione si riscaldino quando dico che vi è una incostituzionalità palese nell'assumere persone all'interno delle pubbliche amministrazioni senza concorso. In questo caso, però, si compie una sanatoria generalizzata e non soltanto si crea una discrasia fra quei 70 mila vincitori di concorso e gli altri 70 mila idonei che da anni attendono che le pubbliche amministrazioni li facciano entrare in ruolo, ma si crea una discrasia fra persone di bassa qualifica che vengono assunte, portaborse dei politici locali, che vengono presi e assunti dagli enti locali, non solo da quelli che hanno rispettato il patto di stabilità, ma anche da quelli che questo patto non lo hanno rispettato. Si viola la premialità di una norma che inizialmente abbiamo inserito noi, che successivamente è stata però ripresa anche da voi quando in sede finanziaria avete stabilito che solo le amministrazioni con i conti in regola possono permettersi nuove assunzioni, mentre quelle con i conti non in regola dovranno fare la cortesia di preoccuparsi di metterli a posto. Anziché diventare erogatori di stipendi, facessero gli erogatori di servizi ai cittadini, perché questo è il loro ruolo!
Allora, colleghi, dovremmo svolgere una riflessione nell'interesse generale del paese, anche perché il vizio di incostituzionalità di queste norme farà sì che le persone nei confronti delle quali create l'aspettativa di assunzione con un posto pubblico a vita - perché, magari, amici del politico o collaboratori a progetto di quella o quell'altra amministrazione - non solo si illuderanno, ma verranno deluse, magari, tra qualche mese, dalla sentenza di incostituzionalità che verrà emessa nei confronti di questi provvedimenti.
Pertanto, credo si debba riflettere seriamente su questa norma. È una delle misure più gravi che sono state inserite all'interno di questo provvedimento. Non mi interessa tanto - anche se si tratta di una questione giuridicamente rilevante - che si prevedano delle deleghe, considerato che, già per la seconda volta, è stato ipotizzato da parte del relatore e credo anche del Governo, di accogliere un ordine del giorno che impegna il Governo a non esercitare queste deleghe. Quale Governo, poi, non si sa!
Comunque, colleghi, permettetemi di dire che stiamo compiendo un pasticcio gigantesco: stiamo facendo in modo che i cordoni della spesa pubblica italiana vengano «sbracati» da una norma irresponsabile, guarda caso disposta non in sede di legge finanziaria, su cui incombeva l'occhio vigile di Bruxelles, che osservava con attenzione le norme sotto il profilo della rigidità, di correzione, di stabilità, anche con riferimento al meccanismo di premialità di quelle amministrazioni che avevano svolto il loro mestiere in maniera corretta e che avevano speso con oculatezza le risorse pubbliche; accade, invece, in un decreto «milleproroghe», un decreto omnibus di cui, forse, il commissario Almunia non ha contezza ed al quale Bruxelles, forse, volgerà lo sguardo con un certo ritardo!
Mi auguro che i colleghi della ex maggioranza parlamentare, che, ancora con una certa arroganza - mi dispiace! -, continua ad esercitare la sua superiorità numerica, si ravvedano e che il sottosegretario D'Andrea ci dica che su questo specifico tema forse si può cambiare idea (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.

ROBERTO COTA. Signor Presidente, abbiamo presentato un emendamento soppressivo del comma 8-sexies dell'articolo 6, perché riteniamo sia indecente la norma prevista nello stesso: è una norma che legittima le solite forme di assistenzialismo e di spesa pubblica incontrollata. Si era introdotto un principio, secondo il quale le pubbliche amministrazioni che non rispettavano il patto di stabilità non potevano ricorrere a nuove assunzioni. Era un principio giusto che poneva le amministrazioni in concorrenza tra di loro, forniva dei parametri; per esempio, un modo di fare, come quello del presidente della regione Campania, sarebbe stato stigmatizzato. Invece, voi che avete fatto? Avete puntualmente riportato il tutto al passato e poi non lamentiamoci se la spesa pubblica cresce e se l'economia non riesce a sfruttare le potenzialità positive che pure oggi avrebbe!
Noi, invece, pensiamo sia necessario abrogare questo comma e reintrodurre il principio secondo il quale chi rispetta le norme sul patto di stabilità, quindi chi amministra in modo virtuoso e si assume le proprie responsabilità possa ricorrere a nuove assunzioni. Chi, invece, non è stato in grado di rispettare i patti deve smetterla con le solite assunzioni clientelari! Il contrario del federalismo è far esplodere la spesa pubblica e scaricare sempre le responsabilità sugli altri, tanto poi paga Pantalone!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bruno. Ne ha facoltà.

DONATO BRUNO. Signor Presidente, vorrei sottoscrivere l'emendamento Baldelli 6.12.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pelino. Ne ha facoltà.

PAOLA PELINO. Signor Presidente, vorrei anch'io sottoscrivere l'emendamento Baldelli 6.12.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.

GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, per ironia della sorte, l'opposizione sta cercando di difendere il comma 561 della legge finanziaria che la maggioranza ha approvato. Ponendo la fiducia sulla finanziaria e quindi approvando anche il comma 561, avete affermato, giustamente, onorevole Ventura, onorevole Duilio, che le amministrazioni che non avrebbero rispettato il patto di stabilità non avrebbero potuto effettuare assunzioni.
Ora, in un provvedimento che non ha nulla a che fare con la legge finanziaria, su un comma che non ha elementi di rilievo per la durata del Governo, la stessa maggioranza misconosce qualcosa di buon senso realizzato un mese fa.
Non mi pare sia il modo di amministrare la finanza pubblica. Non contesto, come ha fatto il collega Baldelli, la costituzionalità legata alla proposta di effettuare 150 mila assunzioni. È una scelta politica. Ma, è inaccettabile il fatto di lasciar fare ciò anche agli enti che hanno dissipato risorse, come è inaccettabile il fatto che la norma sia stata inserita in un decreto-legge e, per di più, di nascosto.
Come per gli interventi precedenti, parlo per lasciare una traccia a futura memoria per la responsabilità che vi assumete. Non potete, dopo nemmeno un mese, misconoscere ciò che ci avete spiegato essere parte sostanziale della vostra politica economica nei confronti degli enti locali.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 6.11, Baldelli 6.12, Benedetti Valentini 6.31 e Ronconi 6.33, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 325
Votanti 324
Astenuti 1
Maggioranza 163
Hanno votato
51
Hanno votato
no 273).