martedì 15 maggio 2007

LA CARICA DEI 500 DIPENDENTI FORMEZ

LA CARICA DEI 500 DIPENDENTI FORMEZ

Vincenzo Ariemma per l’Indipendente


Ci sono precari e precari. Alcuni vanno tenuti sulla graticola sotto minaccia del mancato rinnovo dell’incarico. Altri invece sono da “stabilizzare”, ossia da sistemare tra le accoglienti braccia dello Stato (la presidenza del Consiglio dei ministri, in questo caso): è questo ciò che potrebbe accadere ai 500 dipendenti – privati – in servizio al Formez, che potrebbero essere assorbiti nella istituenda Agenzia per la formazione dei dipendenti e dirigenti pubblici voluta dal Ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais.
Il tutto sotto gli occhi di coloro che, assunti per concorso, da anni lavorano in “comando” presso i diversi uffici di Palazzo Chigi e che finiranno così per rimanere i veri precari dell’amministrazione. Così, almeno, prevedono la Finanziaria del 2007 e la conseguente bozza di regolamento che dovrà disciplinare l’Agenzia che si occuperà della formazione dei dirigenti e dipendenti pubblici (oltre al Formez, assorbirà la Scuola superiore della pubblica amministrazione).
Il paradosso è che i dipendenti “in comando” presso la Presidenza da vari lustri (alcuni anche da più di vent’anni) saranno destinati a rimanere tali, assistendo all’ingresso nel comparto di Palazzo Chigi di dipendenti privati, assunti senza alcun concorso. La nuova Agenzia, secondo la Finanziaria di quest’anno che intende razionalizzare le diverse scuole di formazione pubblica esistenti, sarà operativa dopo l’entrata in vigore del regolamento predisposto dal Dipartimento per la funzione pubblica. È lo schema di regolamento attuativo che potrebbe introdurre l’ennesima “sanatoria”.
La bozza era stata pubblicata nei giorni scorsi nella rivista Astrid diretta dall’ex senatore Franco Bassanini. I sindacati sono insorti, temendo che la sostanza del provvedimento governativo fosse stata decisa senza aver consultato il sindacato. Ma il Capo del Dipartimento della funzione pubblica, Antonio Naddeo, ha smentito tutto, assicurando che lo schema circolato non era altro che il risultato del «lavoro svolto dalla commissione di studio» istituita dal ministro Nicolais.
Le spiegazioni non hanno soddisfatto i sindacati. Lauro Crispino, coordinatore FLP (Federazione lavoratori pubblici), ritiene inaccettabile non solo che i lavori di una commissione siano pubblicati in una rivista prima di essere discussi, ma soprattutto che dipendenti privati acquistino d’improvviso lo status di dipendenti pubblici. Gli fanno eco, con diverse sfumature, altre sigle sindacali, come la Sipre, Snaprecom, Ugl e Dirstat.

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