giovedì 1 marzo 2007

Resoconto stenografico della Camera dei Deputati

Cari amici, pubblichiamo il resoconto stenografico della discussione avvenuta alla Camera in merito agli emendamenti soppressivi dell'art. 6, comma 8-sexies del milleproroghe che elimina il divieto di assunzioni per gli enti locali che non abbiano rispettato le regole del patto di stabilità interno. Ricordiamo che a seguito di questa discussione l'On. Simone Baldelli ha presentato un ordine del giorno accolto dal Governo ed il cui testo è stato pubblicato su questo blog:


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 114 del 22/2/2007

Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 300 del 2006: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni di delegazione legislativa (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2114-B) (Seguito della discussione)

PRESIDENTE (?)Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Cota 6.11, Baldelli 6.12, Benedetti Valentini 6.31 e Ronconi 6.33.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Per una certa brevità, mi riporterò ai numerosi interventi di colleghi che hanno sottolineato la delicatezza estrema e la portata, quantitativa e qualitativa, di questo aspetto.
Per qualche collega che ancora non l'avesse letta, la norma che chiediamo di sopprimere insieme ai presentatori di analoghi emendamenti dispone: per l'anno 2007, agli enti che non abbiano rispettato per il 2006 il patto di stabilità interno non si applicano le disposizioni previste dall'articolo 1, comma 561 della legge n. 296 del 2006.
A chi ha accusato in passato Governi e maggioranze di fare delle sanatorie inique rilevo che una sanatoria più vergognosa di questa, lasciatemi usare la parola, non possa esistere. Noi stiamo punendo duramente gli enti locali che sono stati virtuosi e stiamo incoraggiando quelli che hanno peccato duramente, rendendoci in questo modo poco credibili non solo nei confronti dell'opinione pubblica e della vasta platea degli amministratori che guardano ai nostri input, ma anche nei confronti dell'Unione europea, con tutti i reciproci rapporti che si possono determinare.
Qui, siamo di fronte ad un'assoluzione a chi non ha espresso pentimento, non stiamo all'evangelico «vai e non peccare più», diciamo «vai e puoi continuare a peccare, non avrai problemi, anzi in qualche modo te ne puoi fare anche premio». Secondo me la portata qualitativa e quantitativa, perché si tratta di risorse ingentissime, che possono essere coinvolte da questa norma, è molto grave.
Quindi, a mio modesto parere, accogliere l'emendamento di Alleanza Nazionale, in sintonia con quello di altri gruppi, rappresenta un segno di responsabilità verso la collettività nazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Mi associo alle considerazioni del collega Benedetti Valentini. L'emendamento di cui sono primo firmatario prevede l'ipotesi di soppressione di un comma, inserito al Senato dal relatore Vitali e votato da quella che è ora l'ex maggioranza parlamentare del Senato (che verificheremo poi nei prossimi giorni che fine farà), che apre la possibilità di operare la sanatoria dei cosiddetti precari nel pubblico impiego e negli enti locali anche per gli enti che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno per il 2006.
Presidente, spero che il sottosegretario D'Andrea, impegnato a leggere carte, che spero siano attinenti a questo provvedimento, sia consapevole del fatto che questa norma...

GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Sono impegnato a leggere la nota del Servizio studi proprio su questo articolo!

SIMONE BALDELLI. Non la sento sottosegretario: se vuole ci possiamo appartare tra di noi dopo. Credo che se il Governo è consapevole del pasticcio e della sanatoria che si compie con questa norma, di quanto questa norma apre i cordoni della spesa pubblica, di ciò che essa comporta, dovrebbe seriamente riflettere sul fatto di aver dato un parere conforme a quello del relatore, cioè contrario a questi emendamenti.
È evidente, colleghi, che dare la possibilità a 163 mila precari del pubblico impiego di essere assunti senza concorso dagli enti locali - si parla di persone nella maggior parte dei casi con bassa qualifica - configura una normativa che ravvisa dei profili molto gravi di incostituzionalità (Commenti dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Capisco che i colleghi di Rifondazione si riscaldino quando dico che vi è una incostituzionalità palese nell'assumere persone all'interno delle pubbliche amministrazioni senza concorso. In questo caso, però, si compie una sanatoria generalizzata e non soltanto si crea una discrasia fra quei 70 mila vincitori di concorso e gli altri 70 mila idonei che da anni attendono che le pubbliche amministrazioni li facciano entrare in ruolo, ma si crea una discrasia fra persone di bassa qualifica che vengono assunte, portaborse dei politici locali, che vengono presi e assunti dagli enti locali, non solo da quelli che hanno rispettato il patto di stabilità, ma anche da quelli che questo patto non lo hanno rispettato. Si viola la premialità di una norma che inizialmente abbiamo inserito noi, che successivamente è stata però ripresa anche da voi quando in sede finanziaria avete stabilito che solo le amministrazioni con i conti in regola possono permettersi nuove assunzioni, mentre quelle con i conti non in regola dovranno fare la cortesia di preoccuparsi di metterli a posto. Anziché diventare erogatori di stipendi, facessero gli erogatori di servizi ai cittadini, perché questo è il loro ruolo!
Allora, colleghi, dovremmo svolgere una riflessione nell'interesse generale del paese, anche perché il vizio di incostituzionalità di queste norme farà sì che le persone nei confronti delle quali create l'aspettativa di assunzione con un posto pubblico a vita - perché, magari, amici del politico o collaboratori a progetto di quella o quell'altra amministrazione - non solo si illuderanno, ma verranno deluse, magari, tra qualche mese, dalla sentenza di incostituzionalità che verrà emessa nei confronti di questi provvedimenti.
Pertanto, credo si debba riflettere seriamente su questa norma. È una delle misure più gravi che sono state inserite all'interno di questo provvedimento. Non mi interessa tanto - anche se si tratta di una questione giuridicamente rilevante - che si prevedano delle deleghe, considerato che, già per la seconda volta, è stato ipotizzato da parte del relatore e credo anche del Governo, di accogliere un ordine del giorno che impegna il Governo a non esercitare queste deleghe. Quale Governo, poi, non si sa!
Comunque, colleghi, permettetemi di dire che stiamo compiendo un pasticcio gigantesco: stiamo facendo in modo che i cordoni della spesa pubblica italiana vengano «sbracati» da una norma irresponsabile, guarda caso disposta non in sede di legge finanziaria, su cui incombeva l'occhio vigile di Bruxelles, che osservava con attenzione le norme sotto il profilo della rigidità, di correzione, di stabilità, anche con riferimento al meccanismo di premialità di quelle amministrazioni che avevano svolto il loro mestiere in maniera corretta e che avevano speso con oculatezza le risorse pubbliche; accade, invece, in un decreto «milleproroghe», un decreto omnibus di cui, forse, il commissario Almunia non ha contezza ed al quale Bruxelles, forse, volgerà lo sguardo con un certo ritardo!
Mi auguro che i colleghi della ex maggioranza parlamentare, che, ancora con una certa arroganza - mi dispiace! -, continua ad esercitare la sua superiorità numerica, si ravvedano e che il sottosegretario D'Andrea ci dica che su questo specifico tema forse si può cambiare idea (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.

ROBERTO COTA. Signor Presidente, abbiamo presentato un emendamento soppressivo del comma 8-sexies dell'articolo 6, perché riteniamo sia indecente la norma prevista nello stesso: è una norma che legittima le solite forme di assistenzialismo e di spesa pubblica incontrollata. Si era introdotto un principio, secondo il quale le pubbliche amministrazioni che non rispettavano il patto di stabilità non potevano ricorrere a nuove assunzioni. Era un principio giusto che poneva le amministrazioni in concorrenza tra di loro, forniva dei parametri; per esempio, un modo di fare, come quello del presidente della regione Campania, sarebbe stato stigmatizzato. Invece, voi che avete fatto? Avete puntualmente riportato il tutto al passato e poi non lamentiamoci se la spesa pubblica cresce e se l'economia non riesce a sfruttare le potenzialità positive che pure oggi avrebbe!
Noi, invece, pensiamo sia necessario abrogare questo comma e reintrodurre il principio secondo il quale chi rispetta le norme sul patto di stabilità, quindi chi amministra in modo virtuoso e si assume le proprie responsabilità possa ricorrere a nuove assunzioni. Chi, invece, non è stato in grado di rispettare i patti deve smetterla con le solite assunzioni clientelari! Il contrario del federalismo è far esplodere la spesa pubblica e scaricare sempre le responsabilità sugli altri, tanto poi paga Pantalone!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bruno. Ne ha facoltà.

DONATO BRUNO. Signor Presidente, vorrei sottoscrivere l'emendamento Baldelli 6.12.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pelino. Ne ha facoltà.

PAOLA PELINO. Signor Presidente, vorrei anch'io sottoscrivere l'emendamento Baldelli 6.12.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.

GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, per ironia della sorte, l'opposizione sta cercando di difendere il comma 561 della legge finanziaria che la maggioranza ha approvato. Ponendo la fiducia sulla finanziaria e quindi approvando anche il comma 561, avete affermato, giustamente, onorevole Ventura, onorevole Duilio, che le amministrazioni che non avrebbero rispettato il patto di stabilità non avrebbero potuto effettuare assunzioni.
Ora, in un provvedimento che non ha nulla a che fare con la legge finanziaria, su un comma che non ha elementi di rilievo per la durata del Governo, la stessa maggioranza misconosce qualcosa di buon senso realizzato un mese fa.
Non mi pare sia il modo di amministrare la finanza pubblica. Non contesto, come ha fatto il collega Baldelli, la costituzionalità legata alla proposta di effettuare 150 mila assunzioni. È una scelta politica. Ma, è inaccettabile il fatto di lasciar fare ciò anche agli enti che hanno dissipato risorse, come è inaccettabile il fatto che la norma sia stata inserita in un decreto-legge e, per di più, di nascosto.
Come per gli interventi precedenti, parlo per lasciare una traccia a futura memoria per la responsabilità che vi assumete. Non potete, dopo nemmeno un mese, misconoscere ciò che ci avete spiegato essere parte sostanziale della vostra politica economica nei confronti degli enti locali.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 6.11, Baldelli 6.12, Benedetti Valentini 6.31 e Ronconi 6.33, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 325
Votanti 324
Astenuti 1
Maggioranza 163
Hanno votato
51
Hanno votato
no 273).

Nessun commento: