martedì 7 agosto 2007

RAGIONPOLITICA.IT: Pubblico impiego: una sanatoria tira l'altra?


di Antonio Maglietta - 7 agosto 2007

E' ormai noto che, con la Finanziaria 2007, il governo di centrosinistra, attraverso le cosiddette «stabilizzazioni» di tutti i lavoratori che non avevano un contratto a tempo indeterminato (ma che già prestavano la loro attività) nella Pubblica Amministrazione, ha promosso una vera e propria sanatoria nel pubblico impiego. I numeri di tale sanatoria sono ancora tutti da scoprire, perché, almeno per il momento, la norma più demagogica - quella che prevedeva la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i contratti che non lo erano (articolo 1, comma 417) - sembra essere finita nel dimenticatoio. La situazione è resa ancor più caotica dalla presenza di circa 70.000 vincitori di concorso (ed altrettanti idonei che reclamano lo scorrimento delle graduatorie) in attesa da anni di firmare l'agognato contratto a tempo indeterminato, ma a cui il governo di centrosinistra, nonostante le continue sollecitazioni ricevute dal parlamento e le legittime aspettative di queste persone, sembra non dare ascolto. Come se non bastasse, è stato previsto che, per gli anni 2008 e 2009, per ogni 10 dipendenti pubblici che cesseranno il servizio saranno assunti 4 precari e solo 2 vincitori di prove selettive pubbliche: il rischio è che questi ultimi, dopo il veto degli anni scorsi dettato dalla presenza del blocco delle assunzioni, si ritrovino con un nuovo ostacolo ed ulteriori dilazioni nell'immissione in ruolo.

Non contenta del caos che si è creato, la sinistra ha pensato bene di porre le basi per una nuova, futura sanatoria, sotto forma di disegno di legge d'iniziativa parlamentare. Chi è il primo firmatario di questo nuovo atto all'insegna del «dentro tutti che c'è posto»? L'onorevole rifondarolo (indipendente), di lotta e di governo, Francesco Saverio Caruso. La proposta di legge reca il titolo: «Disposizioni per la stabilizzazione, attraverso la stipula di contratti a tempo indeterminato, dei lavoratori operanti nelle pubbliche amministrazioni con contratti di lavoro atipici, assegni di ricerca o similari, impegnati in lavori socialmente utili e dipendenti delle ditte o cooperative appaltatrici dei servizi pubblici». Premettiamo che la stabilizzazione di quelle posizioni lavorative che realmente vivono una situazione di precarietà da diversi anni è un atto dovuto, ma definire precariato tutte le forme di lavoro flessibile, senza l'aggiunta - tra le altre cose - del dato temporale, è vera e propria demagogia. All'equazione flessibilità=precariato ormai, in Italia e nel mondo, credono solo quelli delle sinistre «regressiste» - per usare un'espressione cara a Giampaolo Pansa.

Secondo Caruso, basterebbe avere un contratto diverso da quello a tempo indeterminato per essere qualificati come precari. Infatti, all'articolo 1 del suo disegno di legge l'onorevole no global stila con dovizia una lunga lista, tralasciando, come se fosse un inutile orpello, il dato temporale: lavoratori impiegati in lavori socialmente utili o in lavori di pubblica utilità (LSU-LPU); lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.); lavoratori con contratti a progetto; lavoratori interinali; lavoratori con contratti di formazione e lavoro; lavoratori con contratto a tempo determinato; titolari di assegni di ricerca o similari alle dipendenze delle università o degli enti pubblici di ricerca; cantieristi; lavoratori dipendenti delle ditte e cooperative che gestiscono i cosiddetti «servizi pubblici esternalizzati». Insomma: un pò tutti. Ed il rispetto dell'articolo 97, comma 3, della Costituzione («Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge»)? Nessun problema: lo stesso disegno di legge (articolo 4) prevede che il governo disponga l'avvio di procedure concorsuali per soli titoli, con buona pace della meritocrazia e del buon andamento della Pubblica Amministrazione (articolo 97, comma 1, della Costituzione). Come se non bastasse, per l'accesso dall'esterno ai concorsi (o, nella dizione più giusta, pseudo-concorsi) il requisito richiesto è l'aver lavorato per dodici mesi nella Pubblica Amministrazione in una delle posizioni contrattuali già citate in precedenza.

Viene da chiedersi: se il governo deciderà di affossare il famoso, e già citato, comma 417 dell'articolo unico della Finanziaria 2007, la sinistra radicale farà pressioni sull'esecutivo per calendarizzare in parlamento una nuova sanatoria con il disegno di legge Caruso e magari, appoggiandone il contenuto, farlo divenire, senza colpo ferire, legge dello Stato? Paganini non replica, il governo di centrosinistra, invece, quando si tratta di sanatorie e di sprechi, ripete eccome.


LINK
http://www.ragionpolitica.it/testo.8132.pubblico_impiego_una_sanatoria_tira_altra.html

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Figuriamoci se uno come Caruso, che non ha mai lavorato 1 ora in vita sua, poteva prendere le difese di chi ha vinto un concorso e non è ancora stato assunto! E' più facile per lui fare demagogia sul precariato anzichè impegnarsi sulle cose concrete come il nostro problema!

Anonimo ha detto...

La cosa che dà più fastidio è che vogliono far passare l'operazione "stabilizzazione" come un impegno doveroso per risolvere il problema lavorativo delle persone e invece delle persone non gliene frega proprio niente, visto che i vincitori di concorso rimangono a fare la fame. Hanno inventato il precariato nella pubblica amministrazione solo per costruirsi nel tempo un serbatoio di voti a cui attingere continuamente. Nella mia città ci sono precari a tutti i livelli (al museo,nei trasporti, al comune ecc...)e le elezioni sono l'occasione per scambiare il voto con la promessa di una futura stabilizzazione. E la stessa cosa sta accadendo a livello centrale: sono almeno tre anni che ci dicono che non ci sono soldi per assumere i vincitori di concorso (che sono sicuramente in numero minore, quindi meno voti)e ora ci vediamo sorpassati da precari di tutti per le cui assunzioni a tempo indeterminato, magicamente, i soldi si trovano.

Anonimo ha detto...

Art 97 della attuale Costituzione:agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante: corruzione,prostituzione,ereditarietà,
sanatorie,sindacalizzazione.
Sono riusciti, sulla Costituzione, a fare quello che avrebbe avuto bisogno come minimo di una bicamerale.....

Anonimo ha detto...

Forse è ora, ma seriamente di protestare, di fare una manifestazione, non solo di noi idonei e vincitori di concorso, ma di tutti i cittadini onesti e corretti.
Gli italiani sono stanchi di essere considerati stupidi e di dire sempre va bene.
NO non va bene niente, deve essere applicata la legge: si entra solo per concorso e gli anni 2008 - 2009 devono essere assunti i legittimi vincitori.
Dobbiamo far rispettare i nostri diritti....diritti acquisiti.