martedì 9 ottobre 2007

X I VINCITORI (NON ASSUNTI) DEI CONCORSI BANDITI DAL MINISTERO DELLA DIFESA

IV Commissione - Resoconto di martedì 2 ottobre 2007

RISOLUZIONI

Martedì 2 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri.

La seduta comincia alle 12.

7-00128 Papini: Sull'attuazione dei decreti istitutivi CIMA e Diremuni.

(Discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Elena Emma CORDONI (Ulivo), in qualità di cofirmataria, nell'illustrare la risoluzione, sottolinea come il positivo processo di trasformazione che ha interessato gli enti oggetto del presente atto di indirizzo necessiti di essere completato con gli interventi indicati nel dispositivo della risoluzione stessa. In particolare, per quanto riguarda il personale civile, rileva come la parte dispositiva della risoluzione impegni il Governo a bandire concorsi per il completamento delle dotazioni organiche dei predetti centri, al fine di assicurare l'assunzione di giovani che rimpiazzino il personale prossimo al pensionamento, previo svolgimento di un necessario periodo di affiancamento. Si dichiara peraltro consapevole del fatto che tali assunzioni dovranno avvenire nel quadro della disciplina in materia di assunzioni applicabile a tutto il personale del pubblico impiego.
Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI osserva che la risoluzione riguarda due enti della Difesa, entrambi situati nel territorio della Lunigiana, di particolare rilevanza per le loro attività tecnico-industriali-operative: il Centro Interforze Munizionamento Avanzato (CIMA) di Aulla e la Direzione Munizionamento di Cà Moncelo (Diremuni).
Il CIMA è stato costituito col decreto Interministeriale (Difesa/Tesoro/Funzione Pubblica) del 13 luglio 1998, che ha attribuito alla struttura il compito di assicurare l'efficienza del munizionamento in dotazione delle Forze Armate dei materiali occorrenti per la sua logistica.
Con il decreto ministeriale del 20 ottobre 2004, invece, è stato soppresso MARIMUNI e, contestualmente, è stata costituita la Diremuni, al fine di gestire il munizionamento della Marina Militare dell'area settentrionale e di svolgere attività di controllo e difesa delle installazioni relative ai comprensori di Vallegrande, Cà Moncelo Est/Ovest e ai depositi di fabbrica del CIMA.
Sottolinea come i due enti rappresentino importanti realtà industriali e statali, oltre che realtà lavorative fortemente radicate in quell'area, in quanto la maggior parte dei dipendenti civili proviene dalla provincia di Massa Carrara e dai paesi limitrofi.
Il CIMA di Aulla opera nell'ambito dell'Area Tecnico Industriale della Difesa che, con il decreto legislativo del 28 novembre 1997, n. 459, è stata sottoposta ad una profonda riforma mirata soprattutto ad inquadrare le effettive esigenze di supporto tecnico-logistico delle Forze Armate, mediante l'individuazione di un limitato ed efficiente numero di poli di mantenimento.
Per l'assolvimento dei compiti di istituto, il CIMA si avvale di una struttura organizzativa composta da personale civile e militare che, ad oggi, risulta - per la sola componente civile - deficitaria di dieci unità rispetto alle previsioni organiche dal decreto istitutivo.
Per quanto riguarda l'officina pirica del Centro, la normativa antinfortunistica è attuata attraverso la capillare costituzione dei servizi di prevenzione e protezione nonché con la presenza, presso ciascuno Ente/Comando/Reparto, del medico competente incaricato della sorveglianza sanitaria.
La Diremuni di Cà Moncelo opera nell'ambito dell'area tecnico-operativa della Difesa che è stata riorganizzata con il decreto legislativo del 28 novembre 1997, n. 464, allo scopo di perseguire un miglior bilanciamento complessivo dello strumento operativo nelle varie componenti ed articolazioni in chiave interforze.
Rammenta che per il personale civile dell'area tecnico-operativa, ivi compreso il personale della Diremuni, gli indirizzi programmatici sono rivolti ad una sua riqualificazione ed è previsto che esso sostituisca gradualmente il personale militare nelle funzioni amministrative e tecniche per ottimizzare l'utilizzo delle risorse e per la necessità di aprire ulteriori spazi alla componente civile. Attualmente la consistenza della componente civile risulta carente di settantanove unità rispetto alle previsioni tabellari.
Per quanto riguarda le infrastrutture del medesimo ente, sono di prossimo avvio i lavori per il collegamento alla rete fognaria Cà Moncelo, mentre gli altri interventi previsti per il biennio 2007-2008 sono stati riprogrammati per il 2008-2009, in quanto è stato necessario prevedere un prolungamento del periodo transitorio fissato dal decreto istitutivo rivelatosi insufficiente, a fronte delle risorse rese disponibili con le ultime leggi finanziarie.
Per quanto attiene il primo impegno indicato nella risoluzione volto a vincolare il Governo «a definire i regolamenti attuativi dei decreti di struttura del CIMA di Aulla e della Diremuni di Cà Moncelo», osserva come esso risulti già realizzato con l'entrata in vigore, dal gennaio 2007, del Regolamento per l'Amministrazione e la contabilità degli organismi della Difesa (RAD) di cui al decreto del Presidente della Repubblica 21 febbraio 2006, n. 167.
Le istruzioni applicative interne per gli Stabilimenti di Lavoro della Marina Militare, compreso il CIMA, sono state elaborate dall'Ispettorato per il Supporto Logistico e dei Fari della Marina, da cui dipende il CIMA, e sono entrate in vigore, in via sperimentale, a partire dal gennaio 2007 per consentire di apportare le necessarie varianti e aggiornamenti prima di una definitiva adozione.
Tutto ciò premesso, il primo impegno indicato nella risoluzione, a suo avviso, può considerarsi sostanzialmente realizzato.
Per quanto riguarda il secondo impegno che vincola il Governo «a predisporre idonei finanziamenti per completare e definire gli interventi strutturali», la legge del 27 dicembre 2006, n. 296, (Legge Finanziaria 2007) ha imposto a tutte le Amministrazioni un generico obbligo di ottimizzazione delle risorse per la realizzazione delle infrastrutture, nel cui ambito vanno necessariamente ricomprese anche le aree tecnico-industriali ed operative della Difesa.
Ritiene pertanto che l'impegno possa essere accolto, purché venga riformulato nel senso di impegnare il Governo «a predisporre idonei finanziamenti nell'ambito più generale della programmazione delle risorse per l'ammodernamento e l'adeguamento delle infrastrutture».
In merito al terzo impegno che obbliga il Governo «a predisporre idonei concorsi per le assunzioni a completamento delle dotazioni organiche del personale civile previsti dai decreti istitutivi CIMA e Diremuni», ritiene che la situazione attuale dovrebbe migliorare al termine dei percorsi formativi in atto, che dovrebbero consentire, almeno in parte, il ripianamento delle vacanze esistenti.
Per quanto riguarda le assunzioni di personale per il 2007, ricorda che è ancora vigente il «blocco delle assunzioni», mentre la Finanziaria 2007, all'articolo 1, comma 523, ha stabilito che per gli anni 2008-2009 le Amministrazioni dello Stato possono procedere, per ciascun anno, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limiti di un contingente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente.
In tale quadro, per il ripianamento delle esigenze relative al personale tecnico-specializzato in relazione alle vacanze organiche in atto e dei prevedibili pensionamenti, propone di riformulare la risoluzione nel senso di impegnare il Governo «a stabilire tra le priorità le esigenze di ripianamento del personale tecnico dei due enti in questione, a decorrere dal 2008, nell'ambito delle quote stabilite dalla legge finanziaria 2007 per le assunzioni dei vincitori dei concorsi già espletati (20 per cento delle cessazioni annue dal servizio)» e «a prevedere espressamente specifici concorsi per le assunzioni di personale a completamento delle dotazioni organiche del personale civile stabilite dai decreti istitutivi CIMA e Diremuni, nella programmazione triennale del fabbisogno relativa al triennio 2008-2010».

Elena Emma CORDONI (Ulivo), anche a nome del deputato Papini, riformula la risoluzione come proposto dal Governo.

Giuseppe COSSIGA (FI) ritiene che, per quanto riguarda le assunzioni del personale, la riformulazione proposta dal Governo equivalga, almeno nel breve periodo, ad un «vorrei, ma non posso». Pertanto, pur apprezzando lo sforzo dei presentatori e del Governo, ritenendo che il dispositivo della risoluzione come riformulato non risolva nella sostanza i problemi dei lavoratori, dichiara di non poter esprimere un voto favorevole sulla risoluzione.

Andrea PAPINI (Ulivo), replicando alle osservazioni del deputato Cossiga, sottolinea come la riformulazione proposta dal Governo, muovendosi correttamente nel rispetto dei vincoli legislativi e indicando comunque delle priorità da realizzare, risulti pienamente efficace.

Giuseppe COSSIGA (FI) ribadisce la sua posizione circa la sostanziale inefficacia del testo della risoluzione come riformulato.

Elena Emma CORDONI (Ulivo) osserva come gli impegni al Governo risultino integralmente realizzabili sia perché lo sforzo finanziario richiesto è del tutto ragionevole sia perché, nell'ambito dei vincoli imposti dalla finanziaria 2007, vi è lo spazio per dare impulso a nuove assunzioni anche negli enti oggetto della risoluzione.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI, dopo aver ribadito che CIMA e Diremuni sono due enti che hanno subìto un processo di trasformazione infrastrutturale che deve essere ultimato, sottolinea come il disegno di legge finanziaria 2008 stanzi venti milioni di euro per gli arsenali di cui otto milioni per l'Arsenale di Taranto. Nel ritenere che tale stanziamento rappresenti un segno della sensibilità del Governo verso la ristrutturazione degli arsenali militari, auspica che nella discussione parlamentare del predetto disegno di legge le citate risorse possano essere incrementate, anche attingendo ai proventi derivanti dalle dismissioni degli immobili della Difesa. Per quanto riguarda invece il problema delle assunzioni del personale, sottolinea come, per effetto dell'impegno risultante dalla risoluzione, le assunzioni relative a CIMA e Diremuni saranno considerate prioritarie.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00128 Papini nel testo riformulato che assume il numero 8-00084 (vedi allegato).

La seduta termina alle 12.25.

LINK
http://legxven.camera.it/_dati/leg15/lavori/bollet/200710/1002/html/04/comunic.htm

TESTO RISOLUZIONE PAPINI
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00084
presentata da
ANDREA PAPINI
martedì 2 ottobre 2007 pubblicata nel bollettino n.233


La IV Commissione,
premesso che:
lo stabilimento CIMA Centro Interforze Munizionamento Avanzato di Aulla è una realtà molto complessa che opera efficacemente in varie e diverse direzioni avvalendosi di personale tecnico altamente specializzato ed in grado di intervenire autonomamente anche nelle situazioni più varie;
il CIMA è stato istituito con decreto interministeriale in data 13 luglio 1998, registrato il 14 ottobre 1998 n. 1336 con i compiti istituzionali di carattere tecnico-industriale mentre le attività di natura tecnico-operativa, nel transitorio affidati alla Divisione Operativa coesistente con il CIMA;
con l'emanazione del decreto interministeriale datato 20 ottobre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n. 67 del 22 marzo 2005, viene soppresso lo stabilimento di munizionamento navale di Aulla (Marimuni-Aulla) e costituita la Direzione di Munizionamento della Marina Militare di Cà Moncelo (Diremuni-Cà Moncelo). L'Articolo 5 del suddetto decreto stabilisce un periodo transitorio di 24 mesi in cui i compiti istituzionali della succitata Diremuni verranno svolti dalla Divisione Munizionamento temporaneamente costituita alle dipendenze del CIMA Aulla;
il centro CIMA e la Direzione Munizionamento Cà Moncelo rappresentano le più grosse realtà industriali statali presenti nel territorio Lunigianese in tutta la provincia di Massa Carrara;
si tratta di una realtà lavorativa fortemente radicata nel territorio in quanto la maggior parte dei dipendenti civili proviene dai vari paesi limitrofi. Lo Stabilimento occupa 363 dipendenti civili di cui 223 uomini e 140 donne (pari al 37 per cento). A questi si aggiungono 329 militari tra Ufficiali, Sottufficiali e Militari per un totale di 692 addetti;
lo stabilimento sorge nel Comune di Aulla (Massa Carrara) al Km 1 della strada statale n. 63 del Cerreto e si estende lungo la valle del torrente Dorbola per una lunghezza di 3.300 m circa occupando una superficie di circa 607.000 mq; è diviso in quattro zone collegate da una rete viaria interna costituita da strade, piazzali e ben 13 ponti in cemento (l'area coperta del CIMA comprende quasi 200 fabbricati dei quali 111 di uso generale - uffici, officine, magazzini, eccetera -, 77 adibiti a depositi munizioni e 10 a caserme, foresterie e palazzine logistiche, 4 mense);
lo stabilimento trova la sua ragione d'essere nel munizionamento e nelle attività ad esso connesse come emanazione di capitolati d'appalto, la compilazione di tutte le norme tecniche e disegni d'uso nella Marina militare, i collaudi d'officina ed al tiro (anche per conto di Marine Estere), le verifiche chimiche delle polveri di lancio, i riordinamenti, i confezionamenti, studi sperimentazioni e realizzazione di eventuali prototipi, le manutenzioni, il mantenimento in efficienza del munizionamento avanzato, il supporto logistico/operativo alle unità Navali e a Comandi/Enti, cercando anche di affiancare, a quelle tradizionali, nuove attività come, ad esempio, le attività relative alle mine ed al controminamento o la demilitarizzazione ed eliminazione del munizionamento dichiarato fuori uso od obsoleto. Di recente si sono riorganizzati i settori di lavoro deputati al confezionamento ed al caricamento delle cartucce e dei proiettili;
sono stati ridisegnati i cicli e i flussi di lavorazione per rendere la produzione lineare e funzionale, coinvolgendo pienamente il personale nell'attività produttiva, e sono stati introdotti piani di campionamento statistici e una prima sperimentazione dei criteri di qualità;
il Centro Interforze può rappresentare una risorsa per tutte le Forze Armate; la potenzialità ed il mantenimento della professionalità storicamente acquisita del Centro è tale che, quotidianamente, sono espletati compiti e quantità di lavoro che possono essere indirizzati anche presso altri Enti o in Agenzia Industria Difesa, così come sarebbe possibile, da parte del Centro, esperire compiti ed attività a favore delle componenti militari della NATO;
affinché la capacità produttiva del Centro Interforze risulti al massimo funzionale e ottimamente impiegata debbono essere attuate procedure e relazioni che permettano a tutte le Forze Armate l'utilizzo di questa struttura/strumento ed è pertanto necessario che al più presto siano definiti i regolamenti applicativi dei decreti istitutivi CIMA e Diremuni;
la ristrutturazione delle officine in area pirica del Centro permetterà inoltre a questo di affrontare, in maggiore sicurezza, le lavorazioni sulle componenti del munizionamento avanzato. L'area pirica del Centro, che risulta essere una delle poche ancora attiva in ambito Forze Armate, non deve essere sottostimata, mantenendo l'attenzione necessaria affinché anche le opere e le strutture garantiscano il massimo della protezione e della sicurezza nelle lavorazioni;
nel programma delle infrastrutture da finalizzare o avviare, rientra il collegamento della rete fognaria Cà Moncelo, la sostituzione delle coperture dei tetti, l'impianto di riscaldamento ad acqua calda nella I zona, il LAN per la II zona/Distaccamenti, l'adeguamento delle infrastrutture esistenti a Cà Moncelo Est per trasferimento direzione futura Diremuni, l'adeguamento/riconversione dell'officina MK 46 di Vallegrande per consentire attività di riordino munizionamento;
le risorse destinate a queste opere hanno prodotto un risultato che va ulteriormente ottimizzato; sono necessari nuovi finanziamenti destinati a sviluppare l'assetto delle officine e soprattutto ad incrementare attraverso la formazione la capacità di intervento del personale qualificato e riconvertito alle nuove professioni/impieghi;
pur in conclusione delle azioni di riconversione e riqualificazione professionale che hanno interessato il CIMA, permangono le carenze organiche delle qualifiche professionali dell'Area C (quadri tecnici e amministrativi) che permettono il mantenimento e lo sviluppo dei compiti preordinati dai Decreti Istitutivi, mentre si assiste all'occupazione dei ruoli destinati al personale civile da parte di quello militare (moltiplicazione e/o sdoppiamenti di incarichi) e i recenti pensionamenti determinano un forte ridimensionamento della capacità operativa e produttiva di entrambi gli Enti. Inoltre si è di fronte ad un costante «dimagrimento» soprattutto nelle qualifiche funzionali di Area B, in professionalità che operano su materiali e manufatti di munizionamento, perdendo costantemente in professionalità e potenzialità operativa;
la gestione di questi strumenti operativi ed industriali che garantiscono l'efficienza e l'efficacia dello strumento militare e delle Forze Armate non può essere devoluta a soggetti che perseguono unicamente la logica del profitto e le regole del mercato; la gestione pubblica garantisce e contemporaneamente è fonte di regolamentazione di questo settore del mercato del lavoro;
l'economicità delle strutture CIMA e la Diremuni risiede nella corretta organizzazione e gestione delle risorse umane e dei materiali a disposizione; forme di gestione private o semiprivate si sono rivelate infatti, nel medio periodo, meno vantaggiose di una diretta e continua gestione da parte del Ministero della Difesa;
impegna il Governo:
a predisporre idonei finanziamenti nell'ambito più generale della programmazione delle risorse per l'ammodernamento e l'adeguamento delle infrastrutture;
a stabilire tra le priorità le esigenze di ripianamento del personale tecnico dei due enti in questione, a decorrere dal 2008, nell'ambito delle quote stabilite dalla legge finanziaria 2007 per le assunzioni dei vincitori dei concorsi già espletati (20 per cento delle cessazioni annue del servizio);
a prevedere espressamente specifici concorsi per le assunzioni di personale a completamento delle dotazioni organiche del personale civile stabilite dai decreti istitutivi CIMA e Diremuni, nella programmazione triennale del fabbisogno relativa al triennio 2008-2010.
(8-00084) «Papini, Cordoni».

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