venerdì 30 novembre 2007

AGENZIA ENTRATE: BONADONNA, CAMERA ANNULLA ASSUNZIONE IDONEI

Roma, 30 nov. - Il Governo alla Camera annulla l'accordo approvato sull'assunzione di idonei all'Agenzia delle Entrate.
E' questa la denuncia del senatore di Rifondazione Comunista Salvatore Bonadonna per il quale si tratta di una "inaccettabile provocazione: il governo ha presentato alla Camera un emendamento alla Finanziaria con cui vanifica la norma approvata dal Senato e concordata con il governo". Una norma che consente "di procedere all'assunzione degli idonei delle graduatorie - nota Bonadonna - ai concorsi all'Agenzia delle Entrate e altre Agenzie fiscali".
Bonadonna accusa pertanto il Governo di 'doppiogiochismo' e parla di "un atto che mette in crisi la credibilita' dei rapporti tra governo e parlamento: e tutti noi membri della Commissione Finanze del Senato che abbiamo seguito puntualmente la vicenda, a partire dal suo presidente, abbiamo segnalato le
preoccupazioni legate agli intendimenti di 'qualcuno' di stravolgere quanto concordato al Senato in una lettera al presidente del consiglio. Faccio ora appello al presidente Prodi affinche' non consenta che un'offesa cosi' grave venga rivolta al pronunciamento del Senato, anche perche' essa - conclude - mette in forse la credibilita' del governo a fronte della stessa maggioranza al Senato".


Un possibile regalo di Natale?

FINANZIARIA:GOVERNO,EVASIONE E'GIOCO A DUE, PIU' CHANCE FURBI

ROMA, 30 NOV - La lotta all'evasione? Come un gioco a due, vince chi e' piu' intelligente.
E' il senso della lunga relazione illustrativa all'emendamento del Governo alla Finanziaria che punta a
modificare le norme introdotte al Senato per assumere nuovi ispettori del Fisco all'Agenzia delle Entrate chiedendo di avere 'mani piu' libere' nella selezione del nuovo personale.
Infatti - si spiega - se la lotta all'evasione fosse un gioco sarebbe come ''un gioco a due'' e la caratteristica del gioco sarebbe che una delle due parti, il potenziale evasore, ''avrebbe molte piu' chance di vincere rispetto a chi interpreta la parte del Fisco''. Per questo dalla parte del Fisco ci vogliono persone 'furbe' anche perche' ''la variabile deterrenza'' e' influenzata ''fondamentalmente dal fattore intelligenza''. E ''il testo della disposizione approvata dal Senato non risponde all'esigenza prospettata''.
Tornando al 'gioco lotta all'evasione' il Governo spiega quindi che ''il giocatore che in questo gioco ha molte meno possibilita' di vincere non puo' permettersi di sbagliare le poche carte che ha e questo significa che deve saperle sfruttare dando fondo a tutte le sue migliori energie intellettuali. Che ovviamente sono giocabili solo se e in quanto se ne disponga''.
E proprio questo chiede il Governo: di disporre dei migliori.
Cioe' quelli che nei recenti concorsi hanno raggiunto un voto massimo (tra 27 e 30). Questa percentuale sarebbe del 40% negli ultimi concorsi ed appena dell'1% tra gli idonei dei vecchi concorsi.

giovedì 29 novembre 2007

Entrate, Bonadonna (Prc): Non toccare norma su assunzione idonei

Roma, 29 NOV (Velino) - "Giunge notizia che il governo ha presentato alla Camera un emendamento all'articolo 14 della Finanziaria con il quale vanifica la norma, approvata dal Senato e concordata con il governo, per procedere all'assunzione degli idonei delle graduatorie ai concorsi all'agenzia delle Entrate e alle altre agenzie fiscali". Lo dichiara in una nota il senatore del Prc Salvatore Bonadonna, che aggiunge: "Considero una provocazione inaccettabile questo atto. Mette in crisi la credibilita' dei rapporti tra governo e Parlamento. Tutti noi membri della commissione Finanze del Senato che abbiamo seguito puntualmente la vicenda, a partire dal presidente Benvenuto, abbiamo avuto modo di segnalare le preoccupazioni legate agli intendimenti di 'qualcuno' di stravolgere quanto concordato al Senato".
Per questo motivo, conclude Bonadonna, "faccio appello al presidente Prodi affinche' non consenta che un'offesa cosi' grave venga rivolta al pronunciamento del Senato, anche perche' essa mette in forse la credibilita' del governo a fronte della stessa maggioranza al Senato".

PROPOSTA DI RELAZIONE DI MINORANZA SULLA FINANZIARIA 2008 DELLA COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA

Legge finanziaria per l'anno 2008 (C. 3256, approvato dal Senato).

Bilancio dello Stato per l'anno 2008 e bilancio pluriennale 2008-2010 (C. 3257 e relative note di variazioni C. 3257-bis e C. 3257-ter, approvato dal Senato).

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'anno finanziario 2008.

PROPOSTA DI RELAZIONE DI MINORANZA
La XI Commissione (Lavoro pubblico e privato),

esaminato il disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)», nelle parti di propria competenza;
premesso che:

l'articolo 145, comma 3, disponendo per le pubbliche amministrazioni il divieto di assumere con forme contrattuali di lavoro flessibile, previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, sancisce una netta discriminazione tra pubblico e privato e, implicitamente, costituisce una ammissione della incapacità del sistema italiano di sottrarsi alla logica della sanatoria, giustificata dalla sbagliata equazione flessibilità=precariato;

la citata disposizione, inoltre, prevedendo una deroga esclusiva per il settore pubblico alle norme civilistiche in materia di lavoro, determina un pericoloso regresso rispetto alle scelte del Legislatore negli anni '90 che portarono alla privatizzazione del pubblico impiego, sotto la forte spinta della necessità di ammodernare l'apparato e l'attività delle amministrazioni pubbliche, di cui non si potevano più tollerare sprechi ed inefficienze;

le disposizioni relative ai commi 5, 6 e 8 dell'articolo 145, che prevedono una limitazione dello strumento del lavoro straordinario nelle amministrazioni statali, reprimono, in generale, la produttività del lavoro nel settore pubblico e, nello specifico, penalizzano e non agevolano il lavoro delle Forze armate e di polizia, nonché quello dei vigili del fuoco;

l'articolo 146, comma 5, prevedendo la formula «espletamento di procedure selettive di natura concorsuale», invece di quella più rigorosa di «superamento di procedure concorsuali», o comunque di «superamento di un concorso pubblico», in ordine alle modalità di accesso ai ruoli delle pubbliche amministrazioni, viola l'articolo 97 della Costituzione e il dettato della sentenza della Corte costituzionale n. 205 del 2004, la quale sancisce che: «Anche in regime di impiego pubblico privatizzato, infatti, il collocamento in ruolo costituisce la modalità attraverso la quale si realizza l'inserimento stabile dell'impiegato in un posto della pianta organica di una pubblica amministrazione, cosicché la garanzia del concorso pubblico non può che riguardare anche l'ipotesi di mera trasformazione di un rapporto contrattuale a tempo indeterminato in rapporto di ruolo, allorché - come si è detto - l'accesso al suddetto rapporto non di ruolo non sia a sua volta avvenuto mediante una procedura concorsuale»;

lo stesso articolo 146, comma 5, non facendo espresso riferimento a concorsi pubblici con riserva di posti, in cui la percentuale della riserva a favore degli interni non sia particolarmente elevata, è lacunoso, irrazionale e viola gli articoli 3, 51 e 97 della Costituzione e contrasta con la giurisprudenza costante della Corte costituzionale (sentenze n. 1 del 1999 e n. 194 del 2002);

secondo la Corte costituzionale: «è noto che il modello concorsuale richiede che la selezione avvenga con criteri tali "da prevedere e consentire la partecipazione anche agli estranei, assicurando cosi il reclutamento dei migliori", e a tale modello si deve ricorrere anche per scongiurare "gli effetti distorsivi" che il criterio dei concorsi interni può produrre» (sentenze n. 313 del 1994 e n. 194 del 2002);

sempre l'articolo 146, comma 5, spostando alla data del 28 settembre 2007 il termine di cui all'articolo 1, comma 526, della Finanziaria 2007, posticipandolo di un anno, configura la possibilità di qualificare impropriamente come «precari» anche i lavoratori con contratto a tempo determinato con pochi mesi di anzianità di servizio, pur essendo noto che la qualificazione del concetto di precarietà nel mondo del lavoro non può prescindere da un dato temporale che non può non essere che di lunga durata e, comunque, non di qualche mese;

l'articolo 146, da un lato, con il comma 5, apre la possibilità della stabilizzazione ad una platea di oltre 120.000 lavoratori con contratto a tempo determinato, e dall'altro, con il comma 9, prevede di finanziare l'operazione con un fondo esiguo, pari a 60 milioni di euro, da ripartire in parti eguali nel triennio 2008-2010, che si vanno ad aggiungere ai 50 milioni di euro stanziati con la Finanziaria 2007, rischia di ingenerare un aumento del contenzioso nei confronti della pubblica amministrazione, con grave danno alle casse dello Stato;

l'articolo 146, non fornendo alcuna risposta alle legittime richieste di assunzione di vincitori e idonei dei concorsi pubblici, che vengono ingiustamente penalizzati a favore delle progressioni interne e della sanatoria indiscriminata dei precari, quest'ultima possibile solo in teoria, svilisce il principio della meritocrazia nell'ambito delle procedure di reclutamento, con grave danno al buon andamento della pubblica amministrazione;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.

«Baldelli, Bodega, Fabbri».


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mercoledì 28 novembre 2007

tratto da LA STAMPA di oggi...

Il concorso sì bello e perduto

MICHELE AINIS

In Italia farsi largo sulla base del talento è diventata un’impresa da alpinisti. Sulla competenza trionfa per lo più l’appartenenza, la tessera di partito, la spintarella di cricche e camarille. Sarà per questo che 9 italiani su 10 pensano che per trovar lavoro serva la raccomandazione giusta (sondaggio Swg diffuso il 26 novembre). Sarà per questo che il 61% (secondo l’ultimo rapporto Censis sulla mobilità sociale) considera risorse economiche e relazioni personali ben più importanti del merito, se vuoi riuscire nella vita.

Non che manchino le regole. Se è per questo, ne abbiamo fin troppe. Siamo il quinto Paese regolamentato al mondo, ma le nostre 50 mila leggi non garantiscono il reclutamento dei migliori, bensì la raffinata selezione dei peggiori. Vale nel campo delle libere professioni, dove ordini e collegi mettono un tappo all’illustre sconosciuto. Così - per dirne una - nel decennio 1995-2005 la spesa per i farmaci si è impennata del 92,1%, mentre le nuove farmacie misurano il 7,8%. Nello stesso tempo la domanda di servizi notarili è cresciuta del 21,4%, i notai del 4,5%. Ma dov’è scritto che non si possa liberalizzare quest’antica (e ben remunerata) professione?

Tuttavia se c’è un campo dove il delitto si consuma con tutti i crismi del diritto, questo campo è la nostra cittadella pubblica, l’amministrazione dello Stato. Sarà capitato a molti d’incontrare il personaggio descritto da Francesco Merlo tempo addietro: nel comune di Catania c’era un ragazzo timido e silente, che stava lì per esclusivi meriti parentali. Chi era? Il «muto agevolato». Ecco, i nostri uffici pubblici sono ormai pieni di muti agevolati, il cui ingresso nelle stanze dei bottoni viene favorito da un fenomeno di cui si parla poco: la morte dei concorsi. Nel solo quindicennio 1975-1990 il 60% degli impiegati pubblici è stato immesso in ruolo senza alcun concorso, nonostante la denunzia inascoltata di Sabino Cassese. In seguito questo malcostume si è aggravato, anche e soprattutto per il blocco dei concorsi, prorogato di anno in anno dalle varie Finanziarie. C’è ovviamente qualche deroga, ma come gocce nel mare. Sicché sono meno di 600 i bandi pubblicati da regioni e ministeri fra il 2000 e il 2006. Nel 2005, per citare un solo esempio, vennero assunti tramite una regolare selezione appena 800 dipendenti in tutti i ministeri, negli enti previdenziali meno di 300. L’ultimo corso-concorso per i dirigenti è di 9 anni fa. Il vecchio ministro ha bloccato i concorsi da professore nelle università, il nuovo non ha sbloccato il blocco.

Ma non è giusto gettare via il bambino insieme all’acqua sporca. Benché di questi tempi la tentazione sia diffusa, come mostra la parabola del bipolarismo all’italiana: funziona male, però invece di correggerlo c’è chi vuol riesumare la prima Repubblica. Quanto ai concorsi, tuttavia, per liberarcene dovremmo inoltre liberarci di una norma costituzionale (l’art. 97) che li prescrive come regola per l’accesso ai pubblici impieghi. E tale regola conserva inalterate tutte le sue ragioni. Il concorso infatti garantisce (o meglio dovrebbe) l’imparzialità della selezione, nonché l’indipendenza dell’amministrazione rispetto alla politica. Ecco perché la politica al contrario preferisce i co.co.co., i contratti a termine, la precarizzazione del lavoro pubblico. Perché così sceglie i fedeli, riservando loro una sanatoria alla prima occasione. E infatti la Finanziaria 2007 ha assunto senza uno straccio di concorso 150 mila precari nella scuola, quella del 2008, a quanto pare, ne assumerà altri 400 mila. Se vogliamo dare fiato al merito, è invece opposta la strada da percorrere. Una legge quadro sui concorsi, che garantisca la terzietà dei commissari rispetto ai candidati. E magari un’unica procedura annuale per ogni categoria professionale, con un albo degli idonei dal quale possano pescare le varie amministrazioni.

mercoledì 21 novembre 2007

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO (la responsabilità del contenuto è dell'autore dell'email)

Illustrissimo Sig. Sindaco di Sassari Gianfranco Ganau,

le scrivo con la speranza che possa leggere le mie parole e prendere atto della mia posizione.
Come ben sa nel Nostro Comune è stato recentemente espletato un concorso per 7 posti di agente di Polizia Municipale a tempo indeterminato.
Io ho riversato le mie speranza per poter costruire un futuro fatto di certezze in questo concorso e con dei sacrifici ho studiato e alla fine sono risultato idoneo posizionandomi sedicesimo in graduatoria .
Ora, alla luce della finanziaria 2007 e di quella del 2008 e soprattutto in virtù della delibera di giunta del 6 novembre 2007 avente ad oggetto “Programma triennale fabbisogno personale 2007/2009 – integrazione e modifica” che prevede la stabilizzazione di 3 agenti di P.M. precari, provo una certa preoccupazione nel considerare la possibilità di subire un’ingiustizia nel vedere sopraffatta la meritocrazia che è lecito aspettarsi.
Dico questo perchè i cosiddetti “precari” della Polizia Municipale di Sassari hanno partecipato allo stesso concorso, volto a constatare l’idoneità per ricoprire il ruolo di Agente a tempo indeterminato, a cui ho partecipato io e molti di questi non sono risultati idonei. Perciò mi pare assolutamente lecito e legittimo considerare ingiusto che questi vengano assunti scavalcando gli idonei della graduatoria valida.
Aggiungo inoltre che io alle precedenti selezioni per il ruolo di Agente di Polizia Municipale non ho preso parte perché consapevole della natura a termine del contratto di lavoro.
Mi domando anche se un idoneo o vincitore di concorso in attesa di una chiamata, magari disoccupato, che non percepisce un centesimo sia da tutelare meno rispetto ad uno che almeno per un periodo (e consapevole che sarebbe stato per un periodo definito) quel posto di lavoro lo ha avuto.
Ho sempre creduto nelle Istituzioni e nel loro ruolo e mi auguro vivamente di non dovermi ricredere.
Nella speranza che Lei possa prendere per lo meno in considerazione quanto da me esposto, ringrazio e colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

Sassari, 20/11/2007

LETTERA FIRMATA

lunedì 19 novembre 2007

La Finanziaria 2008 e i precari del pubblico impiego


di Antonio Maglietta - 17 novembre 2007

La Finanziaria 2008, dopo l'approvazione al Senato, passerà alla Camera. Durante il dibattito a Palazzo Madama è stato chiaro l'imbarazzo di molti moderati del centrosinistra nel votare sì ad alcuni articoli molto discutibili come, ad esempio, l'articolo 93 sulle norme in materia di reclutamento nel pubblico impiego. Il nucleo del citato articolo riguarda, soprattutto, alcune modifiche all'impianto della Finanziaria 2007 sulla sanatoria dei precari del pubblico impiego. E' stato pubblicizzato come un successo epocale l'aver previsto che i precari reclutati nella Pubblica Amministrazione, senza aver superato un concorso, ora avranno l'obbligo di farne uno qualora beneficiassero delle procedure di stabilizzazione, dimenticando però, colpevolmente, che senza la previsione di alcuna procedura selettiva, le norme sulle stabilizzazioni, come già asserito fin da subito da esponenti di Forza Italia, con riferimento alla Finanziaria 2007, sono palesemente incostituzionali. Infatti la sentenza n. 205 del 2004 della Corte Costituzionale sancisce che: «Anche in regime di impiego pubblico privatizzato, infatti, il collocamento in ruolo costituisce la modalità attraverso la quale si realizza l'inserimento stabile dell'impiegato in un posto della pianta organica di una pubblica amministrazione, cosicché la garanzia del concorso pubblico non può che riguardare anche l'ipotesi di mera trasformazione di un rapporto contrattuale a tempo indeterminato in rapporto di ruolo, allorché - come si è detto - l'accesso al suddetto rapporto non di ruolo non sia a sua volta avvenuto mediante una procedura concorsuale».
Ma le criticità dell'articolo 93 della Finanziaria 2008 non finiscono qui. Ad esempio si sposta alla data del 28 settembre 2007, differendola di un anno, il limite temporale prima del quale la stipula del contratto a tempo determinato permette l'acquisto, da parte del lavoratore, del beneficio di poter accedere alle procedure di stabilizzazione. In pratica, un dipendente pubblico che ha stipulato un contratto a tempo determinato, ad esempio, alla data del 27 settembre di quest'anno, si ritroverà l'impropria patente di «precario» in tasca, con solo qualche mese di anzianità lavorativa alle spalle, e la possibilità di venire stabilizzato secondo il combinato disposto Finanziaria 2007 e 2008. Una vera e propria presa in giro nei confronti dei precari storici con tanti anni di anzianità di servizio sul groppone. La formulazione dell'articolo, così come è, determinerà con tutta probabilità anche un pericoloso aumento del contenzioso con le pubbliche amministrazioni, con grave danno alle casse dello Stato. Infatti, a dispetto di un fondo esiguo (60 milioni di euro in tre anni - 20 milioni ogni anno - che si aggiungono ai 50 milioni già stanziati con la manovra 2007), con il quale sarebbero possibili solo 2/3000 stabilizzazioni, si promette il «paradiso» del posto fisso ad una potenziale platea di circa 120.000 impiegati pubblici con contratto a tempo determinato.
Insomma, dopo aver cestinato il criterio del merito, dimenticando la questione aperta dei vincitori di concorso e degli idonei non assunti, il governo sta affrontando la questione «precari del pubblico impiego» con la sindrome «dottor Jeckyll e Mr. Hyde». Infatti, si traveste da buon dottor Jeckyll quando promette il paradiso del posto fisso a circa 120.000 impiegati pubblici con contratto a tempo determinato, salvo poi assumere le sembianze del cattivo Mr. Hyde quando finanzia l'operazione con una mancia caritatevole e misericordiosa di 110 milioni di euro che in realtà ne stabilizzerebbe solo 2/3000. La «doppia faccia» è tanto paradossale quanto drammatica se si pensa che alcune persone, dopo la promessa del posto fisso, si ritroveranno con un pugno di mosche in mano. Non sarebbe stato meglio non illudere la gente e dire, sin da subito, che i soldi per le stabilizzazioni non ci sono? Invece no. Abbiamo assistito alla vittoria della demagogia dell'area comunista/antagonista del centrosinistra che non ha perso tempo nell'esprimere la propria soddisfazione: «E' una grande vittoria di tutta la sinistra» hanno affermato i capigruppo al Senato di Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica e Comunisti Italiani, - Russo Spena, Salvi e Palermi. «Abbiamo lavorato su questo articolo e ai suoi successivi emendamenti insieme, con grande fatica e impegno comuni, avendo individuato in questo obiettivo di civiltà uno dei principali punti di avanzamento sociale che la Finanziaria ci avrebbe consentito di fare». E ancora: «Un passo importante per la lotta al precariato che si aggiunge alle prime misure approvate già dall'altr'anno e che, dopo le prime vittorie nel settore pubblico, dovrà estendersi anche al settore privato». L'avvertimento è chiaro.
Dopo la vittoria nel pubblico impiego, ora tocca al settore privato e, quindi, l'attenzione si sposta sul disegno di legge che recepisce il protocollo sul welfare del 23 luglio scorso, ora in discussione in commissione Lavoro alla Camera. Su questo provvedimento, la spaccatura tra moderati e comunisti/antagonisti è profonda e nessuna delle due parti si può permettere di cedere all'altra perché la posta in gioco è altissima: la dignità politica ed il consenso elettorale, in breve l'esistenza stessa di queste formazioni politiche. I moderati non possono cedere perché la loro linea è stata già sonoramente sconfitta al Senato, mentre l'area comunista/antagonista non può permettersi di non portare a casa l'abolizione del job on call, messo da sempre sotto accusa come classico esempio di lavoro precarizzante, o l'abolizione del tetto sui lavori usuranti, che però farebbe saltare la copertura finanziaria del provvedimento, oltre a provocare un considerevole aumento della spesa pubblica. Tuttavia l'intesa, quando ci sono di mezzo le poltrone del potere, è sempre possibile, ma è pure vero, però, che sarebbe un accordo talmente al ribasso che sancirlo porterebbe più guasti nel lungo periodo (in termini di consensi nel proprio elettorato) della scelta, invece, di far saltare il banco e quindi l'intero accordo politico sul welfare.

Antonio Maglietta

venerdì 16 novembre 2007

P.A.: BALDELLI (FI), NICOLAIS CHIEDA SCUSA A VINCITORI CONCORSI

Roma, 16 nov. (Adnkronos) - ''Ci vuole la faccia del Ministro Nicolais per vantare come un risultato positivo l'assunzione di 2.135 vincitori e idonei di concorsi pubblici, su un totale di almeno 150.000, il resto dei quali resterà a casa disoccupato, pur avendo superato una prova selettiva, e si vedrà scavalcato dalle progressioni interne e dalla sanatoria dei cosiddetti precari''. E' quanto afferma in una nota l'onorevole Simone Baldelli, componente del Direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Lavoro di Montecitorio.
''Il Ministro abbia almeno la buona creanza di chiedere scusa per il mancato rispetto degli impegni a cui lo vincolava il Parlamento, in seguito al dispositivo della mozione della CdL approvata ad aprile, e per non aver saputo affrontare una vicenda gravissima come questa che lede la serietà della pubblica amministrazione e il principio della meritocrazia'', continua Baldelli.


FILM DI FICARRA E PICONE SUI CONCORSI PUBBLICI IN ITALIA

P.A.: NICOLAIS, AL VIA ASSUNZIONI VINCITORI CONCORSI

Roma, 16 nov. - (Adnkronos) - Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato due importanti provvedimenti su proposta del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella P.A. di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze. Il primo riguarda le Amministrazioni sottoposte al blocco delle assunzioni, per le quali è stata autorizzata l'assunzione di un contingente di personale pari complessivamente a 4.497 unità, di cui 2.135 vincitori e idonei di concorsi pubblici, 2.362 vincitori nell'ambito delle progressioni verticali, riservate al personale interno, per le quali l'onere finanziario è calcolato sul differenziale di spesa. Le risorse finanziarie necessarie, come previsto dalla Legge finanziaria 2007, sono pari ad Euro 84.171.580.
Il secondo autorizza gli Enti di ricerca alla stabilizzazione ed assunzione di un contingente di personale pari complessivamente a 801 unità, nel limite di una spesa complessiva annua lorda di Euro 29.999.562. Entrambe le assunzioni potranno decorrere dal 1° dicembre 2007. I decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che formalizzano le predette ripartizioni saranno inviati ai competenti organi di controllo e quindi pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
''Con i provvedimenti approvati -precisa il Ministro Nicolais- tenuto conto delle limitate risorse finanziarie, si è cercato di rispondere da un lato alle esigenze strettamente indispensabili ed urgenti delle amministrazioni, in considerazione delle priorità di immissione individuate dal legislatore, nonché di quella dei vincitori di concorso, dall'altro alla volontà di ridurre il precariato nel sistema degli enti di ricerca, consentendo di soddisfare anche una quota rilevante di fabbisogno di personale richiesto dagli stessi.''

ASSUNZIONI IN DEROGA AL BLOCCO. CLICCATE QUI PER VEDERE IL DETTAGLIO

IL DECRETO PER LE ASSUNZIONI IN DEROGA AL BLOCCO E' STATO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri, l'iter del provvedimento è gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio. La procedura prevede la firma del decreto da parte del Presidente della Repubblica e la registrazione della Corte dei Conti.

FONTE

IL SOLE24ORE (pag.3): PRECARI, APPROVATO IL TESTO DEI DINIANI

giovedì 15 novembre 2007

ATTENZIONE!!

IL DECRETO PER LE ASSUNZIONI IN DEROGA AL BLOCCO E' STATO ASSEGNATO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI. APPENA AVREMO ALTRE NOTIZIE VE LE COMUNICHEREMO!

FONTE


in diretta

ANSA: APPROVATA STABILIZZAZIONE PRECARI

Si' a stabilizzazione precari P.A.
Il Senato ha approvato l'art. 93 della Finanziaria

(ANSA) - ROMA, 15 NOV - Il Senato ha approvato l'art. 93 della finanziaria che prevede, tra l'altro, la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione. Previsti comunque concorsi per l'accesso ed esclusi i 'portaborse'. In precedenza il Governo era stato battuto in aula su un emendamento di Forza Italia su cui aveva dato parere negativo. La proposta di modifica riguardava la norma sulla organizzazione periferica delle sedi del ministero del Tesoro.

OCCUPAZIONE: CONCORSI; MARRAZZO, ENTRO APRILE ASSUNTI IN 439

(ANSA) - ROMA, 15 NOV - ''Entro l'aprile del 2008 completeremo l'assunzione dei 439 vincitori dei concorsi svolti nel 2003''. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nel corso della trasmissione radiofonica ''Dillo a Marrazzo'', andata in onda questa mattina sulle frequenze di Radio Radio.
''Mentre si sostenevano i concorsi, si e' andati avanti con la chiamata diretta attraverso Lazioservice. In cinque anni - afferma Marrazzo - la societa' ha raggiunto 1.000 dipendenti, formando precariato. Io ho intrapreso un lavoro che ha portato alla loro stabilizzazione e ora completero' l'assunzione delle persone, che hanno scelto la trasparenza vincendo dei concorsi pubblici''.
Il presidente ha, inoltre, affermato che le delibere approvate in Giunta puntano ad incentivare il turn over. ''Non accettero' piu' - ha concluso - sacche di precariato come e' avvenuto in passato. Per il futuro punteremo solo ed esclusivamente sui concorsi''. (ANSA).

LINK SITO WEB REGIONE LAZIO

IL SOLE24ORE (pag.2): UN TETTO AL LAVORO-SPOT

domenica 11 novembre 2007

SERVIZIO DE 'ILSOLE24ORE' (11.11.2007) SU VINCITORI E IDONEI DEI CONCORSI PUBBLICI NON ANCORA ASSUNTI (pag.4)

SETTANTAMILA PRECARI DI SERIE B/ L'INGEGNERE CAPO-TECNICO SOLO SULLA CARTAQUI PARLANO DI NOI!


CENTRO-DESTRA - SIMONE BALDELLI (FI): "SERVE UNO SCATTO, I RIFORMISTI SI BATTANO"


CENTRO-SINISTRA - NATALE D'AMICO (LD), "NORMA DA BLOCCARE: RISCHIA DI FAVORIRE GLI AMICI DEGLI AMICI"


UNA SCELTA NEMICA DEL MERITO E DEI CONTI


APPROFITTANE SUBITO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO (la responsabilità del contenuto è dell'autore dell'email)

Buonasera,
Siamo noi, quelle poche ed insignificanti persone che hanno superato il concorso pubblico per 150 posti di insegnante scuola dell'infanzia del Comune di Roma e che sono state mollate li' a se stesse da amministrazione e sindacati (non vale la pena battersi per soli 195 voti, vero?).
Sappiamo benissimo che il motivo e' quello, non neghiamo l'evidenza.
Battersi per noi e' quello che qualche sindacato (se non tutti) avrebbero dovuto fare, per i nostri diritti costituzionali.
L'assunzione degli idonei al concorso pubblico, accanto e parallelamente alla tanto famosa stabilizzazione, e' questo che avrebbe dovuto fare l’amministrazione!!!
Invece, noncurante della ns. presenza, ha stabilizzato e stabilizzerà, facendoli divenire insegnanti di Scuola dell’Infanzia, tutti coloro che – precari – hanno prestato servizio nell’amministrazione comunale (persino coloro che hanno lavorato sui pulmini), ma senza le relative competenze.
Noi che, invece, abbiamo superato un apposito e difficilissimo concorso pubblico, per svolgere una professione così delicata, con tutti i requisiti richiesti (titoli di studio, ecc.), resteremo a guardare!!!
E ancora per poco, visto che oramai si avvicina la scadenza della graduatoria.

Ma la disparità di trattamento nei ns. confronti ha radici lontane.
Cosi’ ha inizio tutta la storia:
Il Comune di Roma nel 1996 ha iniziato ad attingere da una graduatoria formulata su domanda dei soggetti interessati e provvisoria (per gli anni scolastici 96-97 e 97-98) per tutte le supplenze all’interno delle proprie Scuole dell’Infanzia.
Tale graduatoria è stata invece prorogata di anno in anno sino ad oggi (dunque per ben dieci anni) e – cosa assai più grave - non è stata mai riaperta.
Conseguenza di ciò è che per tutto questo tempo nessuno ha potuto inserirsi in tale graduatoria, la quale è – in definitiva - diventata un ‘circolo chiuso riservato’.
Ciò in maniera del tutto illegittima, dovendo le graduatorie essere costantemente riaperte ed aggiornate.
Non solo, ma tutti coloro che ogni anno sono stati chiamati ugualmente a svolgere servizio presso le Scuole dell’Infanzia del Comune, senza appartenere a tale graduatoria, bensì convocati dalle graduatorie statali o da quelle dell’asilo nido, sono stati costantemente discriminati per quanto riguarda il riconoscimento del loro servizio.
Solo nel 2001 il Comune di Roma ha deciso finalmente di indire due concorsi identici: uno riservato a tale graduatoria (definito ‘corso concorso’ come se fossero ‘interni’, anche se non lo erano).
Tutti gli altri hanno dovuto sostenere un concorso pubblico, con prove assai più difficili e una selezione alquanto più dura.
In tal modo, comunque, si sperava che il Comune di Roma avesse deciso di riportare la legalità all’interno dell’organizzazione scolastica (anche a fronte della parificazione con lo Stato).
Ma così non è stato.
Infatti, il corso concorso suddetto, assai facilitato, veniva espletato in pochi mesi e si formava la relativa graduatoria ad agosto 2002.
Un paio di mesi prima della formazione della graduatoria (giugno 2002) il Comune di Roma, tuttavia, d’accordo con i sindacati, emetteva una deliberazione, la quale trasformava tale graduatoria in permanente.
Nel frattempo, portava avanti con estrema lentezza il concorso pubblico.
Nelle more, sempre d’accordo con i sindacati, emanava una seconda deliberazione, nel giugno 2004, nella quale – per ‘sistemare’ anche tutte coloro che facevano ancora parte della vecchia graduatoria del 1996 (perché non erano riuscite ad entrare nella graduatoria permanente con il corso concorso) - si stabiliva che avrebbero sostenuto un ulteriore corso riservato per poter in questa maniera essere incluse nella graduatoria permanente insieme alle loro colleghe del corso concorso precedente e subito dopo di loro.
Invece, il Comune inseriva nella deliberazione suddetta la clausola che chi avesse fatto il concorso pubblico non sarebbe stato inserito nella graduatoria permanente, bensì la sua graduatoria sarebbe stata di durata triennale e alla scadenza coloro che avessero maturato un numero di giorni di supplenza (senza specificare quale!!!!!) avrebbero potuto accedere alla graduatoria permanente, ma dietro a tutti gli altri.
E così è stato.
Nel 2005 è stata pubblicata la graduatoria del concorso pubblico e il Comune ha dapprima illegittimamente precluso ai facenti parte di tale graduatoria di prendere gli incarichi di supplenza, affidandoli ancora una volta alla vecchia graduatoria, e poi ha comunicato esplicitamente tale intenzione, procedendo ad espletare tale corso concorso (consistente in pochissime ore di corso e tesina finale) a dicembre 2006.
In definitiva, il Comune di Roma, dopo avere speso moltissimo denaro pubblico per effettuare i concorsi suddetti, ha continuato esattamente come prima a privilegiare la vecchia graduatoria del 1996.
Insomma, non è cambiato nulla!
Il ‘circolo chiuso’ è rimasto tale!
I partecipanti al concorso pubblico dovranno ogni anno accontentarsi dei posti residui, se ci saranno. Altrimenti hanno sostenuto un concorso assolutamente inutile: infatti, è chiaro che se non potranno insegnare, non potranno neanche maturare i giorni necessari (quanti?) per poter accedere alla graduatoria permanente alla scadenza dei tre anni.
E’ evidente come il Comune abbia operato in maniera del tutto illegittima e irrazionale, creando un ordine di fasce del tutto incoerente: infatti, è chiaro che - a parità di concorso – i partecipanti al corso concorso e a quello pubblico abbiamo lo stesso diritto di far parte della graduatoria permanente e di essere inseriti nella stessa fascia (così come avviene nello Stato: la parificazione non deve rimanere solo sulla carta).
Non solo, ma anche se volessimo procedere a valutare l’anzianità di concorso ciò salta agli occhi: come si può stabilire di costituire una prima fascia permanente per coloro che hanno superato un corso concorso nel 2002 (riservato a ‘esterni’), una seconda fascia permanente per coloro che hanno superato un secondo corso concorso nel 2007 (riservato ai residui ‘esterni’) e ad ultimo una terza fascia (forse!) permanente per coloro che hanno superato il concorso pubblico nel 2005?
Ciò – lo ribadiamo - in assoluta violazione della parificazione scolastica con lo Stato, dove le regole sono ben diverse.
Questo si spiega solo con il preciso intento di ‘privilegiare’ alcuni lavoratori a danno degli altri, sebbene a parità o addirittura a superiorità di requisiti.

Dunque, la discriminazione perpetrata ora con la stabilizzazione si aggiunge a tutto ciò.
La ns. Carta Costituzionale prevede che agli impieghi pubblici si acceda tramite concorso pubblico. Questa norma costituzionale è diretta ad assicurare l’imparzialità e l’efficienza della Pubblica Amministrazione in quanto un concorso dovrebbe garantire la selezione di personale qualificato.
Come può il Comune di Roma sovvertire un principio costituzionale di tale portata, che da sempre viene applicato nelle pubbliche amministrazioni!

Provate ad aiutarci e non solo a parole ma con i fatti!!!!

firmato:
una, cento, duecento persone arrabbiate e deluse.

Concorsi pubblici e meritocrazia


di Antonio Maglietta - 10 novembre 2007

Per i precari della pubblica amministrazione, secondo il Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, «non esiste alcuna sanatoria. Esiste - ha chiarito il Ministro a margine di un incontro al Com-Pa di Bologna - un sistema che era già previsto nella precedente legge Finanziaria secondo cui tutti coloro che avevano fatto un concorso e che erano a tempo determinato da almeno tre anni, potevano essere assunti in servizio. Ne abbiamo - ha specificato Nicolais - già assunti circa 10mila a livello centrale e un numero non ben definito a livello periferico». Nicolais ha poi ricordato che è stato presentato, quest'anno, un emendamento in cui si continua questo processo anche pensando a «una possibilità per coloro che hanno un contratto coordinato e continuativo di avere la possibilità di utilizzare questa loro esperienza come elemento preferenziale per la partecipazione ai concorsi della pubblica amministrazione». «Nella pubblica amministrazione - ha sottolineato e concluso il Ministro - si entra per concorso rigoroso e cerchiamo di mantenere questo indirizzo».

Ma verrebbe da chiedersi: perché, allora, proprio coloro che hanno già vinto (i vincitori) o superato (gli idonei) un concorso non vengono assunti e continuano ad essere relegati nel dimenticatoio dal governo di centrosinistra? Perché non si traducono in interventi operativi gli impegni presi in Parlamento con la mozione Baldelli (n. 1/00137), nonostante siano passati oramai quasi sette mesi dall'accoglimento del dispositivo che impegna il governo: «ad adottare iniziative urgenti per prevedere anche l'assunzione dei vincitori e degli idonei dei concorsi pubblici, con riferimento alle graduatorie ancora in vigore coniugandola con il processo di stabilizzazione». Stiamo parlando di circa 140.000 giovani che hanno dimostrato, attraverso il superamento di una prova selettiva aperta, di meritare l'assunzione nella Pubblica Amministrazione. Si tratta di gente giovane e preparata e spesso altamente qualificata; in pratica stiamo parlando di una parte di quelle famose eccellenze professionali che spesso si evocano quando si discetta di modernizzazione e del futuro del nostro Paese.

Lasciare questi giovani nell'incertezza e nel dubbio di non essere mai assunti è degno di un Paese civile? E' facile parlare di meritocrazia nei convegni e nei comizi; quello che conta è la prova dei fatti e, in tema di reclutamento dei dipendenti pubblici, il governo di centrosinistra ha dimostrato di voler mortificare il criterio del merito. Purtroppo, in una situazione in cui il traballante governo Prodi è alla ricerca famelica di facili consensi nell'opinione pubblica, questi giovani sono penalizzati anche dal loro scarso appeal elettorale dovuto all'esiguità dei numeri: sono meno della metà del numero dei potenziali precari stabilizzabili con la Finanziaria 2007. Ma è un governo serio quello che inquadra i problemi del Paese nella sola ottica del consenso elettorale? Certamente no.

Le dinamiche relative al pubblico impiego non sono questioni marginali e la pantomima del governo sulla mancata assunzione di gente preparata e qualificata, come lo sono i vincitori e gli idonei dei concorsi, non è un dato di fatto senza conseguenza. L'apparato dello Stato ha bisogno di quei profili professionali per funzionare al meglio e per fornire servizi di alto livello a persone ed imprese. Nell'epoca del mercato globale, il buon andamento della Pubblica Amministrazione non è solo un importante principio dettato dalla Costituzione, ma è anche, e soprattutto, una questione essenziale nell'ambito della vita economica del Paese. Invece, ed è sotto gli occhi di tutti, con questo centrosinistra al governo la Pubblica Amministrazione nostrana viene continuamente mortificata e trattata solo come un ammortizzatore sociale ed un ufficio di collocamento di basse qualifiche professionali.

Antonio Maglietta

sabato 10 novembre 2007

ANCHE IL SEN. QUAGLIARIELLO DIFENDE I VINCITORI DI CONCORSO

Pubblichiamo questa intervista tratta da "Il Messaggero" dove il sen. Quagliariello sottolinea l'ingiustizia della sanatoria nei confronti dei vincitori di concorso pubblico.

venerdì 9 novembre 2007

Riceviamo e pubblichiamo

La segreteria dell'On. Baldelli ci segnala un video messaggio del deputato che tratta l'argomento dei vincitori di concorso. Abbiamo deciso di tenerlo nella parte alta dell'home page di questo blog perché ci sembra un segnale considerevole.

Il video è anche visibile a questo indirizzo

mercoledì 7 novembre 2007

Statali, Baldelli (FI): Su vincitori concorso intervenga Nicolais

Roma, 07 NOV (Velino) - "All'interno del dibattito sulla stabilizzazione dei cosiddetti precari del pubblico impiego, su cui pure si sono levate voci di buon senso dal centrosinistra come quelle dell'onorevole Nicola Rossi e del senatore Lamberto Dini, il ministro Nicolais deve intervenire, in ottemperanza agli atti di indirizzo approvati in questi mesi in Parlamento, a tutela degli oltre 70 mila vincitori di concorso, e degli altrettanti idonei, che da anni attendono risposte, e che ancora una volta rischiano di essere ingiustamente scavalcati". Lo dichiara in una nota Simone Baldelli, deputato di FI e componente della commissione Lavoro di Montecitorio. "Si tratta di una questione - spiega Baldelli - che riguarda non soltanto la meritocrazia, l'efficienza delle Pubbliche amministrazioni e il rispetto del dettato costituzionale, che dovrebbe stare a cuore anche ai riformisti e ai moderati del centrosinistra, e su cui ci sarebbe da augurarsi in questo frangente uno scatto d'orgoglio, ma riguarda anche un profilo di natura sociale". Secondo l'esponente di FI, "si parla di giovani capaci e meritevoli, chiamati dallo Stato a studiare per una prova selettiva aperta, che vivono da anni senza stipendio, e dunque davvero precari, nell'attesa di essere assunti, senza alcuna certezza nel futuro: una battaglia che dovrebbe stare a cuore anche alla sinistra e al governo ma che, invece, viene sistematicamente ignorata".


Risparmiare sull'elettronica è possibile

LIBERO (pag.10): NUOVI DIPENDENTI PUBBLICI? UNA MINA SOTTO I CONTI STATALI

martedì 6 novembre 2007

Lettera al "Messaggero"

Vincitori contro precari?

Perché nessuno si occupa dei soprusi del governo verso i vincitori di concorso? Incostituzionalmente, per soli fini propagandistici ed elettorali, si cerca di assumere i precari che sono i figli del clientelismo e del sistema della prima repubblica, quando invece si tengono congelati migliaia di vincitori di concorso che attendono pazienti da anni il posto guadagnato secondo le regole costituzionali… e che sicuramente vedranno morire ogni loro speranza. E' possibile che in Italia si possano cambiare sempre le regole del gioco a seconda dei venti politici? In cosa dobbiamo credere? Dateci voce! Siamo oltre 70.000!

Giorgio Toto

Fonte: Il Messaggero

venerdì 2 novembre 2007

FINANZIARIA: BALDELLI (FI), SU PRECARI SANATORIA E' BLUFF

(ANSA) - ROMA, 2 NOV - 'Promettendo una improbabile sanatoria generalizzata dei cosiddetti precari pubblici, il Governo fa un pericoloso bluff politico-elettorale con cui prende in giro ancora una volta i lavoratori, mortifica oltre 150.000 tra vincitori di concorso e idonei, e rischia di aprire una voragine nei conti pubblici'. Lo afferma Simone Baldelli di Forza Italia.
'Con la norma sulla stabilizzazione dei cosiddetti precari del pubblico impiego nella Finanziaria, in cui i 'precari' storici vengono equiparati a chi lavora da settembre di quest'anno con un contratto triennale - osserva - si illudono, a scopo elettorale, oltre 300.000 collaboratori delle PA di poter essere assunti, mentre con i 60 milioni di euro con cui il governo ha deciso di finanziare questa operazione si possono assumere non piu' di 2000 persone. A forza di alimentare questo genere di aspettative si aumenta sempre di piu' il contenzioso nel pubblico impiego, e dunque il rischio di dover far fronte ad una spesa tale da aprire una vera e propria voragine nei conti pubblici, pregiudicando per il futuro qualsiasi processo di riforma e di riorganizzazione delle Pubblica amministrazione'.(ANSA).

giovedì 1 novembre 2007

Bamboccioni day

Bamboccione Day - Manifestazione pubblica
Ricordiamo l'iniziativa Bamboccioni Day per le deprecabili affermazioni del ministro dell'economia Padoa Schioppa, il quale con quelle parole ha offeso tanti giovani vogliosi di lavorare, a cui però lo stesso governo ha negato l'impiego.