ESTRATTO
CAMERA DEI DEPUTATI - XV LEGISLATURA
Resoconto della VI Commissione permanente
(Finanze)
Audizione del Direttore dell'Agenzia delle entrate, Massimo Romano, sulle problematiche relative all'operatività dell'Agenzia.
MASSIMO ROMANO, Direttore dell'Agenzia delle entrate. (…) Inoltre, devo sottolineare una situazione di sofferenza e anche di anomalia in cui si trova l'Agenzia delle entrate in particolare e, più in generale, la pubblica amministrazione italiana. La lettura che ha dato la nostra Corte costituzionale dell'articolo 97 della Costituzione non mi convince. Lo dico con molta franchezza, ma ho visto che persone più autorevoli di me hanno manifestato queste perplessità... (…)
(…) «Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso».
Secondo la lettura che ne è stata data, qualunque promozione, qualunque avanzamento interno si traduce in un accesso ai pubblici uffici e, quindi, si deve fare un concorso pubblico, esterno.
Onestamente credo che applicare questa regola in un'amministrazione di alto tecnicismo, dove fare il dirigente di un ufficio significa conoscere il lavoro, la materia tributaria e il ruolo e le funzioni di questi apparati, possa suscitare notevoli perplessità.
In passato si è tentato di introdurre forme di concorso che coniugassero le prescrizioni costituzionali con forme di valorizzazione all'interno, ma sono state censurate e tutto, in questi ultimi 5-6 anni, è rimasto invariato.
Spero che si possa lavorare per riavviare questi meccanismi di giusto riconoscimento, non arbitrariamente ma sulla base di valutazioni oggettive, secondo moderni sistemi di valorizzazione del personale.
Devo anche dire che l'Agenzia ha cercato di conformarsi, peraltro, ad un quadro normativo che già esiste, modificando recentemente il proprio regolamento di amministrazione, per consentire che incarichi dirigenziali, ex articolo 19, comma 6 del decreto n. 165, quindi conferibili a soggetti esterni all'amministrazione, vengano conferiti anche a funzionari interni. Noi abbiamo adeguato il nostro regolamento di amministrazione a questa prescrizione di legge, perché così pensiamo di risolvere quelle situazioni effettivamente critiche determinatesi, che hanno visto coinvolte persone che da anni (anche da 15 anni), svolgono funzioni dirigenziali senza ottenerne il riconoscimento, con un pregiudizio soprattutto in termini di prestazioni pensionistiche. Per l'interpretazione che viene data dagli organi di controllo, infatti, non compete loro il relativo trattamento pensionistico, pur essendo considerati dirigenti a tutti gli effetti, in termini di responsabilità.
Per quanto riguarda il conferimento a quelli che noi chiamiamo in gergo «reggenti», cioè coloro che, pur non essendo dirigenti, vengono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali, escluderei che si possano conferire incarichi a persone che non hanno la qualificazione formale e sostanziale per svolgere queste attività.
Il nostro conferimento di incarichi è basato su procedure di interpello, che quindi portano a conoscenza delle realtà territoriali gli eventuali incarichi da conferire.
In ogni caso, è stata segnalata una circostanza ed io mi farò carico di verificare la situazione reale per capire quali sono i problemi.
Innanzitutto proverò a rispondere sul problema dei concorsi, mentre riguardo alle altre questioni vi farò avere delle risposte più specifiche.
Quanto al problema del reclutamento dei 500 nuovi funzionari credo che vi sia stato, probabilmente, da parte nostra, un difetto di comunicazione. Ci troviamo di fronte alla realtà di un'amministrazione che sta cambiando. Da quando esiste l'Agenzia, sono stati assunti 4000 nuovi funzionari e sono andati via in 7000. Tutti i nuovi assunti sono funzionari di elevata professionalità - in termini di potenzialità, perché parliamo di giovani -, che sono stati assunti con forme di tirocinio e con varie modalità, che comportavano tutte un'attenta osservazione. Si è fatto ricorso a buone procedure selettive, che richiedevano però anche una precisa valutazione a valle.
Questo è un dato oggettivo che trova riscontro un po' in tutte le realtà territoriali dove sono stati inseriti questi giovani. Abbiamo, come già ricordato, una situazione territoriale molto differenziata, tant'è che gran parte di questi reclutamenti sono stati concentrati nelle regioni centro-settentrionali. Non potrebbe esserci - e sarebbe folle pensarlo - alcuna discriminazione di ordine territoriale.
Noi crediamo - e l'esperienza ce lo ha confermato - che vi sia un'attenzione storica dei giovani del sud all'impiego pubblico e una disattenzione cronica nel nord. Basta considerare che le edicole al sud sono tappezzate di giornali di concorsi, mentre al nord ne sono pressoché sguarnite.
Nella precedente selezione, in particolare il Veneto ha svolto un'importante funzione di stimolo, raggiungendo una percentuale di vincitori di concorso pari al 54 per cento dei residenti nella regione, che è assolutamente simmetrica ai partecipanti. Dunque non c'è stata alcuna discriminazione - e non avrebbe potuto essere che così - nei confronti della provenienza o della residenza dei soggetti.
Riteniamo che questa sia la strada, nel senso che non possiamo perseguire quel disegno di amministrazione moderna, efficiente, in grado di rispondere ai bisogni della collettività, con un tasso di residenti nella regione che, come sarebbe accaduto con il meccanismo degli idonei nella regione Lombardia, si sarebbe attestato al 15 per cento. Avremmo assunto soltanto il 15 per cento di residenti nella regione,impedendo anche la possibilità di un ricambio (sappiamo, infatti, che anche tra gli attuali funzionari in servizio molti aspirano al trasferimento al sud). Se continuassimo a perpetuare questo modello organizzativo, ci troveremmo senza una via d'uscita.
Crediamo che la strada sia quella di operare un miglior reclutamento territoriale, una più attenta sensibilizzazione delle varie realtà, cercando comunque - ed è questa la parola d'ordine - di selezionare i migliori. La lotta all'evasione fiscale non si può fare con chiunque: devo essere molto franco, altrimenti direi delle cose che non penso. Per la lotta all'evasione fiscale occorre personale di eccellenza. Oggi la complessità del sistema e delle indagini, la delicatezza delle situazioni che si devono governare nel campo del controllo fiscale - ma direi in generale nel campo della fiscalità - sono tali da richiedere il meglio che il mercato del lavoro offre in quel determinato momento.
Lo spirito che ha guidato la nostra scelta è stato assolutamente questo. Ricordiamoci che con l'assunzione di una persona facciamo un investimento quarantennale: quella persona, al 90 per cento, rimarrà in servizio per quarant'anni. Non stiamo facendo, quindi, un investimento a breve termine, che si esaurisce con un breve periodo presso l'amministrazione pubblica. Questo è lo sforzo che abbiamo compiuto, pur rendendoci conto delle difficoltà e delle delusioni che questa decisione comporta nei confronti di chi aveva conseguito l'idoneità.
Per estrema franchezza, devo anche dire - lo abbiamo ricordato incidentalmente nella relazione - che, oltre al punteggio complessivo del concorso, vi è anche un punteggio assegnato in seguito al colloquio, che è la parte più qualificata della selezione. I giovani sono abituati ai meccanismi a risposta multipla, a blocco chiuso, perché su di essi in molti casi costruiscono la loro esperienza universitaria. Il differenziale nel punteggio riportato al colloquio, che spesso è notevole, denota una diversità di esperienze, di formazione e di attitudini. Ovviamente esprimo giudizi non assoluti sulle persone, ma di tipo statistico.
Concludo qui il mio intervento, riservandomi di inviare risposte scritte alle altre questioni sollevate.
mercoledì 2 maggio 2007
POSIZIONE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE SU QUESTIONE IDONEI-CONCORSO 2005
Pubblicato da Redazione alle 13:44
Etichette: 2005, Agenzia delle Entrate, idonei, Massimo Romano, nuovo concorso
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2 commenti:
Ciao carissimi. Sono una dei tanti idonei (precisamente, per la Regione Toscana) al concorso AE 2005. Complimenti per il blog. E' molto bene fatto!!! E'stato fatto tanto per questa lotta, che inizia a dare i suoi buoni frutti.
Ma che caspita ha detto e, soprattutto, con quale coraggio il Dri. Romano??? Ci vuole bel coraggio per dire tanto senza dare alcuna risposat, con un linguaggio burocratese-politichese dello stampo + vecchio!
Ancora complimenti e buon lavoro.
Cari galletti idonei,adasso che il gallo si e' sistemato con il nuovo concorso, volete muovervi a fare qualcosa affinchè le nostre assunzioni non finiscano in una bolla di sapone.Rispondete!!!!!
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