Orenove/1. Dietro le quinte
A cura di Laura Cesaretti
Roma, 10 MAG (Velino) - La Repubblica purtroppo non ci racconta in casa di chi si siano incontrati segretamente Prodi e la troika sindacale. Fatto sta che il premier se la deve vedere proprio brutta se si reca di soppiatto a pregarli di non accentuare il conflitto e di non scagliargli contro scioperi generali "esplosivi" per il governo. Quel che non si sa e' cosa abbia offerto a Epifani & Co. anche se pare che per ora non abbia ricevuto alcuno sconto. Sugli statali e' rottura e si minaccia lo sciopero generale, sulle pensioni e' scontro totale. Anche nella maggioranza, come fa capire senza giri di parole il segretario di Rifondazione Franco Giordano che afferma di sentirsi "un leader di opposizione" su questo tema. Il Prc si dice convinto che l'obiettivo di Tommaso Paodoa Schioppa, visto che questa maggioranza non riuscira' mai a trovare un accordo sulla riforma, sia quello di far saltare ogni trattativa e mantenere il famigerato "scalone" della riforma Maroni e i suoi indubbi vantaggi economici, oltre che il necessario segnale che esso invia a un Europa dove si va in pensione a 67 anni (vedi Germania) mentre nella surreale Italia si fanno le barricate per non andarci a 59.
Tanto che l'ex ministro del Welfare della Lega oggi gli offre esplicitamente il suo appoggio.
Ma Maroni stesso fa notare che tecnicamente ha ragione Giordano: nel programma, Prodi ha lasciato che si scrivesse che lo scalone va "abolito", e ora il punto e' difficilmente aggirabile per il governo. Tanto piu' che il sindacato e' in forte difficolta': certo Epifani non vorrebbe scatenare uno scontro col governo "amico" del centrosinistra, ma e' assediato a sinistra. Un pezzo non indifferente di Cgil, Fiom in testa, chiede la linea dura. E Rifondazione gioca apertamente a spostare il sindacato a sinistra, spingendolo a rompere con il neo-moderato Partito democratico, ora che i Ds si avviano allo scioglimento, per diventarne il principale interlocutore. Tanto che nelle settimane scorse e' stata fatta circolare piu' volte l'idea che il futuro leader della "cosa rossa", del rassemblement della sinistra cui stanno lavorando Fausto Bertinotti e i suoi per riempire il vuoto lasciato dalla Quercia, potrebbe essere proprio l'ex socialista Guglielmo Epifani. E il tavolo delle pensioni diventa la palestra ideale per questo braccio di ferro tutto politico.
giovedì 10 maggio 2007
Orenove/1. Dietro le quinte
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