Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 141 del 4/4/2007
(Intendimenti del Governo in merito alla stabilizzazione dei lavoratori non a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni - n. 3-00783)
Seduta n. 141 del 4/4/2007
(Intendimenti del Governo in merito alla stabilizzazione dei lavoratori non a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni - n. 3-00783)
PRESIDENTE. L'onorevole Baldelli ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-00783 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3), di cui è cofirmatario.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, ministro Chiti, nella legge finanziaria, il Governo ha promesso un percorso di stabilizzazione ai cosiddetti precari del pubblico impiego. Alcune forze della vostra maggioranza parlamentare - che non è più tale nel paese - hanno stampato manifesti scrivendo: «Tutti assunti».
È evidente a tutti, in questo momento, che si tratta di norme irrazionali, incoerenti e in alcuni casi sospette di incostituzionalità e che da tutte queste promesse rischia di venir fuori un grande «pasticcio», che crea illusioni in coloro che pensano di essere stabilizzati ma che, a seguito di sentenze di incostituzionalità, si troveranno a non raggiungere la stabilizzazione.
Abbiamo già interpellato il Governo, il ministro Nicolais, ed è stato risposto che sarebbe stata emanata una circolare interpretativa di cui, però, non vi è traccia. Il ministro Nicolais continua a fare tavoli su tavoli e il Governo diventa una «falegnameria»: si costruiscono tavoli con i sindacati, con gli enti locali, ma non si ha chiarezza di chi sarà stabilizzato. Bisogna fare chiarezza e questo è quanto le chiediamo.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, senza polemica, vorrei ricordare all'onorevole Baldelli che nella democrazia rappresentativa e per la Costituzione le maggioranze le stabiliscono i cittadini quando si recano votare e non i sondaggi.
Dopo l'incontro del 21 marzo con le parti sociali, vi è stata la stesura della circolare cui l'interrogante faceva riferimento che contiene le linee guida per l'attuazione dell'articolo 1, comma 519, della legge finanziaria, che è stata inviata sia alle amministrazioni sia all'Aran. La stabilizzazione potrà essere effettuata nei limiti della disponibilità finanziaria, stabilita nella legge finanziaria stessa, con il rispetto delle disposizioni in tema di dotazione organica. La circolare ha teso a fornire un indirizzo per evitare interpretazioni non corrette e per attuare, tempestivamente, questo presupposto.
Che cosa è scritto nella circolare?
Intanto, il personale che è interessato da questa opera di stabilizzazione è quello non dirigente e con almeno tre anni di servizio. Un ulteriore requisito consisterà nell'aver superato le selezioni per la qualifica per la quale si stipula il contratto a tempo indeterminato, perché diversamente occorrerà procedere a nuove soluzioni. Sono esclusi dal processo di stabilizzazione del personale i contratti a tempo determinato degli uffici di diretta collaborazione - come ovvio - perché, per loro stessa natura, questi sono caratterizzati come temporanei, dal momento che sono legati ad un rapporto fiduciario come il vertice politico. Pertanto, si concludono con la scadenza del mandato governativo. Sono esclusi anche i lavoratori cosiddetti «in somministrazione», ovvero pagati da strutture che hanno un rapporto contrattuale con l'amministrazione per la messa a disposizione del personale temporaneo.
In merito poi ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i cosiddetti «Co.Co.Co», la circolare chiarisce la portata del comma 529, articolo 1, della legge finanziaria per il 2007, che dispone una riserva del 60 per cento del totale dei posti programmati a favore dei soggetti con i quali le amministrazioni stesse abbiano stipulato dei contratti. La legge finanziaria si riferisce a quei contratti di collaborazione coordinata e continuativa con i quali si è fatto fronte alle ordinarie esigenze di servizio, in carenza di presupposti di straordinarietà delle esigenze e di provata competenza che giustifichino un ricorso a collaborazioni esterne. Ai sensi, infine, dell'articolo 1, comma 418 della citata legge finanziaria, è stato adottato, a seguito di un confronto con le organizzazioni sindacali, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attualmente in corso di registrazione da parte della Corte dei conti, con il quale si provvede a individuare i requisiti necessari per le procedure di stabilizzazione.
Nel complesso, il decreto del Presidente del Consiglio che sta alla registrazione presso la Corte dei conti autorizza la stabilizzazione di 6.962 lavoratori, su un totale di circa 8 mila unità di personale precario nell'ambito delle amministrazioni pubbliche. Mi pare allora, concludendo, di poter dire che il Governo sta procedendo di fatto all'attuazione di una progressiva normalizzazione dei rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione e vuole superare l'uso distorto della flessibilità, oltre a far scomparire definitivamente, in questa legislatura, il fenomeno del precariato nella pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Baldelli ha facoltà di replicare.
SIMONE BALDELLI. Signor ministro, per dovere di cronaca le ricordo che avete vinto alla Camera dei deputati per 24 mila voti contestati, mentre al Senato avete una maggioranza una settimana sì e una settimana no. Comunque, lei ci ha dato degli elementi di riflessione che, in realtà, non risolvono il problema. Alcune informazioni già le avevamo e, peraltro, sulla riserva del 60 per cento, la informo che c'è un ricorso alla Corte costituzionale da parte della provincia di Bolzano. Inoltre, noi dobbiamo risolvere questo problema in via definitiva. Intanto, lei smentisce i manifesti di Rifondazione comunista che parlavano di 320 mila assunti, in quanto di assunti - ci pare di capire - ce ne sono 6 mila. In realtà, voi avete ingenerato aspettative in molte più persone e questo, purtroppo, è un problema.
Oltre a questo, noi dobbiamo intanto ricordarci dei vincitori dei concorsi e degli idonei. Si tratta di 70 mila vincitori e 70 mila idonei di cui nessuno si ricorda e che stanno ancora da anni aspettando di essere attinti dalle graduatorie.
In secondo luogo, dobbiamo trovare il modo, signor ministro, di evitare il formarsi di nuove sacche di precariato. Sa come si fa questo? Dando la responsabilità contabile ai dirigenti per questo genere di assunzioni. Dobbiamo trovare infatti un meccanismo per impedire il ricorso alla flessibilità esterna nelle pubbliche amministrazioni e dobbiamo dare a quelli che hanno fatto i contratti di flessibilità con le stesse la possibilità di poter spendere questa esperienza sul mercato del lavoro. Insomma, voi avete ancora una concezione assistenzialista e statalista, mentre noi invece crediamo nel libero mercato e nella meritocrazia. Crediamo che i veri casi di precariato vadano sistemati e adeguati, ma che non si possa fare una sanatoria indiscriminata per tutti. Per fortuna, abbiamo sollevato questo problema e, in parte, vi abbiano indotto a rivedere alcune delle vostre posizioni, a partire dalle assunzioni dei portaborse dei sindaci che - vivaddio! - questa volta non si faranno.
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