lunedì 10 marzo 2008

ILSOLE24ORE DEL 6 MARZO 2008: stabilizzazioni a termine


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1 commento:

Anonimo ha detto...

La selezione la fa il concorso, non il voto di laurea o il Sig. Romano (Agenzia delle Entrate) che va stringendo le mani in mondovisione agli evasori fiscali(Valentino Rossi).


In una nota ieri diffusa il Codacons affermava che "il bando di concorso indetto dall'Agenzia delle Entrate per l'assunzione di 1.180 unità per la terza area funzionale è del tutto illegittimo laddove ha preteso tra i requisiti di ammissione quello del voto di laurea, che non dovrà essere inferiore a 100/110 o a 90/100." Oggi arriva la risposta dell'Agenzia stessa che intende ribadire la regolarità della procedura selettiva indetta e smantellare, punto per punto, le contestazioni del Codacons.

Secondo l'associazione dei consumatori il concorso è in contrasto con la disciplina della materia contenuta nel DPR 487 del 1994, recante Regolamento sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, il quale, nel disciplinare dettagliatamente le condizioni ed i requisiti di ammissione ai pubblici concorsi, non contempla alcun requisito di questo tipo tra quelli da esso indicati ai fini dell'ammissione ai concorsi pubblici. "Tale bando peraltro - spiega il Codacons - si pone in contrasto con lo stesso art. 97 della Costituzione, secondo cui ai posti della P.A. si accede per concorso, con ciò volendo significare che la valutazione dei soggetti da assumere deve avvenire esclusivamente sulla base delle apposite prove, volte ad accertare il livello di preparazione dei candidati.

Non è così per l'Agenzia che spiega come l'art. 97 della Costituzione, prescrivendo che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso si limita ad indicare che l'accesso al pubblico impiego deve avvenire di norma attraverso l'espletamento delle procedure concorsuali, ma nulla dice relativamente a come tali concorsi debbano essere espletati.

Infondata anche l'affermazione del preteso contrasto tra il bando e le norme del regolamento sui pubblici concorsi. Quest'ultimo, infatti, si limita a codificare i requisiti minimi necessari per l'accesso al pubblico impiego e non impedisce a ciascuna Amministrazione di fissare ulteriori requisiti legati alla professionalità richiesta ovvero i requisiti particolari. Nel caso in questione, quindi, si è previsto un indice selettivo correlato ad un predeterminato obiettivo di preparazione culturale degli aspiranti concorrenti con il fine di escludere dalla partecipazione al concorso i soggetti che abbiano ottenuto risultati meno brillanti nel corso degli studi universitari.