giovedì 2 agosto 2007

x IL CORPO DOCENTE E AMMINISTRATIVO DELLA SCUOLA

TRATTO DA RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

SEDUTA DEL 1 AGOSTO 2007

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

(Misure per tutelare la professionalità del corpo docente e amministrativo della scuola vincitore di concorso e per garantire l'integrazione degli insegnanti precari regolarizzati - n. 3-01160)

PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01160, concernente misure per tutelare la professionalità del corpo docente e amministrativo della scuola vincitore di concorso e per garantire l'integrazione degli insegnanti precari regolarizzati (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).

MASSIMO NARDI. Signor Ministro, lei ha sottoscritto il decreto con il quale si determina l'assunzione di sessantamila operatori della scuola, tra corpo docente, amministrativi e ausiliari. Sono qui a chiederle se ha previsto una qualche forma di agevolazione per l'integrazione professionale tra questi operatori e quelli già in ruolo.
Sono, altresì, qui a chiederle se immagina che debba esistere una qualche forma di tutela per quanto riguarda le assegnazioni di sedi e la valutazione di merito tra il personale già in ruolo, assunto con normale concorso, e questo personale, e, da ultimo, se ritiene che vi possa essere a breve un concorso per permettere, a chi voglia, di entrare nella scuola attraverso questo canale.

PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.

GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, il 3 luglio ho firmato il decreto che ha immesso in ruolo 50 mila unità di personale docente e 10 mila unità di personale amministrativo. Con la legge finanziaria dello scorso dicembre abbiamo trasformato le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento. Ricordo che coloro i quali sono contenuti all'interno delle graduatorie permanenti sono comunque insegnanti che hanno superato più volte il concorso per l'idoneità all'insegnamento e non sono stati immessi in ruolo perché, all'interno della pubblica amministrazione, si è preferito procedere con incarichi a tempo determinato. Inoltre, molti di loro - ovvero la stragrande maggioranza degli immessi - insegnano nelle nostre scuole da anni, ovvero da sei-sette-otto anni, e hanno rappresentato la garanzia dell'istruzione per i nostri figli.
Il piano straordinario per l'esaurimento delle graduatorie permanenti prevede, entro i prossimi due anni, l'assunzione di altre 100 mila unità di personale e, progressivamente, si andrà avanti fino alla completa definizione delle graduatorie ad esaurimento. Le immissioni in ruolo vengono effettuate da entrambi i canali: il 50 per cento dei posti autorizzati viene, infatti, attinto dalle graduatorie dei concorsi per esami e titoli, il restante 50 per cento dalle graduatorie permanenti trasformate in graduatorie ad esaurimento.
Le condizioni sono di perfetta parità sia nella scelta delle sedi, sia nella retribuzione, sia in ordine all'integrazione professionale o all'accesso ai percorsi di formazione professionale, che abbiamo integrato, nelle risorse, affinché siano svolti direttamente con un indirizzo prevalente per la formazione in essere.
È anche stato avviato, con la direttiva Invalsi, un sistema di valutazione che consente di avere valutazioni di istituto che misurino gli apprendimenti dei nostri studenti come range in entrata e in uscita, che consentano anche una valutazione dell'efficacia e dell'efficienza di sistema della scuola rispetto alle risorse e che si basino anche sulla situazione di contesto in cui la scuola opera.
Abbiamo all'esame, insieme al Ministro dell'università e della ricerca, un nuovo sistema di reclutamento che, avendo messo la parola fine alle graduatorie permanenti, ci consenta di realizzare un reclutamento che sia mirato, nei numeri, al fabbisogno del sistema di istruzione integrato del nostro Paese e che consenta anche ai docenti, che così saranno formati, di svolgere periodi di tirocinio e di praticantato prima di essere immessi in ruolo.
Mi piace ancora una volta sottolineare che, quando parliamo dei precari che abbiamo immesso in ruolo, si tratta di docenti che hanno conseguito le abilitazioni - e quindi sono vincitori di appositi concorsi - e che stanno insegnando a tempo determinato, reclutati anno dopo anno, da molti anni nelle nostre scuole. Non si tratta, quindi, di abusivi o di non aventi titolo. Dico ciò per il rispetto della dignità di chi, nelle nostre scuole, educa ed istruisce i nostri figli.

PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di replicare.

MASSIMO NARDI. Signor Presidente, signor Ministro, nessuno voleva mettere in dubbio che all'interno del corpo dei docenti precari vi sia un'alta professionalità. Il problema è di altra natura, ovvero capire come il Ministero intenda affrontare una situazione per la quale si sta «gonfiando» molto ed enfatizzando la sua iniziativa. In sostanza il Ministero sta dicendo che, attraverso la sua iniziativa, punta a sanare il precariato storico quando, in realtà, le 60 mila assunzioni di cui si sta parlando non sono altro che l'integrazione di 54 mila uscite. Si tratta, quindi, semplicemente di un turn over per cui 54 mila operatori escono, 60 mila entrano e, dunque, si avranno al massimo 5 mila operatori della scuola in più.
Nella fattispecie, inoltre, il Ministero continua a non prendere in considerazione l'organico di diritto innalzandolo rispetto all'organico di fatto; per cui, mentre da una parte parla di voler sanare il precariato, dall'altra continua a mantenere le condizioni affinché ciò, non solo continui ad esistere, ma addirittura a prolificare.
Inoltre, signor Ministro, la preoccupazione che avevamo era di fare in modo che la professionalità fosse valutata opportunamente. Se non sbaglio, lei rimanda in ordine a tale tipo di valutazione ad un successivo decreto e altrettanto fa in ordine ai prossimi concorsi che, in questo settore, si dovranno svolgere. Mi permetta di dirle, signor Ministro, che tutto è piuttosto fumoso se non aleatorio.
Noi del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI consideriamo la scuola un elemento fondamentale per il futuro del nostro Paese. È talmente fondamentale che se non la degnassimo della massima attenzione e, quindi, la trattassimo con superficialità - come ha tentato di fare lei, con la sua risposta - il risultato sarebbe quello di avere una scuola scarsamente «attenzionata», se possiamo usare questo termine.
Signor Ministro, sono qui a ricordarle che, per quanto ci riguarda, lei deve dare alla scuola il massimo possibile che essa merita, perché la scuola rappresenta il futuro del nostro Paese: non il suo, non il mio, ma il futuro degli italiani. Non è il caso, forse, di incensare ciò che si fa, perché, di fatto, si tratta solo ed unicamente di un turn over che si ripeterà nei prossimi anni.

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