mercoledì 18 aprile 2007

Il Governo risponde a muso duro anche agli amici...

Stenografico Aula in corso di seduta
Seduta n. 146 del 18/4/2007

(Iniziative per l'assunzione degli idonei del concorso per funzionari dell'Agenzia delle entrate bandito nell'ottobre 2005 - n. 3-00821)

PRESIDENTE. L'onorevole Mungo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00821 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
DONATELLA MUNGO. Signor Presidente, spenderò poche parole per illustrare una vicenda abbastanza nota, poiché è stata anche oggetto di numerosi atti parlamentari presentati, nelle scorse settimane, sia alla Camera sia al Senato. Ad essi è stata data risposta in un momento precedente all'emanazione di un nuovo bando di concorso per l'Agenzia delle entrate e pertanto ripropongo tale argomento in questa sede.Vorrei chiedere al signor ministro se sia possibile un intervento che vada incontro alle legittime aspettative degli idonei della graduatoria per il concorso bandito due anni fa, nel rispetto degli impegni assunti con la legge finanziaria, che prevedevano la possibilità di attingere alle graduatorie già esistenti per rafforzare la lotta all'evasione e all'elusione fiscale, senza costi aggiuntivi.
PRESIDENTE. Il ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha facoltà di rispondere.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, risponderò molto brevemente. L'onorevole interrogante sa che le pubbliche amministrazioni non sono tenute a norma di legge a procedere allo scorrimento di una graduatoria concorsuale ancora efficace e, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, possono decidere di bandire un nuovo concorso. Il vantaggio di un nuovo concorso è quello di poter procedere ad una selezione in grado di offrire un'opportunità a coloro che non avevano potuto partecipare al concorso precedente, consentendo quindi un reclutamento di qualità più elevata proprio per l'afflusso di nuovi candidati. Nel caso specifico, l'Agenzia ha precisato che esistono, infatti, ragioni di opportunità, di equità e di convenienza che indicano come l'eventuale decisione di bandire un nuovo concorso configurerebbe un esercizio corretto del potere discrezionale a cui ho accennato. Per queste ragioni, penso sia equo procedere nel modo in cui stiamo facendo, vale a dire bandire un nuovo concorso ed assicurare in questo modo una qualità dei neoassunti pari alla posta in gioco. Infatti, qui si tratta di avere funzionari che abbiano la capacità, attraverso la loro competenza tecnica, di aumentare in maniera consistente il flusso delle entrate attraverso un'operazione più efficace di contrasto all'evasione fiscale.

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