martedì 8 aprile 2008

PARERI UPPA 26/08 E 27/08

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Per gli amici idonei al concorso all'Agenzia delle Entrate...


L’ultimo blitz di Visco: 50 promozioni

di Gian Maria De Francesco

Roma - Vincenzo Visco lascerà un ricordo imperituro quando abbandonerà il posto di viceministro dell’Economia. Non solo nella memoria dei contribuenti, che negli ultimi due anni sono stati alle prese con una stretta fiscale di notevole entità. L’ex diessino e prossimo «pensionato» del Parlamento è riuscito anche a «immortalare» la sua opera concludendo a tempo di record (un mese e mezzo) il riassetto dell’Agenzia delle Entrate, inclusa la nomina di circa 50 dirigenti ai quali toccherà il compito di proseguire la sua lotta senza quartiere all’evasore.
Vincenzo Visco e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Massimo Romano (già con Visco nel quinquennio ulivista, ndr) hanno, infatti, messo a segno un piccolo «blitz». Il 18 marzo scorso il comitato di gestione dell’Agenzia ha approvato il piano di riassetto organizzativo, un atto di notevole rilevanza emanato a distanza di circa due mesi dalla caduta del governo Prodi II. Il provvedimento è «pesante» perché ristruttura l’Agenzia tagliando 104 posizioni dirigenziali nelle direzioni regionali portandole da 1.352 a 1.248 e determinando passaggi di posizione dal secondo al primo livello per 51 uffici locali di maggiore rilevanza e i relativi capi area.
Ma c’è di più: i dirigenti «senza posto» che vogliono evitare il rischio del declassamento possono, se vicini all’età pensionabile, usufruire di un’indennità supplementare (di massime 24 mensilità) e ritirarsi dall’attività. La procedura si può attivare su base volontaria oppure da parte dell’Agenzia.
Il 26 e il 28 marzo, in due distinte riunioni svoltesi appena una settimana dopo l’ok al riassetto, il direttore centrale del personale dell’Agenzia ha sottoposto il piano di riassetto ai sindacati annunciando il conferimento di 49 dei 51 incarichi. Fin qui tutto potrebbe rientrare nell’ordinaria amministrazione, ma c’è una sorpresa. I dirigenti che intendono candidarsi alla guida degli uffici e conseguire una promozione hanno quindi pochissimo tempo a disposizione.
Il bando per l’autocandidatura, infatti, è stato pubblicato il 2 aprile e scade oggi, a tre settimane dal via libera alla riorganizzazione. Il candidato deve solo compilare un modulo indicando la destinazione che più gli interessa e aggiornare il suo curriculum on line. I direttori regionali dell’Agenzia dovranno formulare le proposte di conferimento degli incarichi entro il 21 aprile e il primo maggio, a tre giorni dall’insediamento del nuovo Parlamento, i «vincitori» saranno già in servizio nella nuova mansione.
Insomma, meno di due settimane per concludere la procedura paraconcorsuale (un mese e mezzo per tutto il riassetto; ndr): un tempo veramente molto ristretto per la pubblica amministrazione italiana che nel disbrigo delle pratiche molto spesso non è altrettanto rapida. Lo stesso vale per coloro che hanno deciso di approfittare di uno «scivolo» verso la pensione: ieri l’Agenzia ha formulato le ultime proposte ai dirigenti potenzialmente interessati, mentre coloro che vorranno ritirarsi volontariamente hanno tempo fino al 24 aprile per presentare la domanda. Entro il 9 maggio, comunque, tutto sarà concluso.
Insomma, tutto a tempo di record. Merito dell’utilizzazione del «metodo di Hay» (sistema di valutazione molto utilizzato nel settore privato; ndr) nell’assegnazione degli incarichi? Forse no. Dal verbale della concertazione con i sindacati emergono alcune perplessità. La Uil temeva una «eccessiva discrezionalità» e la Salfi chiedeva «garanzie di trasparenza». In ambienti sindacali, infatti, si teme che il risultato del procedimento possa tradursi in una «blindatura» delle posizioni dirigenziali con assegnazione degli incarichi a personaggi graditi all’attuale amministrazione finanziaria.
E qui il cerchio si chiude. Con l’insediamento del nuovo governo, molto probabilmente né Visco né Romano manterranno le loro prerogative, ma l’Agenzia delle Entrate continuerà a parlare la loro stessa lingua. Con buona pace dei successori.

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martedì 1 aprile 2008

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO (la responsabilità del contenuto è dell'autore dell'email)




Vi informiamo che per iniziativa del Comitato Idonei Regione Toscana sono stati affissi, per tutta Firenze, manifesti per dimostrare il nostro disappunto contro il comportamento della Regione Toscana in termini di assunzioni degli idonei.
Vi informiamo, inoltre, che con la proposta di delibera del 25/03/2008 n. 308, la Regione Toscana ha deciso di fare scadere al 31.12.2008 tutte le graduatorie concorsuli: ben 4 di queste, secondo il parere della FP devono scadere a fine 2009 (le graduatorie approvate nel 2004, scadono il 31.12.2009, secondo la FP), purtroppo, con tale delibera la validità delle 4 graduatorie viene anticipata di un anno.
Inoltre, la Regione Toscana, dopo avere stabilizzato 143 precari nel 2007, che come ben si sa, la maggior parte di questi non ha mai fatto un concorso o addirittura non lo ha mai superato, ne stabilizzerà entro l'estate 2008 ulteriori 40, se non di più.
Abbiamo fatto ricorso al TAR, abbiamo scritto alla Regione facendo presente i vari pareri della FP, tra i quali, quello più importante: il 50% dei posti disponibili e vacanti deve essere destinato agli stabilizzati, il restante 50% agli idonei, ma la Regione Toscana sta imperterrita a seguire una strada contro la meritocrazia facendo una politica non per i cittadini ma per solo per alcuni. COSA DOBBIAMO ANCORA FARE?
Vi inviamo il layout del manifesto e la foto di due zone di Firenze, viale Guidoni e Fortezza da basso, dove sono stati affissi, tra le tante zone, i nostri manifesti.

Comitato Idonei Regione Toscana
assumeredaiconcorsi@alice.it
DressUp

Tar Puglia - Lecce -Sez. II, sent. 26 febbraio 2008, n. 596, Pres. Cavallari, Est. Moro

REPUBBLICA ITALIANA

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
PER LA PUGLIA
LECCE

SECONDA SEZIONE

Registro Dec.: 596/08
Registro Generale: 1297/1992

nelle persone dei Signori:
ANTONIO CAVALLARI Presidente
TOMMASO CAPITANIO Primo Ref.
PATRIZIA MORO Primo Ref. , relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

Visto il ricorso 1297/1992 proposto da:

MELILEO RITA E SANSONE ANONIETTA, rappresentate e difese dall’avv.to Pietro Quinto ed elettivamente domiciliate in Lecce alla via Garibaldi, n. 43 presso lo studio di quest’ultimo;
CONTRO
Comune di Parabita, rappresentato e difeso dall’avv.prof. Ernesto Sticchi Damiani ed elettivamente domiciliato in Lecce alla via san Francesco D’Assisi, n. 33 presso lo studio di quest’ultimo;
per l’annullamento
della deliberazione G.M. Parabita n. 191 del 4.4.1992 nonché, ove occorra, della richiamata deliberazione G.M. n. 411 del 3.5.1990 e di tutti gli atti presupposti e connessi;
per la declaratoria
del diritto delle ricorrenti alla chiamata in servizio quale vincitrici del concorso pubblico bandito con atto n. 837 del 2.12.82 e del corrispondente obbligo dell’A.C. di predisporre gli atti contabili per l’assunzione delle ricorrenti.
Visto il ricorso ed i suoi allegati;
Visto l’atto di costituzione del Comune di Parabita;
Visti gli atti di causa;
Udito nella pubblica udienza del 12 dicembre 2007 il Giudice Relatore dott.ssa Patrizia Moro ed uditi, altresì, gli avv.ti Marasco in sostituzione dell’avv. Pietro Quinto per le ricorrenti, Sticchi Damiani per l’Amm.ne resistente.
Le ricorrenti hanno partecipato al concorso pubblico, indetto dal Comune di Parabita nel 1982, per la copertura di due posti vacanti di accompagnatore di scuolabus, collocandosi utilmente in graduatoria. Con atto di G.M. n.456 del 4.5.1988 l’Amm.ne Com.le ha approvato gli atti della commissione giudicatrice e la graduatoria di merito, riservando la chiamata in servizio delle ricorrenti allorquando sarebbe stata reperita la copertura finanziaria della relativa spesa.
Avverso il provvedimento epigrafato con il quale la G.M. ha stabilito che alle assunzioni delle vincitrici del concorso avrebbe provveduto secondo le priorità indicate dalla terza Commissione consiliare e cioè allorquando sarà possibile recuperare i fondi, sono insorte le ricorrenti con il ricorso all’esame deducendo i seguenti motivi:
1) Eccesso di potere per contraddittorietà e sviamento.
2) Eccesso di potere per difetto assoluto di motivazione. Ingiustizia manifesta. Contraddittorietà ed irragionevolezza dell’azione amministrativa.
Con articolata memoria datata 13.5.1992 si è costituita in giudizio l’Amm.ne Com.le di Parabita, insistendo per la reiezione del ricorso.
Nella pubblica udienza del 12 dicembre 2007 la causa è stata introitata per la decisione.
Il ricorso è infondato e non meritevole di accoglimento.
Invero, la mancata assunzione in servizio delle ricorrenti, al momento dell’adozione degli atti impugnati,trova la sua ragione nella indisponibilità economica della somma occorrente .
Tale giustificazione risulta chiaramente espressa nella delibera n. 191/1992, nella quale è stato richiamato il parere contabile espresso negativamente dal responsabile preposto, con il quale si è attestato che “nel bilancio di esercizio, sui capitoli del personale, è prevista la spesa solo per quello attualmente in servizio” e si è stabilito che “alle assunzioni delle vincitrici del concorso per la copertura di n. 2 posti di assistente di scuolabus la cui graduatoria è stata approvata con delibera G.M. n. 526 dell’8.7.88, si provvederà secondo le priorità indicate dalla terza commissione consiliare e non appena sarà possibile reperire i fondi” .
I provvedimenti impugnati risultano immuni dai vizi denunciati, atteso che, secondo un principio di carattere generale, formulato dalla giurisprudenza costante e dal quale non vi è motivo per discostarsi, nel settore del pubblico impiego i vincitori di un concorso pubblico, all'esito della procedura selettiva pubblica, non sono titolari di un diritto soggettivo alla nomina, potendo l'Amministrazione non procedervi nei casi in cui sia venuta meno la necessità o la convenienza di ricoprire i posti messi a concorso ovvero in cui si siano verificati mutamenti oggettivi delle condizioni relative alla nomina (cfr. TAR Lazio, Sez. I bis, sent. n. 441 del 2006; T.A.R. Liguria Genova, sez. II, 19 gennaio 2006 , n. 36.
Difatti, il vincitore di un concorso per l'assunzione nel pubblico impiego non vanta un diritto soggettivo perfetto, bensì un interesse legittimo all'assunzione, in considerazione del rilievo secondo cui l'assunzione è rimessa a puntuali atti formali degli organi competenti ed è espressione della potestà organizzatoria della pubblica amministrazione datrice di lavoro (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 19 marzo 2001 n. 1632) di talché, qualora nelle more del completamento del procedimento amministrativo concorsuale sopravvengano circostanze preclusive di natura normativa (per esempio, un blocco generalizzato delle assunzioni), organizzativa (per esempio, riordino delle dotazioni organiche) o anche solo finanziaria (per esempio, per difetto di copertura), la Pubblica amministrazione può paralizzare o, se del caso, anche annullare la procedura stessa, salvo l'ovvio controllo giurisdizionale sulla congruità e la correttezza delle scelte in concreto operate (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 18 dicembre 2003 n. 8337).
Nella specie, l’assenza di disponibilità di somme nel bilancio comunale per procedere alla assunzione nei termini indicati dalle ricorrenti, oltre alla determinazione espressa dall’Amm.ne di procedere alla assunzione in un secondo momento, appena reperite le disponibilità, legittima la decisione dell’Amm.ne, impedendo la configurazione delle violazioni denunciate.

Per le considerazioni che precedono il ricorso deve quindi essere respinto.

Sussistono nondimeno giustificati motivi per disporre la compensazione delle spese di giudizio.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, II Sezione di Lecce, respinge il ricorso in premessa.
Spese compensate.
Ordina che la presente Sentenza sia eseguita ad opera dell’Autorità amministrativa.

Così deciso in Lecce il 12 dicembre 2007
Dott.Antonio Cavallari Presidente
Dott.ssa Patrizia Moro Estensore


Pubblicata il 26 febbraio 2008